Lettera aperta sull’Ucraina all’On. Maria Edera Spadoni del Movimento 5 Stelle (III Commissione -Affari esteri e comunitari)

Illustrissima On. Spadoni,

mi permetto di scriverLe per portare alla sua attenzione e sensibilità una serie di questioni che sono state completamente oscurate dal nostro Parlamento e dalla stampa ufficiale nella crisi Ucraina.

In quel Paese si sta perpetrando un grave genocidio, uno sterminio di massa ai danni della popolazione che vive nella fascia Sud-Est della nazione – quella che non ha accettato il golpe di qualche mese addietro nella Capitale – ignorato dall’Italia e dalla Comunità Internazionale, schierate acriticamente col Governo di Kiev.

Lungi da me voler difendere il precedente esecutivo Yanukovic che, tuttavia, era stato pur sempre legittimamente eletto dal popolo, ma la tragedia umanitaria che si sta consumando in questi giorni in quei luoghi è una vergogna collettiva senza precedenti.

Gli attuali Ministri di Kiev, non eletti da nessuno, rappresentano il peggio dell’oligarchia mafiosa che da anni spadroneggia in Ucraina. La maggior parte di loro ha avuto guai con la giustizia o è persino ricercata dall’Interpol. Inoltre, quasi tutti i Ministeri ed i corpi speciali dello Stato sono ormai infiltrati da squadristi antisemiti del partito nazionalista Svoboda e dal suo braccio armato Pravy Sektor che si richiama direttamente alle SS tedesche. Un Governo del genere sarebbe intollerabile in qualsiasi contesto civile, eppure adesso ce lo ritroviamo alleato in Europa per volontà dei nostri decisori europei e nazionali.

Tra i 29 ministri attualmente in sella ben 9 di questi sono stati sottoposti a procedimenti penali, altri sono stati precedentemente arrestati per nefandezze ignobili che vanno dall’omicidio alla truffa allo Stato. Il ministro degli Interni Arsen Avakov, è stato persino recluso in Italia nel 2012. Lo Stato ucraino è in mano a criminali senza scrupoli che controllano, con metodi banditeschi, imprese, televisioni e gruppi paramilitari, in barba a tutte le regole della democrazia.

Questi sedicenti democratici, che noi europei stiamo impropriamente proteggendo, hanno autorizzato la spedizione punitiva di Odessa provocando 200 morti (ufficialmente sono 50, ma i cadaveri sono stati fatti sparire e le famiglie non hanno ancora una tomba dove piangere). Da noi non si deve dire ma questa è la pura verità. Le propongo, Illustrissimo Onorevole, un video girato da un’organizzazione indipendente dove potrà verificare con i suoi occhi quello che Le sto narrando in maniera insufficiente: http://www.youtube.com/watch?v=whqQCx6RXkY

Il prossimo 25 maggio in Ucraina si svolgeranno le elezioni presidenziali, ma si tratta di consultazioni parziali e falsate dal fatto che i principali oppositori dell’attuale regime sono stati obbligati a ritirarsi per violenze personali e minacce. Il Partito delle Regioni ed il Partito Comunista sono stati costretti ad abbandonare la competizione dopo attentati e pogrom contro i loro militanti. Il governatore di Dnepropetrovsk Igor Kolomoisky, oligarca e sostenitore di Yulia Timoshenko, ha destato scandalo per aver messo una taglia sulla testa dell’ex candidato alle presidenziali del Partito delle Regioni Oleg Tsarev. Il leader del partito Comunista Petro Simonenko è sfuggito per miracolo ad un attentato con bombe molotov. Il nostro Governo e quello Europeo hanno però già detto che riconosceranno queste consultazioni, che si svolgeranno in un clima di pesanti intimidazioni e di guerra civile, mentre non hanno voluto riconoscere i referenda per l’autonomia che si sono tenuti a Donetsk e Lugansk, con una partecipazione popolare vastissima.

Illustrissima Onorevole Spadoni, mi rivolgo a Lei, in rappresentanza del Movimento 5 Stelle, perché credo che soltanto la sua organizzazione può rompere il muro di silenzio e di complicità, alzato dagli altri gruppi parlamentari italiani, sugli eventi ucraini. Il Movimento 5 Stelle dispone degli strumenti istituzionali per verificare le informazioni che qui abbiamo sommariamente sintetizzato e per agire in aiuto dei civili perseguitati dai golpisti. Per amore della giustizia e della verità, spero che vorrà ascoltare la voce di chi non riesce a rassegnarsi a questo scenario di devastazione e di supplizio contro il pacifico popolo del Sud-Est che è stato costretto a reagire per salvaguardare la sua libertà e la sua storia.

Con i miei più cordiali saluti.

