ATTALI, CHE "FRANA"! di Giellegi
Jacques Attali è stato consigliere di Mitterand (quindi molto tempo fa), ma anche di Sarkozy, quindi di recente. Nell’intervista che ha concesso a Marcello Foa (pubblicata oggi) viene presentato come uno che aveva previsto lo sprofondamento del sistema bancario. A me personalmente non consta; eppure ho notato bene invece che, mentre nessun’altra voce si levava, era il Leap a prevedere sfracelli ancora un paio d’anni fa (se non più). Comunque, non voglio sostenere che Attali non abbia detto assolutamente nulla in merito alla crisi; a me, come a tutti, può sfuggire qualche cosa. Ricordo però molto bene una sua interpretazione di Marx, che in tutta evidenza non conosce o ha letto con quel metodo cui accenna Woody Allen, dicendo di aver letto in quel modo Guerra e pace, giungendo alla più perfetta comprensione che si tratta di un libro in cui si parla della Russia.
Comunque, nell’intervista dice due cose giuste (del tutto banali) e due altre sbagliate e altrettanto banali. Le due giuste: a) il mondo uscirà dalla crisi decisamente modificato rispetto a prima; b) non si tratta della fine del capitalismo. Poi però aggiunge: a) gli Usa conosceranno un drastico ridimensionamento d’importanza e l’Europa assurgerà al ruolo di superpotenza; b) fondamentale perché ciò avvenga è una giusta “politica” dei talenti, finora impiegati nella finanza, mentre bisogna spostarli verso l’industria e la ricerca. Mi permetto di usare una parola forte: si tratta di due autentiche cazzate. Comunque, inutile perdere tempo in confutazioni. Ho voluto accennare a questa intervista solo per ricordarmi la data (18 marzo su Il Giornale). Se questo blog dovesse durare qualche anno (non ne occorreranno troppi), avremo modo di ricordarci di queste stronzate e di riprenderle per sputtanare almeno uno di questi “sputa” sentenze fatte di “pura saliva”, vaporosa ma sempre un po’ disgustosa.
Riporto brevemente anche le mie previsioni. Gli Usa non saranno più la superpotenza, ma saranno ancora per un po’ (un po’ non breve) il polo più forte nell’ambito del montante multipolarismo (come transizione ad un ben più lontano, non meno di vent’anni, policentrismo vero e proprio). Contro gli Usa si ergeranno soprattutto Cina e ancor più la Russia (si vedano le dichiarazioni di Medvedev sul forte riarmo a partire dal 2011). La UE non sarà proprio nulla. Solo alcuni paesi di questa Europa, a patto che riescano a trovare “talenti” politici fortemente decisionisti (autoritari) – altro che quelli dell’industria e ricerca, “sciocchino” di un Attali! – potranno divenire poli di potenza credibili, mediante però un’adeguata politica verso est (Russia in testa). Aspettiamo, si e no, dieci anni, e chi vivrà vedrà se era più realistico Attali o La Grassa, che non è consigliere di nessun “grande personaggio”, non ha interviste su media importanti, ma tuttavia, dalla fine degli anni ’60, ne ha “indovinate” – senza essere un indovino – non so quante. Boia d’un mond leder!