ADESSO I RUSSI VENGONO ACCUSATI DELL ‘AVANZATA DEL NEONAZISMO IN UCRAINA.
La guerra nell’Est dell’Ucraina ha messo a nudo (si tratta per noi di una triste conferma) le falsità a cui ricorre la stampa Occidentale per coprire le ingerenze Usa nello scenario orientale europeo. Quello che accade è più grave del solito perché Washington sta occupando militarmente l’Europa col pretesto di difendere il Vecchio Continente dal pericoloso “Orso Russo” che preme ai suoi confini. È una menzogna, come tutta la politica estera statunitense, alla quale Bruxelles si accoda pedissequamente e con crescente autolesionismo. L’Amministrazione americana e i governi dell’Ue, dopo aver finanziato e sostenuto i gruppi estremisti e nazionalisti di Kiev, per fare fuori la ex dirigenza filorussa, accusano adesso Mosca di aver favorito Pravy Sektor (i neonazisti) con la sua azione destabilizzatrice nel Donbass. Prima di Majdan i neonazisti erano emarginati e ignorati dalla popolazione ma sono riusciti a farsi un nome: incominciando con la guerriglia urbana nella Capitale contro la polizia di Yanukovic e continuando dopo il golpe, al fronte, durante la cosiddetta Ato (Operazione antiterrorismo) contro i separatisti di Donetsk e Lugansk. Adesso raccolgono molte più simpatie tra la gente, stufa delle promesse non mantenute degli Oligarchi proUsa al potere e stremata dalla crisi economica. Pravy Sektor, senza l’addestramento militare e i finanziamenti occidentali, sarebbe rimasta una nebulosa di nostalgici e svitati da sbattere in galera alla prima occasione. Se adesso i nipotini delle Ss possono presentarsi in piazza come i salvatori della Patria lo si deve proprio a chi, nel famigerato mondo libero, ha chiuso gli occhi di fronte alle marcette pubbliche di queste improbabili camicie brune in fregola di ripercorrere le gesta di Hitler. Il timore di un contro putsch settario cresce inesorabilmente tra i manutengoli statunitensi di Kiev che chiedono ancora aiuto ai vicini buoni dell’Ovest. Naturalmente, i giornali nostrani hanno raccolto immediatamente l’appello capovolgendo la realtà. Secondo il Corriere, per esempio, Pravy Sektor, sarebbe un prodotto della guerra e non delle macchinazioni straniere precedenti alla rivoluzione dell’anno scorso. Tutti sanno che i miliziani di Ps sono stati addestrati in Polonia, dove hanno ricevuto anche armi, quando ancora in Ucraina nessuno pensava ad una ribellione violenta contro le autorità legittimamente elette. Scrivere dunque, come fa Luigi Ippolito, sulla Corazzata per antonomasia dei nostri quotidiani che:
“Non siamo ancora alla viglia di un golpe, ma il momento è venuto per l’Europa di mostrare tutta la solidarietà possibile alla leadership ucraina. Altrimenti la propaganda russa sui «fascisti di Kiev» potrebbe trasformarsi in una profezia che si avvera”
significa voler continuare a perseverare nell’errore. L’Occidente dovrebbe fare mea culpa per l’Ucraina ed ammettere di aver fatto avanzare, nel corpo sociale del paese, le forze più criminali e reazionare di sempre, certamente peggiori di quelle costrette a fuggire l’anno passato. Usa ed Ue devono fare un passo indietro per riparare ai torti altro che aumentare il sostegno agli Oligarshenko, come dice quell’impunito di giornalista di cui
sopra.