Coprire i costi della globalizzazione [Traduzione di Redazione da: https://www.stratfor.com/analysis/covering-costs-globalization]

Styled_logo

Coprire i costi della globalizzazione [Traduzione di Redazione da: https://www.stratfor.com/analysis/covering-costs-globalization] Sommario L’aumento dei costi di trasporto e i miglioramenti della tecnologia trasformeranno le catene di approvvigionamento globali nei prossimi dieci anni. Il modo di commerciare è drasticamente cambiato negli ultimi […]

Continua a leggere

Debaltzevo:Novarussia ha applicato la tecnica dello strangolamento, di Max Bonelli

 

 

 

getImage-4Debaltzevo:Novarussia ha applicato la tecnica dello strangolamento

La settimana scorsa come preannunciato in un mio articolo che analizzava il controllo totale

dell´aeroporto di Donetsk da parte delle forze della repubblica di Donetsk(DNR), è caduta Dabaltzevo, centro ferroviario ed autostradale strategico per il collegamento diretto di Donetsk a Lugansk, le capitali delle due repubbliche ribelli al potere di Kiev.

Il centro era stato oltremodo rinforzato durante tutto l´autunno ed il mese di dicembre in quanto il saliente era un obbiettivo prioritario per le due repubbliche ribelli ed inoltre era particolarmente esposta ad attacchi su tre lati. Campi minati e posizioni fortificate erano state approntate non senza l´aiuto di un folto drappello di istruttori/combattenti stranieri, come testimoniano le intercettazioni radio dei combattenti di Novarussia. Sono stati rilevati dialoghi in varie lingue, tra cui, polacco,inglese, lituano. Nonostante la preparazione dovuta, da saliente nel giro di due settimane l´area è diventata sacca e poi con una rapidità superiore alla stessa aspettativa di Novarussia, è sopraggiunta la resa o la fuga disordinata ad uno ad uno di tutti i reparti ucraini e company.

Cosa accade all´esercito ucraino e soprattutto a che cosa si deve il successo dei reparti di Novarussia?

L´esercito ucraino, soffre chiaramento di motivazione a macchia di leopardo. Ci sono reparti politicizzati come quelli della Guardia Nazionale che combattono con accanimento mentre i reparti dell´esercito soffrono di demotivazione dovuta ad arruolamenti forzosi(siamo alla terza mobilitazione nel paese che ha raggiunto il non lusinghiero obbiettivo del 20%) , ma entrambi hanno una dirigenza militare che ha dato invariabilmente cattiva prova di sè sul campo.

La maggior parte dei prigionieri ucraini invariabilmente racconta di ufficiali affetti dalla sindrome Schettino (si danno per primi alla fuga). Ma questo quadro non basta a spiegare la caduta sequenziale di tutti gli obbiettivi tattici del saliente. Gli ucraini ed i loro tutor hanno iniziato a capire che si avvicinava la fine quando DNR ha preso l´obbiettivo strategico di Uglegorsk; la caduta della cittadina portava l´artiglieria di DNR a controllare l´autostrada M03 che da Artiomsk consentiva i rifornimenti al saliente. Virtualmente la sacca era chiusa le colonne di rifornimento mandate a sostenere la  logistica dei reparti ”svampavano” sotto il tiro preselezionato della precisa artiglieria di DNR a ovest e di LR ad est. Ma nonostante questo teoricamete i reparti della sacca avrebbero potuto resistere sino alla primavera se adeguati depositi di munizioni e carburante fossero stati approntati nei mesi precedenti. Il problema è che non erano stati approntati, da quello che dicono i resoconti sia dei catturati sia dei reparti di Novarussia; gli ”Ukrop” come vengono chiamati, avevano scarsità sia di” pane che di piombo”. La logistica ucraina fa acqua da tutte le parti e non stupisce visto che ultimamente delle armi generosamente donate dagli amici occidentali

sono rimbalzate miracolosamente in mediooriente. Ma c´è di più; i reparti delle due repubbliche

