"CCHIU’ PILU PE’ TUTTI"
Stare dietro a tutte le modifiche che quotidianamente ridisegnano il volto della Finanziaria del governo Prodi è davvero impossibile, bastano i consueti mal di pancia di qualche lobby e tutto ritorna al punto di partenza. I preannunciati tagli alla ricerca non ci saranno per l’intercessione di Rita Levi Montalcini, premio nobel con diritto di voto al Senato. Così ricomincia il balletto della questua. Dove andare a prendere i soldi? Si preannunciano nuovi aumenti dei tickets sanitari(circa quattro euro in più per le prestazioni di pronto soccorso con codice bianco e codice verde). Poi il solito aumento sulle sigarette, tanto fanno male, per cui il governo si sente autorizzato a portarne prezzo alle stelle. Prodi continua a non capire e a dare del matto a chiunque contesti i provvedimenti governativi. Ma come? Lui sta per garantirci un amento del Pil pari al 3% e noi ci lamentiamo delle tasse, dei balzelli e di tutto il resto? Insomma, Prodi va sempre più assomigliando al politico impersonato dal comico Antonio Albanese, quello che dal palco di un comizio grida al popolo inebriato “cchiù pilo pe’ tutti”.
Ma non basterà la sua goliardia e il suo fare pretesco per convincere gli italiani che solo i ricchi piangono. In realtà, comincia a divenire stucchevole il solo apparire delle loro facce in Tv che ripetono “tutto va bene” ed il resto è solo…(para)noia degli italiani. Se ciò non dovesse bastare ecco un nuovo colpo di genio. Si tratta dell’ennesima proposta buttata lì a cazzo, senza alcuna convinzione, per vedere l’effetto che fa: i lavoratori più anziani dovrebbero lasciare qualche ora ai più giovani, per garantire una maggiore occupazione. Prima cercano di convincerci che in Italia si va in pensione troppo presto poi propongono di rinunciare a qualche ora di lavoro, con conseguente decurtazione dello stipendio. Voilà la redistriduzione delle briciole e noi dovremmo pure dare credito a questo governo di cialtroni. Ma ciò che sarebbe ormai lapalissiano, circa l’incapacità di questi “ominicchi”, non scalfisce il senso identitario del popolo della sinistra, tanto che persino Guccini invita il presidente del consiglio a resistere, resistere, resistere! Qui gli unici che ancora resistono siamo noi, ma la nostra resistenza è tutta nel trattenere le bestemmie che vorremmo lanciargli dietro. Così quando l’(in)Fausto Bertinotti chiede il silenzio commemorativo per caduti di Nassyria, i soldati "pacifisti" di questo Stato guerrafondaio, si becca pure le rampogne dell’opposizione per non essere stato abbastanza convincente. Il “Segretario Maximo” ce l’ha messa tutta per mantenere il contegno istituzionale ma, soprattutto, il culo ben incollato alla cadrega. Ma addà passà a nuttata, il giorno che il governo andrà in pezzi (se non sono giorni saranno mesi) chiederemo il conto alla sinistra su questo sfacelo. Avremo memoria di elefante, non dubitatene…