Gentaglia da buttare al macero


Non voglio intrattenermi molto sull’argomento perché c’è solo da ricoprire di insulti questa sinistra di furfanti; soprattutto quella “radicale” e quelli che ancora si pretendono comunisti (brutti sporcaccioni!). Hanno deciso di tassare le “rendite” (incredibile chiamarle ancora così!) per trovare miseri fondi atti a dare qualche decina di euro (lordi) in più a una parte del loro elettorato. Bisognava vedere le “facciazze da cazzo” di Giordano e Diliberto mentre annunciavano la notizia di tassazione delle “parassitarie” rendite finanziarie. Affermazioni che nemmeno usava Marx a metà ottocento, quando i rentier erano i grossi proprietari azionisti; che nemmeno scriveva Hilferding ne Il Capitale finanziario, quando ai primi del novecento i rentier erano i grandi banchieri. Sentire parlare di rendite finanziarie per la proprietà di qualche migliaio (o anche qualche decina di migliaia) di euro da parte di milioni di persone in Italia (e in tutti i paesi capitalistici avanzati) fa semplicemente schifo, e dimostra l’ignoranza, unita alla disonestà, di questa gentaglia.
Non si ripeterà mai abbastanza che questi individui verminosi e truffaldini debbono essere al più presto eliminati da ogni pur piccolo posto di responsabilità politica (centrale e locale); non c’è più possibilità di discussione alcuna con gente così disgustosa, in mala fede, arrogante. Si prendono quasi 20.000 euro al mese (più le altre “cosucce” che metteranno da parte) e si accaniscono contro piccolissimi risparmiatori. Non è tanto il danno che procurano (gli euro tolti non risolvono la vita a nessuno); è l’ottusa protervia di ignobili politicanti, che strisciano di fronte ai potenti e si fanno forti con i deboli; aiutati da alcune centinaia di migliaia di “diseredati” (di cervello, non di altro) che li votano e formano le loro “squadracce”, pronte ad andare in piazza a comando per finte manifestazioni contro questo o contro quello.
Non ci sarà mai salvezza se questa feccia, che si proclama ancora comunista o comunque in difesa dei “poveri”, non verrà asportata assieme alla “monnezza” napoletana. Si tratta ormai di una infezione che va incisa con il bisturi prima che sopravvenga la cancrena dell’organo vitale. Speriamo che la resa dei conti arrivi prima della rovina di tutti. E ora basta parlare di questi “fetecchioni”.