utilizzano delle tattiche innovative cui i ”tutor ” occidentali abituati ad agire in ambiente di supremazia aerea non sono abituati. Nella pratica con l´azzeramento dell´aviazione ucraina e quindi con l´artiglieria che è tornata ad essere regina delle battaglie, i miliziani di Donesk lavorano con gruppi di esploratori che acquisiscono gli obbiettivi e poi in stretto contatto con le batterie lanciarazzi oppure reparti di artiglieria od in mancanza ci si accontenta di un T64 che, come nel video drammatico che vi annetto, fa il suo sporco lavoro. Certo la fase di esplorazione e acquisizione può dar luogo a perdite; ma avendo un esercito di ex minatori ed ex trattoristi, quindi gente abituata a rischiare la vita, i filorussi hanno abbondanza di gente disposta a rischiare la pelle per la vittoria finale e a conti fatti è un rischio calcolato; a Debaltzevo le perdite ucraine sono state  10-20 volte maggiori di quelle della controparte. Un risultato che sta mettendo sull´allarme più di qualcuno a Washinton. Utilizzando questo sistema hanno fatto cadere Logvinovo che era il villaggio attraversato dall´autostrada M03 ed hanno chiuso la sacca di fatto. Poi è stato un ”si salvi chi puo´” da parte Ucraina. La quantità di mezzi lasciata sul terreno è impressionante; si parla di oltre un centinaio di mezzi tra carri armati, trasporti truppe e pezzi di artiglieria senza contare il materiale distrutto nei vari tentativi di rompere l´accerchiamento.

In questo video che vi avevo preannunciato si vedono dei soldati ucraini(probabilmente guardia nazionale battaglione Donbass che si rifugiano in una casa, ma dopo pochi minuti sono ripresi con lo stesso telefonino dai loro avversari che hanno applicato la tecnica che ho descritto qui sopra.

 

 

Max Bonelli

 

P.s

Il video e´ molto impressionante e drammatico

Continua a leggere

Libia, Italia: dissoluzione e declino. Conflitti e Strategie intervista Antonio de Martini

images (3)Antonio de Martini è il curatore del blog “il corriere della collera”. E’ un imprenditore dalle molteplici attività in Medio Oriente e in Nord-Africa, profondo conoscitore della cultura e del mondo arabo, esperto geopolitico con numerosi addentellati nel mondo diplomatico e nelle strutture italiane di relazione con i diversi paesi. Una lunga intervista resa più leggera dalla venatura ironica che percorre la narrazione.  Qui sotto il link

Continua a leggere

Un accordo globale vincolante sul cambiamento climatico rimarrà vago[Traduzione di Redazione da: A Binding Global Agreement on Climate Change Will Remain Elusive | Stratfor]

Styled_logo

Un accordo globale vincolante sul cambiamento climatico rimarrà vago [Traduzione di Redazione da: A Binding Global Agreement on Climate Change Will Remain Elusive | Stratfor] Sommario Pianificare un significativo accordo legale globale in occasione del vertice delle Nazioni Unite sul […]

