NUOVE TENSIONI IN OSSEZIA MERIDIONALE
(fonte: geostrategie.com, trad. di G.P.)
Eurasia:: Martedì 8 luglio 2008.
L’Ossezia meridionale, territorio separatista georgiano, venerdì è stata il teatro di violenze cha hanno causato la morte di due persone, secondo il bilancio osseto, Mosca ha denunciato “un atto d’aggressione” da parte della Georgia mentre l’Unione europea richiama alla calma. Nella mattina, Irina Gagloïeva, portavoce del governo ossèto, ha affermato che forze georgiane avevano iniziato nella notte, tra giovedì e venerdì, un vasto attacco da tre direzioni contro l’Ossezia meridionale, con l’uso di mortai, di lancia granate e di armi leggere. Le truppe georgiane “hanno semplicemente aperto il fuoco in risposta ai colpi dei ribelli ossèti su villaggi georgiani”, ha reagito, interrogato dall’AFP a Tbilissi, il portavoce del Ministero degli Interni, Chota Outiachvili. Due persone sono state uccise e dieci ferite, secondo il bilancio delle autorità ossete che hanno annunciato nella mattina “la mobilitazione generale”. Nella giornata, il governo ossèto ha affermato che la situazione era ritornata alla normalità, facendo intendere che la mobilitazione generale non era più all’ordine del giorno. “Attualmente, non c’è nessuna necessità di una mobilitazione generale o dell’introduzione dello stato di emergenza”, ha dichiarato il presidente ossèto Edouard Kokoïty. La Russia, da parte sua, con un comunicato del Ministero degli Esteri, ha accusato la Georgia di aver dato luogo “ad un atto d’aggressione deliberato”. Ancor prima, il capo della diplomazia russa Sergueï Lavrov, in visita in Turkmenistan, ha esortato Tbilissi “a firmare un documento giuridicamente costrittivo, che garantisca il non-uso della forza nelle zone dei conflitti”. Venerdì, la presidenza francese dell’UE si è detta “preoccupata” dalle violenze che hanno fatto morti in Ossezia meridionale “in un contesto già teso” ed ha richiamato “tutte le parti alla calma”. Le autorità locali ritengono che Tbilissi si stia preparando a riprendere il controllo di questa zona montagnosa del nord della Georgia, vero patchwork di località ossète e georgiane, che ha proclamato unilateralmente la sua indipendenza all’inizio degli anni 1990, dopo la scomparsa dell’URSS, come l’Abhasia. La situazione si era fortemente deteriorata giovedì quando un responsabile della polizia dell’Ossezia meridionale era stato ucciso in un attentato dinamitardo. Tbilissi che ha negato ogni implicazione, aveva, da parte sua, affermato che le forze di sicurezza ossète avevano tentato di assassinare un responsabile pro-georgiano nella regione indipendentista. La tensione monta nelle due regioni ribelli dalla decisione della Russia, in aprile, di rafforzare i suoi legami con esse. Tbilissi accusa Mosca di cercare di annetterle, e l’ambizione della Georgia di entrare nella NATO, che esaspera i Russi, svolge un ruolo sottostante in questa crisi. La situazione è molto tesa anche in Abhasia, che ha chiuso la sua frontiera con la Georgia martedì dopo che dieci persone erano state ferite in una serie di attentati dinamitardi attribuiti ai georgiani. Questa striscia di terra stretta, delimitata dal Mar Nero, è de facto indipendente, all’indomani di una guerra con la Georgia che ha fatto migliaia di morti ed ha forzato centinaia di migliaia di persone alla fuga. L’Abhasia venerdì ha informato che si metterà al fianco dell’Ossezia meridionale se la Georgia proseguirà con le sue operazioni militari.