RIFLESSIONI di M. Tozzato
Quello che stiamo tentando nel nostro blog è l’applicazione non soltanto di una teoria (scientifica) della società come teoria di fase ma anche di un approccio scientifico nell’analisi e nella riflessione politica. I comunisti comunitari confondono la filosofia politica e il riferimento sia pratico che teorico ai valori con la scienza della politica vera e propria che pur utilizzando anche generalizzazioni e categorie si rivolge sempre a fenomeni storici empirici di fase con il carattere dell’individualità. I valori e le idee della filosofia politica possono ben avere una validità (filosofica) universale ma dal punto di vista della loro funzione esse risultano storicamente strumenti e manifestazioni della particolare lotta per l’ egemonia ideologica e culturale tra i gruppi dominanti di una determinata formazione particolare in una data epoca. L’agire politico è determinato da quello che B. Croce definiva "principio economico" forse impropriamente perché l’aspetto predominante risultava quello riguardante l’efficacia; esso è inoltre un agire razionale rispetto allo scopo e un agire strategico finalizzato al potenziamento e alla supremazia. Lo stesso Croce contrapponeva in maniera decisa la politica al "principio morale" perché l’azione politica non si manifesta mai come agire razionale rispetto ai valori.
Non si può agire razionalmente in riferimento a dei valori "presupposti" che dovrebbero rappresentare il fine a cui adeguare le nostre scelte dei mezzi da noi ritenuti più opportuni per raggiungerlo. La "comunità fraterna degli uomini di buona volontà" è irrealizzabile: credere di ottenere attraverso un comportamento razionale un fine del tutto illusorio è ovviamente assurdo. I valori fanno parte della nostra visione generale del mondo e delle finalità morali universali a cui riteniamo dovrebbero tendere tutti gli esseri razionali; se pretendiamo di applicarne i principi nella vita pratica di tutti i giorni e nei conflitti sociali e politici delle congiunture (individualità) saremo ovviamente ridotti all’impotenza sia pratica che conoscitiva.
Per quanto riguarda gli antimperialisti posso solo dire di essere stupito della loro attuale incapacità di portare avanti delle analisi strutturali anche a livello minimale. Di fronte ai fatti che comunque emergono nella attuale congiuntura politica ed economica italiana appare assolutamente ridicolo pronosticare l’avvento di un "regime berlusconiano" limitandosi alla sola considerazione della stabilità e probabile aumento del consenso elettorale del PDL e della Lega. Tutte le considerazioni che
Questo sì che può essere definito "un ultimo stadio" ma non si tratta di quello del capitalismo. Una triste conclusione per chi era partito da nobili aspirazioni.
Amen.