COSA NOSTRA oppure COSA USA – di Red
La polemica politica italiana è momentaneamente (tra le altre cose) occupata dalla ricerca dei responsabili della cosiddetta “trattativa politica” con la mafia. PAB e PB si rimpallano reciprocamente di avere intavolato uno scambio di favori con la mafia, la principale entità malavitosa italiana, scambio ovviamente politicamente imbarazzante. Dopo le condanne giudiziarie che hanno colpito Dell’Utri (seppure ancora non definitive) e le dichiarazioni estive di Ciancimino figlio, ora è il turno di alti esponenti del PAB (Scalfaro e Ciampi) chiamati a rispondere sulle dichiarazioni di Conso relative al mancato rinnovo del 41bis ai mafiosi già in carcere nel ‘92/’93.
Qualsiasi aggiunta di verità (anche parziale) su queste vicende è sicuramente utile per la cucina politica di breve termine, ma è doveroso non dimenticare mai la funzione assegnata e diligentemente svolta da Cosa Nostra, nella storia politica italiana dal dopoguerra in poi, cioè dopo il consolidamento del passaggio dell’Italia nella sfera di influenza americana. Non parliamo tanto della specifica funzione svolta dai mafiosi italo-americani a sostegno dell’esercito alleato prima, durante e dopo lo sbarco in Sicilia (luglio’43). La Marina americana sapeva che molti gangster americani avevano parenti e amici nell’isola e che non sarebbe costato molta fatica metterli in movimento per ottenere informazioni. L’intelligence USA si avvale di personaggi come Vito Genovese e Lucky Luciano. Il primo, già asservito a Mussolini e Ciano, assunto come interprete personale dal capitano Charles Dunn, ufficiale dell’AMGOT che non esita a proteggerlo anche se ricercato dalla polizia di New York (fu poi arrestato nel ’44 e sospettato di fare il doppio gioco con i nazifascisti). Il secondo, arrivato a Palermo nel ’46, “espulso” dagli USA: che fornisse servigi all’esercito ed all’intelligence USA in cambio della scarcerazione e della “libertà vigilata”, è testimoniato da diversi documenti desecretati della squadra narcotici di NY.
Ma per noi molto più significativo è constatare il cambiamento strutturale indotto nelle cosche mafiose dal nuovo contesto geopolitico di quegli anni, caratterizzato sì dalla guerra ai nazifascisti, ma anche dalla costruzione concreta degli accordi di Yalta in un paese, l’Italia, in cui socialisti e comunisti hanno una parola decisiva nel governo nazionale. Lo scontro di strategie tutto interno all’amministrazione USA tra soluzione militare-golpista (alla greca) o elettorale-democratico, volge a favore di quest’ultima solo all’inizio del ’47 (viaggio di De Gasperi negli USA e primo governo senza socialisti e comunisti) e prevale dopo la strage di Portella della Ginestra e l’eliminazione fisica di sindacalisti e comunisti.
In questo contesto Lucky Luciano svolge un ruolo fondamentale: è lui che convince le vecchie cosche a riunirsi in un’unica, potente organizzazione di livello internazionale, Cosa Nostra, con un unico capo supremo, lui stesso. Il separatismo verso il quale erano orientati i mafiosi non è più capace di affrontare le nuove esigenze. La mafia si fa garante del nuovo corso “autonomistico” voluto dall’AMGOT e sposato di riflesso da Badoglio. Questo passo, che solo Luciano poteva garantire, è ritenuto fondamentale dagli USA, per garantire il successo dell’intensa attività antidemocratica (in realtà anticomunista) in corso in quegli anni sia sul piano militare che politico. E’ Charles Poletti che fa di Cosa Nostra, un elemento organico del nuovo sistema di potere a egemonia americana. Un sistema sinteticamente riassunto nelle parole di W.Churchill in un colloquio segreto, avvenuto nel ’45, con monsignor William Godfrey, delegato apostolico a Londra: ”L’URSS acconsentirà a lasciare in assoluta pace l’Italia, mentre gli USA forniranno tutto il possibile sostegno morale e materiale nell’ambito degli interessi britannici. L’unica cosa che mancherà all’Italia è una totale libertà politica”. Ecco perché Poletti può mettere tutti d’accordo sotto il controllo americano: assicura la linea politica centrista con la conventio ad excludendum per PCI/PSI, e nello stesso momento assicura la copertura del crescente traffico di eroina fra Italia e USA alla nuova Cosa Nostra di Lucky Luciano, parte integrante dell’organizzazione golpista (poi diventata Stay Behind/Gladio) con la precisa funzione di Spada di Damocle per i governi democristiani da guardare a vista perché compromessi con i governi del CLN. A queste condizioni le forze militari anglo-americane si ritirano dall’Italia alla fine del ’47.
Un perfetto doppio vincolo che, secondo noi, ha funzionato ancora nel ‘92/’93 questa volta a parti invertite fra i DC-PSI e gli eredi del PCI, ritenuti più malleabili nel nuovo contesto geopolitico per le ragioni scritte in decine di testi da G. La Grassa ed in questo blog.
La contingenza politica giustifica appieno la richiesta di chiarimenti al PAB da parte del PB per gli eventi di quegli anni, ma quando il gioco si fa duro è il bersaglio grosso che va cercato: non certo dentro i files Wikileaks. E’ sufficiente una ricerca di archivio.
Nel momento in cui gli USA contestano apertamente le autonome iniziative politiche italiane nei settori strategici di energia e difesa, un richiamo a rispondere delle loro vecchie e nuove responsabilità appare doveroso oltre che opportuno.
Red/12.12.2010
Nota: tutti i riferimenti storici sono stati liberamente estratti da: Lupara Nera di Giuseppe Casarrubbea/Mario J. Cereghino – Bompiani – 2009