PREMESSA A “INUTILI ELEZIONI” (di GLG, 29 marzo 2010)
Mi sono dovuto assentare a lungo dal blog e nemmeno adesso potrò rompere veramente il silenzio in senso proprio. Mi sono dovuto (e ancora mi devo) dedicare ad un paio di scritti per pubblicazioni cartacee; e non potevo riportare qui pezzi di tali scritti. In questi ultimi, soprattutto in quello già finito, vi sono molte considerazioni che potrebbero adattarsi ad un pezzo che avesse il titolo sopra riportato, giacché esso non riguarderebbe minimamente le elezioni in corso di svolgimento, ma le elezioni in quanto inutilità nella situazione particolare venutasi a creare in tale paese, in cui si scalmana gente insensata con la bava alla bocca, totalmente incapace di ragionare.
Siamo in condizioni di una certa similarità con quelle del 1922 (o dell’anno prima), ma a parti invertite; con forze di aperta sovversione, ottuse, violente, faziose, che tuttavia non sono nemmeno di stampo nazionalista, ma di totale asservimento ad una potenza straniera (Usa). Avevo preavvertito più di cinque anni fa che quella che anche noi, seguendo un po’ passivamente la corrente, abbiamo continuato a definire sinistra era ormai un grosso cancro di questa società, un insieme di cellule in fase di impazzimento. Ritengo di avere indovinato pressoché al 100%. Avevo indicato la mancanza di una reazione adeguata che non fosse una sorta di “risposta autoimmunitaria”, incapace di portare alla guarigione del nostro organismo sociale. Anche qui, ritengo perfettamente azzeccata la previsione. Non parliamo del disprezzo maturato nei confronti del ceto intellettuale, orrido e vile come mai forse è accaduto in passato; disprezzo pienamente giustificato in specie dopo gli ultimi avvenimenti.
Da mesi ormai, sto segnalando che questa parte impazzita, violenta, aprirà la stagione di azione delle squadracce, tramite le quali un’altra parte sorniona – che potrebbe anche fare la fine dei Giolitti e Turati o del partito popolare 90 anni fa – vorrebbe poi porsi come forza di “ragione e moderazione”, portando comunque il nostro paese all’asservimento di cui già detto, in una situazione di crisi, non semplicemente economica, destinata a pesare proprio sui ceti lavoratori e produttivi. Pian piano si sta avverando anche questa previsione, pur se ci sono ancora alcune incognite da svelare.
Comunque sia, ci troviamo in una fase storica in cui le sedicenti elezioni democratiche faranno al massimo da paravento ad eventi drammatici e dolorosi. Questo richiederà molta lucidità e molto coraggio; ma anche finalmente la presa di coscienza degli eventi luttuosi che i violenti, ottusi, faziosi, ci stanno preparando. In ogni caso, come detto all’inizio, devo al momento ancora vergare queste poche righe. Ho voluto però farlo; non certo perché esse riguardino le elezioni in corso, ma perché comunque non si pensi che poi le mie previsioni si baseranno sui loro inutili risultati. Si fondano invece sulla consapevolezza dell’orrido ormai rappresentato dalle forze in campo, in cui da parte mia si terrà sempre presente: 1) la causa della malattia mortale è in quella per troppo tempo chiamata sinistra (già la sinistra ha fatto storicamente abbastanza schifo, ma questa non fa schifo, è mortale); 2) non è stata data risposta adeguata, da 18 anni a questa parte, a tale malattia, la si è lasciata imperversare con tutti suoi effetti di diffusione della pestilenza, e adesso se ne pagheranno le conseguenze.
Ne riparleremo, d’ora in avanti con sempre meno peli sulla lingua, mentre la malattia avanza e dilaga. Chi crede di potersi salvare nell’elevazione del proprio “spirito”, si troverà anch’esso braccato dalla torma dei violenti e degli ottusi, “assassini potenziali” ad un passo dal divenire attuali. Certo, per il momento, si metteranno in azione i “moderati” che sperano di portarci docilmente e dolcemente al servaggio. Sono degli inetti, non è per nulla difficile che tutto sfugga loro di mano. L’alternativa potrebbe ben essere: o un “Pinochet” (non importa che sia veramente un militare), un feroce repressore al servizio degli americani e dei nostri succubi “poteri forti”; oppure un duro e feroce repressore con alcune caratteristiche di indirizzo indipendentista.