ALLIBITO, PRECISO di GLG
Fra poco G.P. pubblicherà l’incredibile (in senso positivo) articolo di Sallusti su Libero. Tutto sommato è forse da riportare anche quello di Veneziani (perché sono anch’io convinto di quello che sostiene). Le osservazioni più puntuali e distese le lascio appunto a G.P. Desidero però, essendo rimasto questa volta allibito, precisare che il mio pezzo messo stamattina nel blog era finito già ieri mattina (si cerca di “amministrare e distribuire” i vari pezzi). Inoltre, mentre un giornalista, accreditato su stampa che ha diffusione nazionale, si presume abbia dati canali di informazione, posso invece assicurare che noi del blog siamo solo in grado di far funzionare la testa: certo in base ad una serie di notizie indirette e indizi, che raccogliamo a spizzico qua e là. Si parva licet, cerchiamo di imitare Sherlock Holmes. Inoltre, abbiamo un sempre più solido impianto teorico in testa, che funziona da guida. Solo i “praticoni” inveterati credono che la “teoria” sia pura elucubrazione; si, certo, lo è per la gran massa di invertebrati intellettuali di sinistra (avete visto i più “fini e colti” andare starnazzando con Di Pietro?). Delle chiacchiere insulse di questi sfibrati opportunisti non c’è da fidarsi, questo è ovvio. Ci sono però altri modi, molto seri, di fare teoria; e questa sopperisce allora ad una carenza di informazioni.
A questo punto, invito a rileggersi quel che ho scritto nell’ultimo pezzo (credo proprio preveggente), e in quelli immediatamente precedenti, smascherando fra l’altro: a) la funzione (obamiana) dell’accordo Fiat-Chrysler; b) il ruolo perverso della nostra finanza e industria decotta (di cui tenta di riassumere il comando proprio la Fiat); c) la differenza tra certe forze politiche (ed economiche), al momento minoritarie in dati paesi europei, e la UE quale organo al puro servizio degli interessi statunitensi; d) la funzione antinazionale e reazionaria della sinistra tutta intera (con le frange “radicali” in quanto punte avanzate, e squadracce d’azione, di tale funzione), ma anche di buona parte della destra; e) infine, e decisivo, il tendenziale contrapporsi tra gruppi dominanti antinazionali per ora maggioritari (la GFeID) e quelli che possono giocare un ruolo tutt’affatto diverso e nazionale (Eni-Enel e pochi altri). Il blog, e lo dico senza più false modestie, sta indovinando il formarsi e le mosse dei vari schieramenti; mentre altri siti e blog sempre più mostrano il loro vero volto di falsi critici anticapitalistici e anti predominio statunitense, agendo invece in senso polarmente opposto.
Una sola differenza rispetto agli articoli che G.P. riporterà. Credo che Berlusconi, cioè il gruppo che impersona (o vorrebbe impersonare) non abbia la statura necessaria ai compiti del momento. Non so se si tratti di suoi limiti specifici o di nemici che egli non ha la forza né i mezzi per combattere. Resta il fatto che oggi non ci sono avversari da contrastare con le normali procedure della “democrazia” dei vari gruppi di pressione. Ci sono nemici da abbattere e schiacciare senza più esitazioni; e per questo occorrono metodologie e forme politiche particolari, d’eccezione. Non bastano gli alzabandiera e l’inno nazionale; occorre un ben altro (e alto) concetto dei nostri specifici interessi, e dei mezzi idonei a conseguirli in un “mondo di lupi” sempre più infido e viscido come quello descritto brillantemente nell’articolo di Sallusti. Ci avviciniamo ad un tornante; non si può “indietreggiare” e nemmeno avere incertezze di guida nella “svolta stretta” da compiere.
Ultima notazione “soddisfatta”. Il ruolo che sta assumendo Gorbaciov chiarisce finalmente i dubbi su quello che svolse da segretario del Pcus; e getta una luce precisa sui “gorbacioviani” di casa nostra, i soliti radical chic che “giocarono al comunismo”. Allora non furono schiacciati; vedremo se qualcuno sarà in grado di farlo adesso. Non ci si salva senza un definitivo regolamento di conti con tutti i vermi (alcuni ancora ben acquattati) che sono in giro. E guai a chi ancora bada agli “schieramenti” politici; si cominci a cantare a squarciagola (come inno) la canzone di Gaber: ma che cos’è la destra, che cos’è la sinistra (grosso modo era così).