IL PECCATO ORIGINALE DELL’UNIONE EUROPEA, di Giuseppe Germinario
il link https://www.youtube.com/watch?v=xdzGH5pwTxI
e la sintesi dell’intervento del redattore di conflitti e strategie al convegno di Milano “il mondo verso un futuro multipolare” http://www.mondomultipolare.eu/ :Oltre quaranta anni di retorica europeista e il recente europeismo più pragmatico, frutto della costrizione politica determinata dall’affermarsi dell’antieuropeismo e dell’euroscetticismo da una parte e dalle contraddizioni tra gli stati nazionali europei dall’altro, poggiano le loro basi sulla rimozione di un dato storico evidente: il processo di costruzione dell’Unione Europea nasce da una sconfitta militare dei principali paesi europei e dalla occupazione militare di uno dei due paesi vincitori; si sviluppa e consolida nella contrapposizione con il blocco sovietico; conosce la massima espansione ed evidenzia l’intrinseca fragilità con l’implosione di quest’ultimo. Un tale vizio di origine ha informato pervasivamente la costruzione delle istituzioni europee, delimitato il campo di azione degli stati nazionali aderenti, circoscritto le opzioni delle politiche economiche.
Un tale contesto è suscettibile di essere riformato? Ritengo di no.
In Italia, gran parte delle classi dirigenti, salvo rare eccezioni per altro risoltesi negativamente, hanno scelto una politica subordinata ed opportunistica che dava per assunto il contesto internazionale, per acquisito il processo di indebolimento degli stati nazionali, per imprescindibile il sostegno del paese dominante alle proprie sporadiche iniziative. Tali opzioni hanno portato all’attuale condizione di frammentazione istituzionale, di degrado economico specie nei settori strategici, di decomposizione sociale del paese.
L’attuale stato delle cose può favorire la formazione di classi dirigenti alternative in grado di guidare un processo politico autonomo in Europa? Ritengo di no, nel migliore dei casi può solo contribuirvi
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