Nae iste magno conatu magnas nugas dixerit (Eccolo che si accinge a dire con grande sforzo grandi stoltezze).
Vorrei che guardaste il video sotto riportato perché quest’uomo è diventato sottosegretario: http://www.youtube.com/watch?v=SyD0mNF-g2I&feature=related. Michel Martone, 37 anni, è nato a Nizza ed è di madrelingua francese, avvocato e ordinario di Diritto del lavoro, da ieri è persino viceministro. Collabora con il Sole 24 Ore ed altre testate giornalistiche nazionali sui temi legati al lavoro ma sentendosi anche un geniaccio esonda su questioni sulle quali persino un bambino delle elementari saprebbe qualcosa in più di lui. Adesso ditemi pure, se non avete ancora rotto il desktop, se uno con questa faccia imbalsamata, lo sguardo vuoto e l’aria da secchione un po’ rincitrullito, il prototipo dell’alunno seduto al primo banco che prendeva sempre 10 alle interrogazioni e sempre 100 scappellotti sulla nuca dai compagni, nonostante la vaga somiglianza con Gramsci, possa permettersi di dare del pagliaccio a Gheddafi (che il cielo lo abbia in gloria) e proferire, con l’aria del pretoriano saccente che mentre il Rais è soltanto un beduino proveniente dal deserto noi siamo membri di una società civile e millenaria. Noi forse lo siamo davvero ma dubito che lui appartenga alla nostra medesima stirpe. Dai tempi di Roma fino ad ora, se la sorte avesse permesso la riproduzione di troppi individui simili a costui oggi in Europa vivremmo ancora nelle caverne. Questo giovane signore le dice di tutti i colori, sembra un clown vestito per una serata di gala ed anche senza la palla rossa sul naso non riesce a liberarsi dei suoi numeri da circo. Michel Martone è figlio di Antonio Martone, ex avvocato generale in Cassazione nonchè ex presidente dell’Anm e dell’Autorità garante sul diritto di sciopero, che lasciò la magistratura subito dopo essere stato accusato di aver fatto pressioni sui giudici della consulta chiamati a decidere sul Lodo Alfano. Di lui disse un altro togato, Livio Pepino di Magistratura democratica, che “ i suoi rapporti con centri di potere…rendevano inopportuno affidargli un incarico così delicato, come quello di avvocato generale in Cassazione”. Non so se Martone abbia mai approfittato dei rapporti privilegiati del genitore per la sua rapida scalata sociale e professionale. Il fatto è che in Italia finisce spesso così, carriera e lignaggio sono due risvolti della stessa medaglia e della stessa faccia di bronzo. E le cose diventano talmente imbarazzanti che è difficile girarsi dall’altra parte, come nel 2010 quando Pietro Ichino, senatore del Pd, presentò un’interrogazione, all’allora Ministro Brunetta per sapere questo:
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA n° 4-04178
al ministro per la Funzione pubblica
presentata dai Senatori Pietro Ichino, Luigi Zanda ed Enrico Morando
Premesso che: – a quanto risulta dai dati pubblicati dallo stesso Ministero della Funzione pubblica, esso ha stipulato un contratto di consulenza con il prof. Michel Martone, avente per oggetto “la valutazione degli aspetti giuridici inerenti alla fattibilità degli interventi in materia di digitalizzazione ed informatizzazione del settore pubblico nei Paesi terzi”, contratto che prevede un corrispettivo pari a euro 40.000 per il 2010; – è peraltro fatto notorio che il prof. Michel Martone è figlio del dott. Antonio Martone, presidente della Commissione per la Valutazione, l’Integrità e la Trasparenza delle Amministrazioni pubbliche (Civit), ovvero dell’Autorità indipendente preposta anche a funzioni di garanzia del corretto funzionamento dell’intera Funzione pubblica;
si chiede
– preliminarmente, se il ministro non ritenga gravemente inopportuna la stipulazione da parte del suo Dicastero di un contratto di questo genere con un parente stretto del presidente di un organismo il quale dovrebbe caratterizzarsi per l’assoluta indipendenza rispetto al Governo;
– nel merito, se il ministro non ritenga gravemente inopportuno lo stanziamento di 40.000 euro per una consulenza su di un tema di nessuna urgenza e di poco apprezzabile rilievo, quale quello dei problemi giuridici della digitalizzazione delle amministrazioni pubbliche di Paesi terzi, nello stesso periodo in cui la stretta finanziaria imposta dal ministro dell’Economia costringe il Governo a tagliare i finanziamenti per la sanità pubblica, la scuola, la ricerca, l’assistenza alle persone non autosufficienti, la conservazione del patrimonio artistico del Paese, e molti altri servizi essenziali; – in quali documenti si sia concretata fino a oggi la consulenza in questione.
Voi prendereste lezioni di democrazia e civiltà da uno così? In un mondo realmente meritocratico i vostri figli sarebbero tutti astronauti mentre troveremmo Martone nelle edicole vicino all’Università a vendere i libri del padre con lo sconto del 50%.
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