Appello per il non voto
Dovrebbe ormai essere chiaro a tutti (almeno alle persone di buon senso) il teatro dell’assurdo messo in piedi dalla politica italiana. Caduta inesorabilmente la differenza tra destra e sinistra – che da orizzonti diversi servono supinamente lo stesso padrone americano – e venuti a galla gli sporchi giochi tra "furbetti di quartiere" e "salotti buoni" (schieramenti di diverso grado, ma la cui natura di funzionari del capitale è è indirizzata a risucchiare le poche risorse della nostra debole economia al fine di accentuare la "volatilità" finanziaria e speculativa per i primi, o salvare imprese decotte e purulente per i secondi, in ogni caso facendone gravare i sacrifici maggiori sui salariati e sui lavoratori autonomi), i pochi che decidono ancora di ragionare con la propria testa non possono che rifiutare di andare a votare. Sarebbe, altrimenti, come chiedere al boia di lasciar decidere a noi di che morte vogliamo morire.
La finanza che conta ha già ampiamente dichiarato di stare dalla parte del centro-sinistra, mentre Berlusconi si barcamena nervosamente, avendo capito che nella CdL i suoi alleati centristi sono pronti alla costituzione di un centro di nuovo tipo che raccolga trasversalmente i servitori più biechi dell’imperialismo americano, eliminando definitivamente il peso e il fardello delle ali estreme di entrambi gli schieramenti. Occorrerà alla fine vedere come l’uomo di Arcore contratterà la sua uscita di scena.
Dunque, di segnali in questa direzione ne sono stati dati molti e solo chi è in malafede può fingere di non vedere. La linea di condotta del centro-sinistra seguirà un andamento ormai prevedibile: realizzazione piena ed inequivocabile della Legge 30, vendita dei gioielli industriali di famiglia e storno delle risorse così acquisite ai frequentatori industrial-finanziari del salotto di cui sopra, i quali già premono alla cassa. Il tutto, ovviamente, con l’imprimatur statunitense.
Il risultato sarà un peggioramento generalizzato delle condizioni economiche e sociali dei dominati e la perdita di qualsiasi autonomia da parte dell’Italia. Uno dei primi settori strategici che sarà "sistemato" per compiacere gli Usa è quello energetico con la fine di una politica energetica degna di tale nome in Italia, quod non fecit barbari…
Per queste ragioni, che peraltro non sono che una piccola parte dei disegni strategici (a perdere) in atto, dobbiamo negare il nostro voto a questa gentaglia. Per una volta dimostriamo di non essere una plebeglia incapace di qualsivoglia analisi politica. Confessiamo, tuttavia, di non essere troppo fiduciosi in tal senso.