LO SCACCO ALLO STATO di G.P.

In Italia sta avvenendo qualcosa di inusitatamente grave. Ci sono spezzoni di Stato che ne processano altri per privarli di forza e legittimità. La Politica, che dovrebbe stabilire i dosaggi delle responsabilità e i confini delle competenze tra organi  e apparati dello stesso, è totalmente assente. Essa sbraita e cincischia a destra, fomenta ed eccita a sinistra, alimentando un vortice di degenerazione che mortifica le istituzioni e sfibra il tessuto connettivo della società.
Capita così che la magistratura, lo stesso ordine che con le medesime personalità di spicco ha danneggiato e spazzato via negli anni ’90 un’intera classe dirigente al solo fine di stringere una "manina d'oltreoceano" (e già questa la dice lunga sull’autonomia delle toghe), agisca come un panzer su tutto il “circondario pubblico” e su qualunque persona o ente non disposto a piegarsi alle sue manie di onnipotenza.
Gran parte dei media fanno da megafono ai teoremi fantascientifici delle procure, alimentando nell’opinione pubblica la sensazione che questo paese sia solo un covo di mafio-piduisti da bonificare a colpi di giustizia sommaria.
Nel frattempo i veri criminali si organizzano in fondazioni, think tank, lobbies, partiti trasversali, comitati misti politica-affari, tutti con la maschera progressista, e pronti a dare il colpo di grazia ad una nazione che vogliono vedere morta per potersi avventare su di essa come sciacalli su una carogna. Mentre coltivano il sogno di questo incubo finale provocano e sabotano, falsificano e distorcono, depistano e manipolano con lo scopo di scaricare su altri le nefandezze da loro commesse da Mani Pulite in poi. Lupi famelici travestiti da agnelli democratici e di sinistra.
La condanna a 14 anni inflitta in I grado al Generale dei Ros Ganzer rientra in questa immonda strategia necrofaga, partorita dalla mente di un mostro che per nutrirsi deve ormai divorare le sue stessa membra. Colpire gli apparati che garantiscono e vigilano sulla sicurezza nazionale fa parte della sua natura irrimediabilmente autodistruttiva. E potrebbe trattarsi solo di un primo "azzannamento" in funzione di chissà quale altro e più devastante assalto mortale.
Come ha scritto Davide Giacalone in un suo intervento su Libero: “La sentenza che condanna Ganzer è una botta micidiale alla credibilità delle istituzioni, ma il rimedio non consiste nel far finta di nulla, che è impossibile e controproducente, ma nell’affrontare il problema vero e serio: questo tipo di giustizia può mettere in scacco lo Stato, può bloccare gli uomini della sua sicurezza, può sovraordinarsi a qualsiasi potere. Il che non è il trionfo del diritto, ma la sua sopraffazione e il suo piegarsi alla logica della forza togata. Un pericolo enorme, specie con una politica che perde tempo a parlare d’inutili e controproducenti leggi sulle intercettazioni, al punto che anche un ufficio dell’Onu si permette di mettere bocca nelle nostre faccende interne, per giunta sparando sciocchezze sesquipedali”[Sottolineature mie]. C’è poco altro da aggiungere se non che siamo ormai al tramonto della II Repubblica. La terza, se mai ci sarà, si chiamerà Bordello.