Continua a leggere

I piccoli Goebels del bunker di Kiev si ridimensionano, di Max Bonelli

I piccoli Goebels del bunker di Kiev si ridimensionano. La settimana passata si e´guadagnata un piccolo posto nelle pagine di storia della Russia. A partire dal 13 gennaio i consueti bombardamenti ucraini che annunciavano l´alba come ogni giorno negli ultimi due mesi presero un andamento continuo e di vero martellamento della citta´ di Donetsk. Dopo un paio di giorni di proteste le forze di DNR(repubblica di Donetsk) dopo un acceso incontro tra il comandante delle forze ucraine all´aeroporto e il presidente di DNR Zakarcenko sfociato quasi nella rissa fisica, si preannunciava l´attacco finale al nuovo terminale posizione strategica difesa  fino a quel momento da un misto di elementi della 93 brigata, Pravy Sektor e mercenari polacco americani . I reparti di punta di Dnr prendono il terminale tra la notte del 16 e del 17 ed iniziano la pulizia dagli ulltimi difensori. Gli Ucraini che tutti ritenevano in procinto di un attacco devastante anche a causa dei roboanti proclami di ”Porkoshenko” e dei suoi accoliti, vanno in panico ed incominciano oltre al disumano bombardamento indiscriminato delle principali citta´ del fronte (Donetsk e Gorloka), una serie di attacchi in cui solo il primo e´ abbastanza ben congegnato. In questo primo tentativo due colonne corazzate una con direttrice ovest-sudest dal villaggio di Peski e l´altra da Avdeka con direttrice nord-sudovest, provano a tagliare la circonvallazione dell´aeroporto per isolarei reparti di DNR all´interno dell´aeroporto dal resto della citta´. La colonna di Peski viene respinta ma quella di Andreivka passa il ponte di Putilovka HYPERLINK “https://www.youtube.com/watch?v=Z7sNDr2Sxr0&x-yt-ts=1421914688&x-yt-cl=84503534″https://www.youtube.com/watch?v=Z7sNDr2Sxr0&x-yt-ts=1421914688&x-yt-cl=84503534 con 5 carri armati e blindati e sorprende 3 carri di DNR a fare rifornimento di munizioni, la battaglia sembra volgere a favore degli Ucraini che distruggono i 3 carri ma sopraggiungono i rinforzi del battaglione Somalia del comandante Givi. Gli specialisti anticarro ed il sacrificio del ponte che viene distrutto per impedire i rinforzi decide le sorti della punta di lancia ucraina. Tutti gli altri 5 successivi attacchi all´aerea dell´aeroporto sono contrassegnati da disfatta completa degli ”Ukrop=finocchio” come vengono denominati dai secessionisti (un soprannome non proprio politically correct nei confronti degl omosessuali ma siamo nella terra dei cosacchi cosa pretendete, peggio di un omosessuale c´e´ solo la categoria degli astemi). Le perdite saranno superiori ai 500 morti con la cattura del comendante della 93 brigata numero Oleg Mikats numero3°nella lista elettorale alle elezioni parlamentari per PravySektor. Tutto questo viene passato in silenzio dai principali quotidiani italiani di centro sinistra, la troika mediatica del potere Repubblica,Corriere e La Stampa. In quei giorni parlano solo dell´eccidio di Volnovaka che poi risultera´ frutto di una attivazione non voluta di un campo minato ucraino posto in maniera incosciente troppo vicino al posto di blocco.Solo a Gorloka a causa dei bombardamenti che prendono inizio dal 13 fino ad oggi si contano quasi 300 morti tra i civili, ma questo nel silenzio assoluto della nostra stampa che evidentemente risponde a ben altri doveri rispetto a quelli informativi. Dopo l´annuncio di Poroshenko dell´offensiva si aspettavano la caduta della capitale o perlomeno di Gorloka ed invece arriva la notizia che DNR come un bravo pugile dopo la difesa passa all´uno due in contrattacco e conquista Peski dove arriva a preparare l´assalto ad Avdeka. In quel momento inizia lo shock internazionale, in primis gli Americani che si ritrovano che i loro ”Advisor” non riescono a rendere questi bravi ragazzi dalla svastica facile una armata vincente e si accorgono che anche quando provano a far vedere come si fa, la mortalita´tra gli yankee e´ alta. I russi (quelli di DNR si definiscono tali e dicono con orgoglio che