ADESSO E’ MOLTO PIU’ CHIARO, di GLG
Chi vota SI al referendum, credendo di far parte di un movimento rinnovatore della struttura politica del paese, come minimo non ha capito in che mondo vive. Egli fa parte di quel popolo di semicolti che normalmente votano ancora la “sinistra” credendo che: 1) abbia ancora un senso pensare alla sinistra così com’essa era un tempo; 2) la sinistra comprenda anche i vecchi comunisti, che invece sapevano benissimo come questa fosse la corrente borghese detta riformista e in realtà composta da voltagabbana e finti riformatori al servizio dei peggiori ceti dominanti. I comunisti erano comunisti e null’altro che comunisti, non erano di sinistra.
Chi vota SI vota in realtà per chi è stato ormai investito da Obama della primogenitura in quanto servo – che più servo non si può – dei padroni americani. Non c’entra nulla la riforma costituzionale. Certamente, non andrò a votare NO per difendere la Costituzione; non sono diventato un vuoto formalista. Qui ci si schiera pro o contro Renzi. Questo potrebbe significare poco, se si trattasse di votare per un certo individuo piuttosto che per un altro. Oggi è però indubitabile che si tratta di scegliere se si vuol essere o non essere i servitori più bassi e abietti degli Stati Uniti. Il viaggio di Renzi e i duetti disgustosi svoltisi tra lui e Obama impediscono ogni e qualsiasi fraintendimento. Da oggi è evidente come non mai che chi vota SI non può più nascondersi dietro la finzione della “modernizzazione istituzionale” del paese. O non capisce proprio nulla di nulla o è uno che ambisce d’essere colonizzato.
So bene che vota NO anche chi non ha certo in testa alcuna indipendenza d’Italia; lo so, basta pensare al NO di colui che mise il paese alle dipendenze di Bill Clinton nell’aggressione alla Serbia nel 1999. Capisco perfettamente quanto questa confusione faccia propendere molti per l’astensione. E mi rendo conto che questi hanno delle scusanti per simile atteggiamento. Coloro che sostengono di votare SI perché così si modernizzerebbe il paese non hanno al contrario alcuna scusante: o sono irresponsabili o desiderosi di servire il potente. E propendo per la “seconda che ho detto”. Ovviamente, sapendo che questo è un popolo per la maggior parte rappresentato da Pulcinella e da Arlecchino, credo che vincerà appunto il SI. E vincerà la Clinton negli Usa. Bene, il cerchio si chiuderà e suonerà infine la campana a morto per questa ignobile farsa di una falsa democrazia, impostaci settant’anni fa da chi voleva il paese sdraiato ai piedi del “grande padrone”. Forse, sia pure lentamente, si farà strada la comprensione di quanto sia ridicolo credere di combattere il nemico – non un avversario, IL NEMICO! – recandosi tranquillamente in cabina a depositare carta straccia. Ci vorrà del tempo all’italiano medio per capire la lezione; e non mi metto a fare predizioni in proposito. Semplicemente ho scritto quello che una normale intelligenza, dopo il vile strisciare di un capo di governo italiano a Washington, arriva a capire in pochi minuti.