Illustrissima On. Spadoni,
mi permetto di scriverLe per portare alla sua attenzione e sensibilità una serie di questioni che sono state completamente oscurate dal nostro Parlamento e dalla stampa ufficiale nella crisi Ucraina.
In quel Paese si sta perpetrando un grave genocidio, uno sterminio di massa ai danni della popolazione che vive nella fascia Sud-Est della nazione – quella che non ha accettato il golpe di qualche mese addietro nella Capitale – ignorato dall’Italia e dalla Comunità Internazionale, schierate acriticamente col Governo di Kiev.
Lungi da me voler difendere il precedente esecutivo Yanukovic che, tuttavia, era stato pur sempre legittimamente eletto dal popolo, ma la tragedia umanitaria che si sta consumando in questi giorni in quei luoghi è una vergogna collettiva senza precedenti.
Gli attuali Ministri di Kiev, non eletti da nessuno, rappresentano il peggio dell’oligarchia mafiosa che da anni spadroneggia in Ucraina. La maggior parte di loro ha avuto guai con la giustizia o è persino ricercata dall’Interpol. Inoltre, quasi tutti i Ministeri ed i corpi speciali dello Stato sono ormai infiltrati da squadristi antisemiti del partito nazionalista Svoboda e dal suo braccio armato Pravy Sektor che si richiama direttamente alle SS tedesche. Un Governo del genere sarebbe intollerabile in qualsiasi contesto civile, eppure adesso ce lo ritroviamo alleato in Europa per volontà dei nostri decisori europei e nazionali.
Tra i 29 ministri attualmente in sella ben 9 di questi sono stati sottoposti a procedimenti penali, altri sono stati precedentemente arrestati per nefandezze ignobili che vanno dall’omicidio alla truffa allo Stato. Il ministro degli Interni Arsen Avakov, è stato persino recluso in Italia nel 2012. Lo Stato ucraino è in mano a criminali senza scrupoli che controllano, con metodi banditeschi, imprese, televisioni e gruppi paramilitari, in barba a tutte le regole della democrazia.
Questi sedicenti democratici, che noi europei stiamo impropriamente proteggendo, hanno autorizzato la spedizione punitiva di Odessa provocando 200 morti (ufficialmente sono 50, ma i cadaveri sono stati fatti sparire e le famiglie non hanno ancora una tomba dove piangere). Da noi non si deve dire ma questa è la pura verità. Le propongo, Illustrissimo Onorevole, un video girato da un’organizzazione indipendente dove potrà verificare con i suoi occhi quello che Le sto narrando in maniera insufficiente: http://www.youtube.com/watch?v=whqQCx6RXkY
Il prossimo 25 maggio in Ucraina si svolgeranno le elezioni presidenziali, ma si tratta di consultazioni parziali e falsate dal fatto che i principali oppositori dell’attuale regime sono stati obbligati a ritirarsi per violenze personali e minacce. Il Partito delle Regioni ed il Partito Comunista sono stati costretti ad abbandonare la competizione dopo attentati e pogrom contro i loro militanti. Il governatore di Dnepropetrovsk Igor Kolomoisky, oligarca e sostenitore di Yulia Timoshenko, ha destato scandalo per aver messo una taglia sulla testa dell’ex candidato alle presidenziali del Partito delle Regioni Oleg Tsarev. Il leader del partito Comunista Petro Simonenko è sfuggito per miracolo ad un attentato con bombe molotov. Il nostro Governo e quello Europeo hanno però già detto che riconosceranno queste consultazioni, che si svolgeranno in un clima di pesanti intimidazioni e di guerra civile, mentre non hanno voluto riconoscere i referenda per l’autonomia che si sono tenuti a Donetsk e Lugansk, con una partecipazione popolare vastissima.
Illustrissima Onorevole Spadoni, mi rivolgo a Lei, in rappresentanza del Movimento 5 Stelle, perché credo che soltanto la sua organizzazione può rompere il muro di silenzio e di complicità, alzato dagli altri gruppi parlamentari italiani, sugli eventi ucraini. Il Movimento 5 Stelle dispone degli strumenti istituzionali per verificare le informazioni che qui abbiamo sommariamente sintetizzato e per agire in aiuto dei civili perseguitati dai golpisti. Per amore della giustizia e della verità, spero che vorrà ascoltare la voce di chi non riesce a rassegnarsi a questo scenario di devastazione e di supplizio contro il pacifico popolo del Sud-Est che è stato costretto a reagire per salvaguardare la sua libertà e la sua storia.
Con i miei più cordiali saluti.
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