in Donbass i russi ci sono da 4 secoli) non solo sparano bene ma hanno tattiche innovative e soprattutto hanno una missilistica antiaerea di tutto rispetto che riesce ad azzerare l´aerounatica ucraina..Abituati dalla seconda guerra mondiale ad usare bombe al fosforo od al naplan per fare il lavoro sporco e poi si mandano i marines a fare un lavoro di pulizia, non e´ facile inventarsi nuove tattiche al di fuori di questi schemi. Per farla breve l´amministrazione Obama si rende conto che sul terreno loro i ”cosacchi”sono una brutta bestia e grandi alternative dopo aver dissanguato economicamente gli europei in dissennate sanzioni non ne hanno. All´ultimo G7 beccano un no a nuove sanzioni sia dalla Merkel che dal fido alleato nipponico. La nostrana troika mediatica  di piccoli Goebels, si rinchiudono in un mutismo rassegnato fin quando il 21 la pagina facebook del battaglione nazista Azov(quello che ha per simbolo la runa del lupo portata dalla triste divisione ss Ucraina Galizia) ammette che l´aeroporto e´caduto. Repubblica si sveglia dal torpore e fa un servizio sulle rovine dello scalo ”Ci sono voluti mesi per ottenere l’autorizzazione per entrare nell’aeroporto di Donetsk, mesi di contatti e di mediazioni.Ci siamo entrati dalla parte delle milizie filorusse. La stampa occidentale li chiama i “separatisti” o “ribelli”. Loro, invece, si sentono i “difensori” della loro terra, della loro identità. L’identità di una popolazione che si sente russa.” Hanno tirato la volata ai nazisti per un anno che si sono macchiati dei peggiori crimini in europa dalla fine della seconda guerra mondiale ed adesso che Zio Tom rimane perplesso sul da fare..si ricordano dell´informazione giornalistica….Trovano anche il tempo di parlare dell´ultima strage al quartiere Leninsky 13 vite falciate su un filobuss di lavoratori da una salva di mortai da 81 che un gruppo di sabotatori ucraini ha tirato su uno dei quartieri fino ad allora tra i piu´ tranquilli e quindi piu´attivo durante le ore del giorno. Anche il Corriere della Sera s´illumina sulla via di Damasco e ricomincia  a riportare le notizie, ”l´aeroporto in mano ai secessionisti,i ribelli guadagnano porzioni di territorio” oppure” HYPERLINK “http://www.corriere.it/esteri/15_gennaio_23/ucraina-putin-accusa-kiev-lanciata-grande-operazione-militare-8e38e512-a2f9-11e4-9709-8a33da129a5e.shtml” Putin ha precisato che l’Ucraina non ha risposto a una proposta da lui fatta, tramite lettera, a Poroshenko, di cessate il fuoco e anche di ritiro dell’artiglieria pesante da entrambe le parti, ma il lato ucraino ha respinto il piano e non ha proposto nulla.” Il padrone Obama non sa dove indirizzare il cavallo e la cavalcatura prosegue per la strada che conosce ..quella dell´informazione di base. Solo La Stampa grazie alla  Zafesova continua sul sentiero della ”disinformazia” ”i giorni di silenzio dei cannoni a dicembre sono già finiti, sostituiti da una pioggia di missili e decine di scontri.” Gli abitanti di Gorloka e dei quartieri Nord di Donetsk hanno visto solo le pareti dei rifugi anche nel mese di dicembre in media un paio di civili morti al giorno costava il silenzio dei cannoni ucraini. Ma nel suo partito preso si lancia in pezzi esilaranti ”La guerra è tornata, e la caduta dell’aeroporto di Donetsk, del quale dopo 240 giorni di assedio restano solo rovine, difese fino all’ultimo da militari e volontati ucraini che si sono guadagnati dai loro nemici il soprannome di “cyborg”.  In realta´ il soprannome era ben altro ma lasciamo stare.. ma presa dalla disperazione della situazione militare si abbassa in onanismi politici dove la Russia sta scaricando un Donbass in mano a dei pericolosi esaltati. In realta´ la situazione militare per Kiev sta precipitando nei prossimi giorni si preparera un mega calderone a Debaltzevo che forse puo´ portare ad una svolta militare con conseguenze politiche per il potere ucraino devastanti. Tra i secessionisti il grido e´ solo uno”Davai ,k pabede Avanti fino alla vittoria”. Max Bonelli

Continua a leggere
1 8 9 10 11 12 25