SOMMARIE RIFLESSIONI SULLA CRISI di G. La Grassa
SOMMARIE RIFLESSIONI SULLA CRISI COMPLETO
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Continua a leggereQuesto è un pezzo sessista oppure di buon senso. Dipende dal target. Se la pensate come la Presidentessa della Camera, sacerdotessa della quota rosa in salsa rossa, non andate oltre. Fermatevi per non turbare la vostra sensibilità che sale dagli […]
Continua a leggereLIBERIAMO IL DONBASS E LIBERIAMOCI DELLA STAMPA NOSTRANA Dopo che ieri i manifestanti dell’Est Ucraina hanno dichiarato l’indipendenza delle loro città dal governo di Kiev, a Donestk, Kharkov e Lugansk, proclamando le libere repubbliche popolari del Donbass, la consueta stampa […]
Continua a leggereAdesso che Renzi si è dato la zappa sui piedi, rivelando quello che tutti sappiamo sull’Eni, ci aspettiamo che il governo tiri le dovute conclusioni e ne tragga le necessarie conseguenze. La compagnia guidata da Scaroni è strategica proprio per […]
Continua a leggereLa crisi è un banco di prova per gli uomini abili ed i grandi cervelli. Per questo gli economisti sono tutti finiti col cappello da asino in testa dietro alla lavagna. Dove i politici li avevano preceduti da un bel […]
Continua a leggereL’elemento che più spesso si mescola con la filosofia, nei nostri tempi bui, è la cialtroneria. Il filosofo è diventato uno stregone che tira fuori dal cilindro qualsiasi soluzione con giochi di frasi ad affetto e nessun sostegno categoriale, pur […]
Continua a leggereE’ sempre più difficile entrare nella testa dei nostri governanti per afferrare la loro materia grigia ed il senso delle loro azioni. Ammesso che ci sia rimasto qualcosa da afferrare e da capire. Dovrebbero spiegarci, i nostri leader continentali, […]
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I sinceri democratici che l’Occidente accoglie nella grande comunità internazionale non sono stinchi di santi, per usare un eufemismo. Zio Tibia dell’Horror Picture show regge meglio il confronto con questi sadici.
Ogni famiglia ha le sue pecore nere ma qui cominciano ad essere troppe, tra faraoni egiziani e principesse mongole, tanto che è ormai difficile distinguere i buoni dai cattivi. I primi sono certamente in minoranza e sono già fuggiti di casa. I secondi spopolano e spappolano intere nazioni in nome di nobilissime e fasulle intenzioni.
I figli adottivi degli Stati Uniti e dell’Ue sono gangster irrecuperabili ai quali nemmeno il grembiulino della democrazia e il fiocchettino della rivolta di piazza toglie quell’aria da incorreggibili imbroglioni. Il cestino con il quale se ne vanno in giro ad elemosinare appoggi mondiali è il sacco con la refurtiva.
L’oratorio atlantico cerca di redimere cocainomani e banditi insegnando loro a comportarsi in pubblico, poiché si tratta di dare un volto umano al potere strappato a colpi di ribellioni coloratissime e psichedeliche eterodirette dall’estero, ma i neofiti della bontà e del progresso faticano a trattenere la lingua e a fare un uso ragionevole dei governi sottratti con la forza ai legittimi eletti. La loro idea di governo del popolo assomiglia fin troppo ad un sequestro di paesi con le armi in pugno. Mani in alto questa è una democrazia!
Così la pasionaria Yulia Timoshenko, avanzo di galera, tossicodipendente non pentita e speculatrice incallita, si è fatta intercettare mentre minaccia di sterminare 8 milioni di russi d’ucraina. Qui trovate il video
Hitler in confronto era un agnellino con la paura del buio. Sarà stato l’effetto di qualche sostanza stupefacente di cui Yulia fa largo abuso ma l’intimidazione è seria, per abbondanza di prove. La soluzione finale paventata da “Yulia treccia assassina” per sgombrare l’Ucraina dagli odiati vicini metterà in imbarazzo i suoi sponsor stranieri? E’ probabile che questi si girino dall’altra parte per non sentire e per non vedere, almeno finché non avranno trovato qualcun altro più rispondente ai loro canoni estetici liberali. Nel frattempo si prende quel che passa l’inferno. Incominciate a contare le prossime croci.
La guerra fredda è finita. Viva la guerra fredda, urlano in Occidente. Una definizione consumata, imperniata su fatti superati, non può però spiegare il nuovo quadro geopolitico ed economico al quale manca, per ricalcare la precedente situazione, l’ingrediente principale […]
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