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Abbiamo la possibilità di un intervista all’autrice del cortometraggio ”I am Italian” e del film documentario ”Le stagioni del Donbass” Sara Reginella.
Che con un interessante taglio artistico prova a dare risposte ed ad informare sul conflitto in Donbass.
D:1)Da quanto tempo t’interessi di Ucraina?
R: Ho incominciato ad interessarmi di Ucraina nella primavera 2014 quando é iniziata la così detta operazione ATO (operazione antiterrorismo). La spinta intellettuale é venuta dalla incongruenza delle informazioni che si ricevevano dai media principali e le notizie che con sforzo si recepivano da internet.
Questa incongruenza si é rilevata in tutta la sua drammaticità con la tragedia del Boeing MH17. I separatisti sono stati subito accusati e poi a quasi due anni dall’abbattimento ancora non é emersa una chiara verità. Siamo di fronte ad un vuoto informativo in Italia ed il mio lavoro tenta di colmarlo.
D:2 Sei appena tornata dal tuo secondo viaggio in Donbass. Hai fatto il viaggio via Kiev o via Mosca?
Quali sono le tue impressioni su questi paesi corrispondono all´immaginario mediatico rappresentato dalla stampa italiana?
R: Ho viaggiato via Mosca ed in generale ho visitato la Russia varie volte, la prima volta quasi dieci anni fa e posso dire che i cambiamenti sono stati consistenti. Si vede un riassestamento notevole dell’economia con una ricaduta su vari strati della popolazione ed una conseguente crescita della classe media. Un riordine visibile dalle infrastrutture del paese fino all’edilizia privata. Una crescita della classe media che stride con l’immagine data dai nostri media di una dittatura oppressiva.Uno stereotipo che va contro l’evidenza di elezioni democratiche tenute regolarmente nel paese. Curioso che queste critiche senza fondamento vengano da un paese come l’Italia dove la classe media si sta impoverendo e la stampa é sempre più omologata.
D:3 Se non erro tu coniughi la tua professione di psicologa e psicoterapeuta con quella di regista: Quali sono le motivazioni professionali ed interiori che sono alla base del film-ducumentario “Le stagioni del Donbass”?
R:Si, questa doppia professionalità ho influenzato sia il primo cortometraggio “I am Italian” dove si riassumono i processi geopolitici alla base del conflitto che leggo in un ottica relazionale,
sia nelle “Stagioni del Donbass” dove ho usato la metafora delle stagioni correlate alle fasi della vita per spiegare al pubblico italiano la rivolta in Donbass.
Cié ha dato un taglio introspettivo a quest’ultimo che permette allo spettatore di conoscere il volto del popolo del Donbass. Le sue emozioni, le sue sofferenze vengono trasmesse al pubblico in maniera naturale.
Perché tra i grandi assenti in questo vuoto informativo é il pensiero ed i volti di questo popolo.
D:4 Quanto sostegno hai avuto per portare a termine questo progetto artistico?
R: Il principale sostegno l’ho avuto da Nicolaj Lilin, Eliseo Bertolaso, Vauro Senesi che hanno reso possibile l’attuazione pratica del documentario. Ringrazio inoltre Eliseo Bertolasi ed il reporter Sergej Rulev per il materiale video concessomi. Il film documentario rimane fuori dalla grande distribuzione, in quanto il fine era quello d”informare e colmare il vuoto creato ad arte dai media principali. Spesso le persone faticano a credere che ci sia solo del volontariato alla base di queste enormi moli di lavoro per cercare di portare le notizie che ad arte vengono censurate dai media. Il documentario é liberamente fruibile sul mio canale Youtube”Sara Reginella Video Projects”
D:5 Quali sono i canali possibili di diffusione per questo interessante film documentario e quali censure incontri?
R:Nei tentativi fatti per interessare i grandi media mi sono resa conto che i tempi non sono maturi per andare contro un format che si confà con il messaggio dettato dagli USA oppure ci sono forme di autocensura di chi per evitare problemi non vuole mettersi controcorrente. autocensura che io grazie alla mia doppia professionalità riesco ad evadere. Ma questo rientra nella mia anima anarchica; vado contro corrente se é la verità a farne le spese.
D:6 Torni da un recente viaggio nella Repubblica di Donetsk, quali sono state le tue impressioni sulla situazione sociale nella Repubblica?
R:L’impressione é che in tutte due le repubbliche la vita sta riprendendo: A Donetsk i supermercati sono abbastanza ben forniti, la gente prova a reagire certo vi sono delle differenze Donetsk forse ha una maggiore organizzazione e ricchezza. In comune hanno entrambi una volontà di non cedere terreno all’esercito ucraino:
D:7 Hai potuto visitare la linea di fronte e parlare con i volontari italiani?
R: In pratica la mia esperienza in tal senso é stata soprattutto con la brigata Prizrak al fronte nel territorio di Lugansk. Lì ho potuto conoscere il comandante Arkadich ed il commissario politico della Priwrak Alexey Markov. Nel territorio di Lugansk ho conosciuto anche Nemo, il commissario politico di InterUnit, l’unità degli Internazionalisti presenti nel Donbas. Li ringrazio per il supporto fornitomi in quell’area, Sia lì che a Donetsk, ho potuto constatare come spesso l”esercito ucraino colpisca obbiettivi civili. I contatti con volontari italiani sono stati occasionali nel territorio di Donetsk.
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