Come Volevasi Dimostrare (di Gianfranco La Grassa)
C.V.D. Come immaginavo, e avevo detto ieri a qualche amico, Ciampi non ha accettato di restare Presidente. Non per motivi di età, non perché sia stanco o non ci tenesse. Non raccontiamoci balle. Non ha accettato perché – come accade in politica, e sarebbe ridicolo scandalizzarsene – c’è molta gente che parla con lingua biforcuta; in particolare, in questo caso, il centrosinistra e Montezemolo (i poteri detti forti o anche “piccolo establishment”). Le pressioni nascoste su Ciampi saranno state fortissime e gli hanno fatto capire che, accettando, sarebbe diventato – oggettivamente – “uomo di parte”.
Il fatto della non accettazione è un ulteriore sintomo dei disegni delle forze sopra nominate, e così disposte: il centrosinistra come truppa (e ufficiali di grado meno elevato), i poteri forti quali comando supremo costituito soprattutto dai generali (ed è ben noto che in una guerra tale comando cerca di essere unito, ma è pur sempre diviso da rivalità e conflitti; un “Diaz” aspetta sempre che un “Cadorna” faccia flop per sostituirlo eventualmente). Questo comando – e i suoi sottoposti con le “truppe” – hanno fretta di “concludere”; non possono aspettare quei due-tre anni che l’elezione di Ciampi rischiava di “far perdere” per i loro progetti. In questo senso, senza gridare ridicolmente al fascismo come la “sinistra” ha fatto con Berlusconi, mi sento di affermare che ci sono adesso e per i prossimi anni serissimi pericoli di regime e di relativo totalitarismo. Ma non tutte le ciambelle riescono con il buco; in ogni caso, i pericoli sono veramente seri.
Quanto ai progetti del “comando generale”, ne parlerò altrove, perché è un discorso che va articolato e su cui bisogna non essere frettolosi come lo si sarebbe in una mail. Per il momento, mi permetto “orgogliosamente” di rilevare che il mio postmarxismo (che deriva strettamente dal marxismo, ma quello di Marx e Lenin, non quello delle varie conventicole intellettuali “accademiche”) mi consente ancora alcune previsioni azzeccate (pur se sempre probabilistiche e “aperte all’errore”).
E adesso pensiamo al futuro discorso più generale e complesso. Non ci sono al momento rischi di fascismo, ma senz’altro di mefitica aria di regime e di intolleranza, nonché di occupazione di tutto il potere possibile. Lo ripeto affinché non mi si voglia fraintendere: la “sinistra” è solo truppa, sottufficiali, ufficiali fino, al massimo, ai capitani. Colonnelli e generali (e comandanti d’armata e di corpo d’armata) stanno attualmente in un gruppo di potere che è raggruppato nel più volte nominato “patto di sindacato” della RCS. Approfittando di contrasti tra i francesi di Axa e del Crédit agricole, tale gruppo di poteri “forti” sta cercando di accelerare su Intesa e Capitalia per arrivare alle Generali; e questo sarebbe certo un grave colpo con accentuazione delle probabilità di regime.