Continua a leggere

LA VITTORIA DI DONETSK

FILA

Lo hanno definito il referendum più pazzo del mondo, per noi è quello più coraggioso, un esercizio di volontà popolare sotto il fuoco della guardia nazionale, in mezzo alle scorribande dei gruppi neonazisti di Pravy Sektor e ai rapimenti delle forze di sicurezza che portano il disordine in tutta l’Ucraina. La gente non si è lasciata impressionare dalla violenza e dalle manifestazioni di forza della Junta di Kiev ed ha risposto in massa alla chiamata alle urne. Secondo gli organizzatori avrebbe votato il 90% degli aventi diritto. File interminabili in tutti i centri del Donbass in cui i cittadini sono stati invitati a scegliere per l’indipendenza della regione. Anche ieri, purtroppo, ci sono stati morti e feriti, in alcune città uomini incappucciati ed armati hanno cercato di impedire alla popolazione di esprimersi occupando i seggi e sparando sui civili.

Data l’affluenza ed il clima in cui si è votato chi ha scelto di rischiare la propria vita uscendo di casa lo ha fatto quasi certamente per liberarsi dal giogo del terrorismo dilagante in Ucraina ed acconsentire all’indipendenza dell’Est dall’Ovest.

Sarà dunque un plebiscito per la Repubblica, nonostante i risultati ufficiali non arriveranno prima delle 15 di oggi. Gli Usa e l’Ue hanno già fatto sapere di considerare le consultazioni fasulle ed illegittime (per bocca del Presidente Hollande, l’uomo del motorino in caduta libera nel gradimento dei francesi) mentre non ebbero difficoltà a riconoscere il governo golpista della Capitale che qualche mese fa fu “indicato” dalla piazza per acclamazione (ma i futuri ministri presero più che altro fischi) secondo un antico rito medioevale.

Agli Usa non dispiace far piombare nell’oscurantismo intere nazioni, come già successo in Iraq ed in Siria, affidandosi ad autentici banditi che conoscono solo la legge del sangue e della prepotenza. Obama continua ripetere che Putin deve fare un passo indietro per non cadere nel baratro proprio mentre lui ne compie cento bellicosi in avanti. Il Bild tedesco ha rivelato che circa 400 miliziani statunitensi di Academi (ex Blackwater) sono attivamente impegnati nel conflitto al fianco di Kiev. Il Presidente accusa anche Putin di mantenere un atteggiamento passivo verso la crisi Ucraina e le regioni separatiste mentre Putin ribatte giustamente che il capo della Casa Bianca ne ha uno fin troppo attivo ed ingerente.

Sta di fatto che l’Occidente ancora una volta è schierato dalla parte di assassini e oligarchi per pure mire geopolitiche e con una strategia irrazionale che sta generando instabilità ed insicurezza in molte aree delicate del pianeta. Per tali interessi economici e politici si fa strame della verità e si sacrificano migliaia di vite innocenti. Nel sud-est i cittadini stanno pagando un alto tributo di vittime ma la loro resistenza cresce col crescere degli abusi praticati dai golpisti.

Ieri altri soldati sono fuggiti da una base di Odessa per raggiungere i gruppi di resistenza del popolo del Donbass. Ormai l’esercito defeziona in massa e a proseguire gli assalti e i pogrom contro gli abitanti resta la peggiore teppaglia dei bassifondi ucraini, coadiuvata da agenti segreti stranieri e mercenari americani ed europei (si parla di polacchi, canadesi, tedeschi e italiani, oltre ai già menzionati yankees).

La stampa internazionale copre con menzogne palesi e narrazioni inverosimili la reale situazione sul campo, addebitando ai russi l’escalation o la mancata de-escalation nella guerra civile. In ogni caso è sempre colpa dei russi, soprattutto quando questi non c’entrano niente. I giornalisti italiani, salvo poche eccezioni, stanno battendo in falsità i colleghi di tutto il mondo. Dal Corriere all’Unità è un carnevale di bugie dal quale escono tutti smascherati. Nemmeno oggi riferiscono del civile sparato a bruciapelo ad un seggio di Kromatorsk e di un altro gambizzato, eppure i video girano su youtube e sono nella disponibilità di chiunque voglia vederli.

A che serve il giornalismo se non racconta gli eventi? Alla propaganda di un Occidente che ha smarrito il senso della dignità e della giustizia per macchiarsi di atroci omicidi e reati infami, al fine di perpetrare una egemonia impossibile, dati gli attuali rapporti di forza mondiali. Eppure questa guerra, come ha ben spiegato l’analista americano Francis Boyle, è stata decisa a tavolino dall’Alleanza Atlantica: “La crisi ucraina – dice Boyle – è stata progettata dalla Nato, compresa la guerra, ed il piano è stato prima rivisto e poi applicato per installare una base in quel paese, per posizionare le forze dell’alleanza in Ucraina con un pretesto o l’altro”. Appunto, ma per l’Occidente è Putin che vuole la terza guerra mondiale, laddove esso si acconterebbe di dominare la situazione con qualche intervento settoriale. Il diavolo si nasconde sempre nei dettagli, cioè nei conflitti locali.

Continua a leggere
1 210 211 212 213 214 264