PER BEN COMINCIARE L’ANNO (di Giellegi, inizio 2011)

   1. Il nostro è sempre, in fondo, il paese di Pulcinella (anche Arlecchino va bene egualmente). Dal 1992-93, come i lettori già sanno, si svolge la farsa (tragicommedia) inscenata dagli Usa, dalla Confindustria di Agnelli, con il colpo di Stato mascherato da opera di pulizia morale e giudiziaria e l’annientamento quasi totale dell’industria pubblica, nel tentativo di renderci totalmente succubi dei mandanti appena nominati tramite l’uso dell’ammucchiata di rinnegati [1], servitori dello straniero, da processare e condannare e che invece hanno goduto di totale immunità e si sono perfino trovati a governare (dal 1995 al 2001 e dal 2006 al 2008). Quando sono stati estromessi con le elezioni dette “democratiche”, hanno trovato sempre connivenze industrial-finanziarie che, in stretta combutta con predominanti ambienti statunitensi, hanno ostacolato ogni nostra minima autonomia, hanno perseguito pervicacemente il tentativo sia di impedire agli altri di governare sia di annientare i “fiori all’occhiello” (Eni, Enel, Finmeccanica) rimasti sotto controllo “pubblico”. Cosicché la sedicente sinistra dei rinnegati di tutte le bandiere (sempre in maggioranza quelli del “comunismo”, cioè piciismo) ha trovato vicinanze con il preteso “centro” dei Casini e poi con la presunta “destra” dei finiani. Si è così chiarito, per chi ha un briciolo di cervello, che tali etichette non significano nulla, esiste solo chi si è venduto al 100% allo straniero (e alle sue laide quinte colonne industrial-finanziarie italiane, guidate da uomini di stretta fedeltà agli Usa) e chi lo ha fatto “solo” per tre quarti. Continua