ALMOST A MILITARY COUP
Versione tradotta della pagina ALMOST A MILITARY COUP, di Gianfranco Campa, pubblicata il 28 novembre
Traduzione di Giuseppe Germinario
QUASI UN COLPO DI STATO MILITARE
Il 27 maggio di quest’anno é uscita, in un articolo sulla rivista tedesca Bild, una dichiarazione scioccante, al momento con poca o nessuna copertura dal resto dei media ma che, se vera, avrebbe avuto non solo un impatto clamoroso sul futuro politico, militare ed economico dell’Europa, ma avrebbe forse riscritto oltre alle relazioni tra i paesi membri della NATO, anche la geopolitica della intera regione del Mediterraneo. Che tipo di rivelazioni dal contenuto così sorprendente ha fatto l’articolo della Bild? Si fa riferimento a un rapporto della CIA nel quale si dichiara che sarebbe probabile in Grecia un colpo di stato militare legato all’aumento del conflitto sociale causato, a sua volta, dalla crisi economica e dalle privazioni imposte dalle misure di austerità. Due giorni dopo, il 29 maggio 2011, il Turkish Daily News “Hurrijet”, parafrasando la “Bild”, aggiunge che “la Grecia è sotto pressione a causa dell’immenso debito pubblico gonfiatosi sino a 340 miliardi di euro”. L’UE, l’FMI e la Banca Centrale Europea stanno tutti insieme sollecitando la Grecia a potenziare il programma di privatizzazione con l’approvazione da parte di tutti i partiti politici di misure di riforma ancora più austere capaci di scatenare violente proteste; ma i colloqui urgenti avviati dal Presidente, il venerdì successivo, non hanno conseguito alcun progresso. Inoltre, secondo la Bild, il rapporto della Cia ha sostenuto che” il governo greco potrebbe perdere il controllo e di conseguenza sarebbe più probabile un colpo di stato militare. ”
Il governo Papandreou ha preso molto sul serio la minaccia e ha deciso di licenziare i capi militari. In un primo momento il pezzo della Bild si era perso durante la traduzione. Ci sono volute, però, poche ore perché il rapporto della CIA filtrasse presso il governo greco. Il giorno successivo, Papandreou, informato di questo articolo, fu sorpreso dal rapporto e attivò la propria comunità di intelligence per scoprire la verità celata dietro la dichiarazione della Bild. Uno scambio di telefonate si è svolto tra Grecia e Stati Uniti. Si scoprì presto che le rivelazioni della Bild erano assolutamente prive di fondamento e nessun rapporto della CIA aveva mai menzionato la possibilità di un colpo di stato militare in Grecia. Tuttavia solo per maggior sicurezza, fu presa la decisione di sostituire tutti i capi militari; si potrebbe definire una misura precauzionale, se lo si desidera. Non è un fatto insolito, per il governo greco, sostituire regolarmente gli alti vertici militari. Questo avviene ogni qual volta si verifica un cambio di governo, in nome dell’affiliazione al partito politico. L’avvicendamento è stato già messo in atto dal governo conservatore che ha preceduto Papandreou nel 2009. Si tratta di un rimpasto che viene fatto dai governi uscenti alla fine del loro mandato. La logica sottostante la sostituzione dei vertici militari è quella di nominare ufficiali superiori fedeli prima di uscire dalla porta. Queste voci di una relazione della CIA miravano ad accelerare i cambiamenti. Papandreou è particolarmente sensibile a qualsiasi menzione di colpo di Stato militare. Il nonno di Papandreou, un ex primo ministro, è morto agli arresti domiciliari decretati da militari. Le persone che hanno fatto circolare l’affermazione senza fondamento di un colpo di stato militare conoscevano la sensibilità di Papandreou in merito. Così, la domanda da porsi in primo luogo, è sul perché della diffusione di tali voci.
Per sgomberare l’aria dagli equivoci, non c’è traccia di una relazione della CIA che ventilasse la possibilità di un colpo di stato militare in Grecia. Una volta presa la decisione di sostituire gli alti vertici militari, il cambiamento è stato sospeso a causa delle crescenti tensioni, ai primi di agosto, tra la Turchia e la Grecia per la decisione di Cipro, con incarico all’ENI, di avviare le attività di esplorazione dei giacimenti di gas naturale e di petrolio greggio nella zona di Block 21 situato in acque territoriali cipriote. Pare, quindi che i media turchi mirassero a creare un diversivo su un possibile colpo di stato militare in Grecia a causa delle crescenti tensioni tra le due nazioni.
Seminando sfiducia tra politici e vertici militari, avrebbero probabilmente generato confusione e mancanza di uniformità di visione geopolitica. Quindi, se abbiamo capito la ragione della Turchia nell’istigare e sostenere la teoria di un colpo di stato militare, visto che la vicenda è stata promossa inizialmente dalla Bild, qual era, a quel punto, l’interesse tedesco a avvalorare una simile notizia? Forse consisteva nelle pressioni verso il governo Papandreou volte ad attuare i cambiamenti imposti dagli eurocrati e dal Fondo monetario internazionale, utilizzando la minaccia di un colpo di stato militare? E ‘interessante notare che nello stesso giorno di pubblicazione dell’articolo da parte Bild, i leaders greci riuniti ad Atene non erano riusciti a raggiungere un accordo sul nuovo piano di austerità presentato da Papandreou. Quel giorno, il leader conservatore Antonis Samaras aveva respinto il progetto affermando che una tale misura avrebbe distrutto la società greca e l’economia. La momentanea battuta d’arresto aveva spinto il primo ministro del Lussemburgo, Jean-Claude Juncker, a sostenere che il FMI avrebbe potuto interrompere il pagamento alla Grecia della somma concordata per il salvataggio; una tattica di ricatto già usata dalle oligarchie finanziarie e politiche, in particolare quando le cose non vanno come previsto.
