SI FACCIA LA TAV, SOPRATTUTTO SE NON SERVE.

Ancora polemiche sulla Tav ma mi basta guardare in faccia i contestatori dell’opera per capire che si tratta di fancazzisti i quali hanno tempo da perdere ed energie da sciupare. Sono gli stessi individui che pur godendo di ogni ritrovato tecnico, che rende la loro esistenza lieta e sicura, rimpiangono la semplicità dei bei tempi andati in cui non avrebbero potuto organizzare proteste e altro spreco di tempo. Certamente, non sono simpatiche nemmeno le facce di chi sostiene la strategicità dell’infrastruttura, tuttavia, pur se casualmente, costoro, considerate le circostanze, hanno pienamente ragione. Innanzitutto, i fondi per realizzare l’alta velocità sono già disponibili, in secondo luogo i lavori richiesti mettono in moto uomini e mezzi che muovono l’economia. Tante volte, è stato detto che, in congiunture difficili, scavare buche nel terreno può essere utile alla ripresa. Il frangente è, dunque, propizio, inutile sospendere ciò che è stato già incominciato. Ha ragione Salvini quando chiede di non chiudere i cantieri e torto chi gli dà addosso con pretesti puramente ideologici. Tante volte il leader leghista distribuisce baggianate, a ritta e a manca, e lo diciamo apertamente, ma non è questa l’occasione. Vedendo le bandiere e ascoltando le affermazioni di chi si oppone all’Alta velocità mi viene solo da ridere. Si tratta di sciocchi che ancora piangono per la natura violata o per l’impatto ambientale, laddove l’umanità è divenuta quello che è proprio grazie alla capacità di trasformare il proprio habitat, piuttosto che adattarsi ad esso come gli altri animali. Altri stupidotti si rifanno ad un fantomatico sviluppo sostenibile che è solo un’altra di quelle ubbie inventate, da soggetti poco onorevoli, per moltiplicare pratiche burocratiche e consulenze dalle quali arricchirsi a scapito del prossimo. Molti sono arrivati ad occupare cariche istituzionali proponendosi come difensori del pianeta, perennemente a rischio di qualche catastrofe ecologica che però non arriva mai. Sono dei corrotti che denunciano corruzione dietro ogni appalto per bloccarlo. E’ ora di trattare questi deficienti per quello che sono e di tirare dritto sulle cose da fare. Materie prime, infrastrutture e sviluppo industriale si ottengono “sacrificando” la natura, la quale non ha bisogno di essere protetta dalle attività antropiche, avendo una elevata capacità di rigenerarsi e di spazzarci via all’abbisogna. In ogni caso, nulla è eterno su questa terra e non si capisce perché si dovrebbe lesinare su qualcosa. La natura è matrigna, come diceva Leopardi, ed il suo unico scopo è di fare il suo corso senza curarsi di noi. La vita è migliorata non perché abbiamo trovato in natura ciò che ci occorreva ma perché siamo stati in grado di penetrare le sue leggi (seppur parzialmente) e di combinare-trasformare ciò che abbiamo scoperto nel mondo. E quest’ultimo nemmeno ci basta, visto che sentiamo l’esigenza di esplorare l’universo e carpire altri segreti interstellari. Forse un giorno riusciremo persino a trasferirci altrove, in un’altra galassia, lasciando in questa valle di lacrime le ventimila leghe di omini ”verdi” che non abitano Marte ma la vituperata Terra.
Vi invito a seguire attentamente la scena di questo film, L’orgoglio degli Amberson, di Orson Welles, perché è emblematica di quanto dico: https://m.youtube.com/watch?v=StsJhy28fDE. Non si può fermare il progresso anche se, apparentemente, non serve a niente o può sembrare deleterio. Esso ci cambierà, perché è nella nostra “natura” spingerci oltre quello che siamo. La natura c’entra, dunque, perché siamo pur sempre un suo prodotto. Qualsiasi cosa facciamo non andiamo, pertanto, contronatura perché ne siamo parte integrante. In questo senso un iPhone è naturale quanto una bottiglia di olio d’oliva venduta al supermercato con il marchio biologico. Biologico un cazzo! Che cambia se il pianeta lo distruggiamo noi o una esplosione solare tra 5 miliardi di anni? E chi vi dice che la natura non ci abbia “inventati” per diffondere la vita nello spazio sconfinato. Per farlo potrebbero servirci tutte le risorse disponibili e quindi esaurirle per tale missione è il nostro scopo. Ovviamente, sono congetture aleatorie ma più verosimili delle stronzate di chi fa terrorismo psicologico sul Global Warming o sullo scioglimento dei ghiacciai per le emissioni della nostra tecnologia.
Qui la scena di un altro film più esplicativa delle inutili battaglie del wwf: https://m.youtube.com/watch?v=YFeWBDGQilo.

L’uomo farà schifo ma alcuni uomini sono più penosi di altri. La Tav non serve? Nemmeno gli ambientalisti. Inoltre, gli eccessi ci permettono di correggerci, il no a tutto ci fa solo ristagnare e morire.

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La triste parabola del socialismo bolivariano di G. Angiuli

In Venezuela è di nuovo caos: Juan Guaidó si autoproclama presidente, Nicolas Maduro tira dritto e invia un ultimatum al personale diplomatico statunitense. Alla luce dei recenti avvenimenti è necessario tirare le somme analizzando meriti, colpe e limiti ideologici dell’esperienza socialista venezuelana.

https://www.lintellettualedissidente.it/esteri-3/maduro-juan-guaido-socialismo-bolivariano/

 

https://www.lintellettualedissidente.it/esteri-3/nicolas-maduro-guaido-socialismo-bolivariano/

 

ESISTE IL SOCIALISMO DEL XXI SECOLO? (scritto il 16 maggio 2013)

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