AUGURI COSI’ COSI’, MA PROPRIO SINCERI, di GLG, Capodanno ‘14

gianfranco

Faccio gli auguri di buon anno (in minuscolo, com’è doveroso dati i tempi), ma li faccio a modo mio non manifestando inutili speranze; e soprattutto con una buona dose di malanimo verso una parte dei lettori del blog. Non appena si mettono scritti, di cui so l’importanza (e del giudizio degli altri me ne sbatto), le letture calano subito; perché sono complessi, lunghi e richiedono capacità di lettura e neuroni in ottima connessione, ben collaudata, per saper afferrare il significato di quanto argomentato. Svettano invece le letture se si scrive qualcosa di giornalistico, di immediato, che non costringe a troppo pensare. Se si fa mozione di sentimenti (rarissima), si spopola. Se si parla di un morto (ancor più raro), con qualche sentimentalismo in più, sembra perfino di notare sullo schermo macchie di unto che si allargano da tanto la “ggente si sbraga”. E i nostri non sono lettori normali, sono quelli “critici”, quelli scontenti della società, ululanti contro i poteri costituiti, ferocemente antimperialisti, sempre commossi per le masse diseredate, che soffrono (e rompono sommamente i “marroni”).
Beh, spero di romperli sempre più anch’io con scritti faticosi, dedicati a poche decine di persone (magari facciamo qualche centinaio per non essere troppo negativi). Comunque ammetto la fortuna di avere come collaboratori in questo blog tutte persone di notevole livello cerebrale. Non a caso siamo in pochini; e, logicamente, largamente misconosciuti perché i media devono essere riservati solo alla massa di cretini, che ormai dilagano nel ceto intellettuale di questo paese, distrutto nel ’68 e anni seguenti. Anche i commentatori, per fortuna, sono decisamente al top. Se così non fosse, deciderei allora di interrompere ogni comunicazione; invece si può continuare. Tuttavia, inutile illudersi; siamo per pochi, se vogliamo dire qualcosa di sensato. Se desideriamo molte migliaia di lettori, allora reclutiamo barzellettieri e mentecatti; in tal caso, però, non farei proprio nessun augurio, invierei solo un caloroso e sentito “vaffanculo”.
In definitiva: tanti sinceri auguri ai collaboratori, commentatori e a qualche po’ di altri lettori che, ne sono certo, seguono con profitto quanto qui viene detto, pur se non interagiscono magari ancora. Spero invece che qualche altro si decida a farlo; e che alcuni, che ricordo con piacere ma non vedo da tempo, escano dalla presente catalessi, perché il loro contributo mi piaceva molto, accordo o non accordo che ci fosse. A presto!