Dopo il rapporto tedesco e turco riguardante un possibile colpo di stato militare, la notizia è quasi svanita, solo per riaffiorare, esattamente quattro mesi dopo, in un articolo di Forbes intitolato, “la vera soluzione greca:. Un golpe militare” successivamente cambiato dall’autore in: ” La terribile soluzione greca:. un golpe militare “L’autore, Tim Worstall, aveva modificato il titolo dopo aver ricevuto critiche sino a sentirsi costretto a chiarire che non stava sostenendo un colpo di stato. Perché la rivista Forbes ha riesumato la storia del colpo di stato? Forse per lo stesso motivo dei tedeschi: la pressione nei confronti di Papandreou per apportare le necessarie modifiche dettate dalle lobbies bancarie e eurocratiche. L’articolo di Forbes è servito come veicolo essenziale di esposizione del bluff di un colpo di stato militare. È un dato di fatto che, laddove il primo articolo Bild non ha generato abbastanza attenzione, il secondo di Forbes aveva suscitato l’interesse di molti dei principali centri di informazione europei nel sottolineare la possibilità di un colpo di stato greco. Alcuni blog di internet sono arrivati a sostenere che Obama e la NATO stavano tramando un colpo di Stato militare in Grecia. Con uno sforzo di immaginazione non pare una teoria credibile. Perché Obama, la NATO, gli eurocrati e la oligarchia finanziaria non desiderano tramare per impossessarsi della Grecia con la forza militare? Perché le prostitute politiche di Grecia, Italia, Spagna e altri paesi potrebbero effettivamente svegliarsi, tutto ad un tratto, e sentire l’odore che li ha sommersi. Si potrebbe anche trovare il coraggio di ribellarsi contro questo sistema di schiavitù finanziaria e iniziare a prendere decisioni più consone, basate solo su ciò che è importante per i propri rispettivi paesi. Quindi un colpo di stato militare non sarebbe di alcuna utilità alla causa di queste sanguisughe finanziarie. Inoltre, un colpo di stato militare comporta il pericolo di una situazione incontrollabile. Storicamente, anche alcuni colpi di stato che sono stati manovrati per servire gli interessi di entità dominanti sono stati sviati dal loro scopo originale? Qualcuno ricorda Manuel Noriega?
Il 1967 è un vago ricordo. Il mondo è parecchio cambiato da allora. Nel 1967, fu organizzato un colpo di stato militare sponsorizzato dalla CIA, orchestrato, nella loro mente, a causa della vicinanza del paese alla cortina di ferro e alla minaccia comunista presente nella Grecia stessa. La minaccia si è protratta a lungo.
Non c’è alcuna ragione per i poteri forti di impegnarsi, attualmente, in un colpo di stato militare rischioso.
Dopo il rinvio dell’avvicendamento delle alte gerarchie militari, la decisione è stata alla fine presa il 2 novembre, nel corso di una riunione straordinaria ad Atene con il Consiglio del governo per gli affari esteri e della Difesa. Ciò è avvenuto il giorno successivo all’annuncio di Papandreou di indire un irriguardoso referendum che chiedesse al popolo greco di esprimere finalmente la propria opinione sull’euro, esercitando uno strumento messo a disposizione dalla democrazia. Ironia della sorte, dopo la sostituzione dei capi militari sono stati, lo stesso Papandreou ha subito la stessa sorte. Fu sostituito dall’ex-vice-presidente della BCE, Lucas Papademus. E’ la dimostrazione della poca o inesistente influenza che alti vertici militari e politici esercitano oggi in alcuni paesi europei come la Grecia e l’Italia.
Quindi, è ancora mai possibile oggi un colpo di stato militare, soprattutto in luoghi come la Grecia o l’Italia? Inverosimile, in un tempo in cui vengono sostituiti i vertici militari sulla base della fedeltà di partito, così i politici barattano la benevolenza in un sistema di clientelismo politico; molte di queste figure militari, dopo aver lavorato all’interno del sistema della NATO, in diverse occasioni hanno dimostrato più fedeltà alla NATO che ai loro paesi in modo tale da lasciare, grazie alla contestuale presenza delle basi militari straniere, queste nazioni in un perpetuo stato di sottomissione e influenza di forze esterne. Per non parlare della ideologia pervasiva del politicamente corretto la quale ha convinto la gente che un sistema democratico è comunque più favorevole alla “libertà” e “prosperità”, non importa quanto marcia questa democrazia sia diventata.
Nel frattempo, mentre le riviste Forbes e Bild sono impegnate a costruire un colpo di stato militare virtuale, ha avuto luogo, in Grecia e in Italia, un vero e proprio colpo di mano: un colpo di stato condotto in nome della democrazia da parte delle entità finanziarie e eurocratiche le quali hanno forzato la sostituzione dei capi di governo di Grecia e Italia con i loro adepti, Mario Monti e Lucas Papademus. Per finire si comprende la vera ragione delle voci di avvio di un colpo di stato militare, giusto per distrarci da quelli reali; un modo intelligente per sodomizzare continuamente la sovranità degli Stati nazionali e dei loro cittadini.