ATTENZIONE, PERICOLO IMMINENTE, di GLG

gianfranco

 

Mi sbaglierò, ma non credo vi siano stati altri neopresidenti degli Usa così osteggiati e trattati addirittura quali nemici da eliminare. Gli americani sono abituati a far fuori i loro presidenti, ma dopo magari averli riveriti per un bel po’ di tempo; e con cospirazioni molto contorte, talvolta fatte passare per iniziativa di singoli un po’ folli, ecc. Qui, abbiamo addirittura un presidente ormai decaduto e che se ne va fra pochi giorni, alimentando una fronda, anzi un vero odio, nei confronti del suo successore; e tenta di mettergli dei begli ostacoli per il futuro. Espelle decine di diplomatici russi per una inventata campagna di quel paese a favore di Trump. La Cia trova le prove di questo fatto, esattamente come le si trovò per le armi di distruzione di massa di Saddam al fine di aggredirlo e poi condannarlo a morte. Quanti anni ci sono voluti perché infine risultasse chiara la falsità della notizia (criminale, vogliamo dirlo visto che è servita a massacrare migliaia di iracheni oltre che ad assassinare il loro leader)? In questi giorni tale presidente ormai ex ha inviato truppe in Polonia e paesi baltici in chiara funzione antirussa; ed è stato seguito dalla Germania, che ha dimostrato con estrema chiarezza da quale governo servile è retta (e servile verso la passata Amministrazione, quella che finora ha mostrato il massimo disprezzo verso i suoi servi europei).

Risulta ormai evidente che, dopo il crollo dell’Urss, gli Usa hanno comandato con ancora maggiore brutalità; e gli europei sono giunti al punto più basso della loro vigliacca subordinazione. Adesso questi abominevoli dirigenti dei vari organismi UE, coadiuvati dalla stragrande maggioranza delle forze al governo nel nostro continente, hanno preso paura per certe intenzioni di Trump. Mi permetto di dubitare che costui, con dietro di sé sicuramente alcuni centri di potere statunitensi, abbia intenzione di mollare la presa per una preminenza mondiale degli Stati Uniti. Tuttavia, le apparenze sono per una svolta nella strategia (da noi non ancora ben afferrata) che evidentemente, se attuata realmente, richiederà un cambio radicale non soltanto di dirigenti negli Usa (come sembra stia avvenendo, constatando le nomine fatte da Trump), ma anche del servitorame europeo. Per questo motivo i miserabili e infami sono terrorizzati e si smascherano con particolare virulenza. Non parliamo del ceto dei viscidi intellettuali (con al seguito anche alcuni finti “ultrarivoluzionari” dei tempi che furono). Sono come impazziti; alcuni addirittura dicono apertamente che Trump andrebbe assassinato.

Stiamo attenti perché la situazione è molto delicata. Può essere che alla fine Trump – cioè i centri di potere che rappresenta in modo particolarmente coperto, almeno così ci sembra poiché li conosciamo poco – decidano di smorzare molte loro pretese e si accordino in qualche modo con gli “altri”. Se però così non sarà, vedremo presentarsi a noi – gruppi di non servi, che hanno urlato in solitudine, e ignorati dai media, contro tutti i criminali americani e i loro segugi europei – nuovi personaggi, anche d’oltreatlantico, che si diranno pronti ad aiutarci nelle nostre aspirazioni di autonomia. Affermeranno pure d’essere disposti a presentarci elementi, perfino appartenenti agli apparati militari e di sicurezza europei (e italiani in specie, per quanto riguarda noi abitanti di questo “bel paese”), pronti ad agire onde favorire tali aspirazioni. E finanzieranno tutta una serie di conventicole che in questi anni hanno mantenuto posizioni di polemica anti-UE, a volte anche radicale; e insistendo per l’uscita dall’euro. Sempre però, guarda caso, slittando su posizioni fin troppo economicistiche e cercando di convincerci che il vero nemico sarebbero i poteri finanziari sovranazionali. Questo è solitamente un buon sintomo della falsità e dell’inganno perpetrati da simili organizzazioni. Non tutti sono in malafede; tuttavia, di fronte al manifestarsi di certe posizioni è bene stare in allerta.

Non dobbiamo aver paura di farci contattare da questi nuovi “servizi” Usa, ma con molta vigilanza e sapendo quali sono gli effettivi rapporti di forza ancor oggi esistenti. Altrimenti, si farà la fine della BR e organizzazioni similari dei passati anni post-sessantotteschi. Questi “rivoluzionari” crederono – e spesso in perfetta buona fede, convinti che ci sarebbe stata una nuova guerra mondiale con scontro Usa-Urss, non avendo capito ciò che perfino io scrissi ancora all’inizio degli anni ’70, sempre bellamente ignorato, sul fatto che l’Urss era ormai in fase calante – di poter giocare sulle contraddizioni esistenti tra i nemici (Usa e Urss erano entrambi nemici per queste organizzazioni che si richiamavano alla Cina maoista). In un certo senso, quei “rivoluzionari” pensarono di poter agire alla guisa di Lenin, che si prese i soldi e l’appoggio dei tedeschi per rientrare in Russia nel 1917 e fare quello che fece, data la situazione esistente in Russia in quegli anni di guerra e di sfacelo dello zarismo. Avendo sbagliato analisi, tali organismi usciti dal ‘68 si ritrovarono infiltrati da tutte le parti e divennero, loro, strumento delle contraddizioni tra i nemici.

Tanto per fare un solo esempio (non proprio irrilevante), seguirono ciò che gli era stato offerto su un piatto d’argento: rapirono Moro e l’accopparono, senza rendersi conto che con ciò favorivano tutte le mene degli ambienti che avevano messo in contatto gli Usa con il Pci e l’eurocomunismo voltagabbana. Nel ’73, a Sofia, i Servizi sovietici (o chi per essi) tentarono di far fuori Berlinguer (appena diventato Segretario del Pci nel ’72; ma comandava già dal ’69 quale vicesegretario). Secondo la mia tesi, non volevano eliminarlo, ma solo “avvertirlo”; in fondo eravamo solo agli inizi dei contatti tra ambienti americani e settori del Pci. Nel ’78, tali contatti erano molto avanzati e ormai era organizzato il viaggio “culturale” di un alto piciista negli Usa. Molte carte erano nella borsa che Moro portava sempre con sé e che erano, credo, compromettenti per “qualcuno”. E questa volta non ci fu semplice “avvertimento” da parte degli Usa e dei servi che anche allora questi contavano, numerosissimi, nel nostro paese.

Teniamo ancora presente che, data la situazione esistente, l’attuale dirigenza russa starà in allerta ma certamente mostrando benevola attesa di un miglioramento dei rapporti con gli Usa (temporaneo ma importante per quel paese, che ancora non è l’Urss dopo aver subito le “angherie” di trucidi personaggi quali Gorbaciov ed Eltsin). Sarà quindi ritardato – sempre se Trump non cederà a netti compromessi con gli avversari – il possibile rapporto tra forze europee e la Russia; parlo delle forze europee sinceramente “sovraniste”, non quelle che da anni blaterano dei poteri di Soros, del Bilderberg e di altre varie cosette che ci sviano dalla realtà, quella realmente reale. Stiamo in guardia, con la consapevolezza che vi sarà un qualche cambiamento di fase. Molto pericoloso e scivoloso; facciamo attenzione, anche se dovremo comunque rischiare. Mai con la stupidaggine dei contatti segreti, clandestini, delle azioni del tutto improvvide e sciagurate come quelle compiute nei cosiddetti “anni di piombo”. E ancora una volta pretendo di ricordare quanto fui allora facile “profeta di sventure”, sempre del tutto snobbato e silenziato. Indovinai quasi tutto; fui solo in ritardo, perché ho subito qualche sviamento, nel capire le porcherie che stava combinando in quegli anni il Pci con gli Stati Uniti. Adesso, metto ancora sull’avviso per il prossimo futuro.

Attendiamo comunque cosa accadrà dopo il 20 gennaio. Immagino che ci vorrà un po’ di tempo prima di appurare se la nuova strategia statunitense verrà portata avanti con decisione. E dovremo meglio comprendere che cosa questo comporterà eventualmente. Alziamo le orecchie e spalanchiamo gli occhi!