Autore: G. P.
LA SECONDA GUERRA CIVILE AMERICANA
Le rivolte di questi ultimi giorni negli Usa ci ricordano cos’è questo Paese. L’America è un posto pericoloso. E’ pericolosa la polizia che adotta sistemi violenti, sono pericolose le minoranze che la abitano perché mai veramente integrate, sono pericolose le sue élite che coperte dalla legalità operano costantemente con una mentalità gangsteristica. Sceriffi, banditi, pistoleri, fuorilegge, indiani che, in fogge moderne, combattendosi formano una comunità. Il pericolo, in America, è un mestiere. In America non sai dove finisce il bene e dove inizia il male e viceversa. Quando i nostri mafiosi scopersero l’America si ritrovarono a casa ma in una casa ancor più grande di quella dalla quale erano partiti cosicché una piccola organizzazione malavitosa di provincia, in quel contesto, poté divenire una società del crimine internazionale. L’America fa tutto più grande e fa le cose in grande. L’America non è soltanto un paese grande ma è piuttosto un grande paese. Questo è il suo segreto. La tiene viva e forte una sedizione fratricida permanente, che cova sempre sotto la cenere, pronta ad esplodere al primo pretesto, tra gruppi di potere contrapposti, popolazioni etnicamente diverse in tensione, odi sociali collettivi e particolari, divisioni di razza, cultura, denaro, tanto denaro, tutti elementi unificati sotto la stessa bandiera. Per scaricare la sua energia interiore essa deve dare battaglia al mondo intero. Deve conquistare sempre nuove frontiere. L’America è criminalità legalizzata, è cattiveria della bontà, ingiustizia della giustizia, ferocia del bene, malvagità della pietà, inciviltà della civiltà, asocialità della socialità. Non destino manifesto come credono ma manifestazione di una destinazione inevitabile, perché ogni impero si è spento e si spegnerà.
In America, più forte del diritto è il diritto del più forte, ovvero forte è il diritto del più forte.
L’America non è un solo popolo, è un popolo solo dove ciascun individuo si sente solo e deve cavarsela da solo. Questa estrema solitudine la chiamano Libertà ma quando la Libertà chiama non c’è un americano che non risponda. Per la libertà dell’America gli americani sono disposti a dare la vita e si accontentano in cambio di un sogno americano di libertà che se lo possono sognare.
L’America è una grande potenza che maneggia una potenza toppo grande. Quando sarà scalzata dal suo primato esploderà di contraddizioni. La seconda guerra civile americana, se accadrà, sarà l’ultima che combatterà fino all’autodistruzione. L’America è troppo anche per se stessa.
Organizzazione e prospettive future
Non corruzione ma infezione, occorre il vaccino
Quanta disinformazione!
Mi spiace ma a questo punto credo che quelli di Byoblu dovrebbero solo vergognarsi per il cattivo servizio che stanno rendendo agli italiani, continuando a dar voce ad un presunto nanopatologo (https://www.byoblu.com/2020/05/23/ricevo-un-premio-e-mi-attaccano-anche-per-questo-stefano-montanari-byoblu24/: ricordiamo che le nanopatologie non esistono perché […]
Continua a leggereIl senso della guerra e dei conflitti
Le fake news di Paolo Barnard
Paolo Barnard non esisterebbe senza complotti. Per questo, nel tempo, ha aderito a molti di questi ed ha dato voce a soggetti ampiamente screditati nel mondo scientifico, per supportare le sue astruse teorie. Per esempio, Duesberg, medico convinto che bastasse avere uno stile di vita sano per prevenire l’AIDS o il nostro nanopatologo universale Montanari, da lui difeso dopo la denuncia ricevuta dal sito Byoblu da parte della comunità scientifica. Ora, nel video che trovate qui (https://www.youtube.com/watch?v=URW5_ArPzVQ&feature=emb_logo) ha trovato gli unici tre esperti al mondo convinti o sospettosi sulla genesi del virus che potrebbe essere nato in un laboratorio perché non è stato trovato né nei pipistrelli e nemmeno nei pangolini. Da questo falso presupposto Barnard costruisce la sua storia complottistica. Complottistica sì, perché come nel paragrafo che riporto sotto tali tracce del virus sono state in realtà identificate:
“Uno studio pubblicato su Nature a marzo 2020 ha infatti trovato una mutazione unica che non è stata trovata negli animali sospettati come all’origine del contagio, una mutazione che probabilmente si è verificata durante ripetute infezioni a piccoli gruppi di esseri umani. È possibile che il coronavirus sia passato dagli animali agli esseri umani anche prima che diventasse capace di far ammalare le persone e che, dopo cambiamenti evolutivi graduali avvenuti nel corso degli anni, il virus alla fine abbia acquisito la capacità di diffondersi da uomo a uomo e di causare la malattia. Questo è rimasto latente fino a dicembre 2019, quando a Wuhan iniziò a diffondersi una misteriosa polmonite. Fu isolato un ceppo sconosciuto in un virus di un pipistrello di una grotta vicino al confine cinese con il Myanmar. Il virus della misteriosa polmonite e quello del pipistrello condividevano oltre il 96% dei loro geni, ma quello del pipistrello non era in grado di contagiare l’uomo perché privo di una proteina necessaria per legarsi alle cellule umane. L’anello mancante dei coronavirus con una simile proteina, è stato trovato nei pangolini della Malesia, il che ha portato a ritenere che il virus della misteriosa polmonite fosse una ricombinazione dei genomi dei virus del pipistrello e del pangolino. Questi sono i fatti, senza bisogno di chiamare in causa giornalisti, profeti, Papi e Santi… SARS-CoV-2 non è comparso dal nulla e non deriva da nessun fenomeno alieno e da nessun laboratorio cinese. Si chiama spillover o salto di specie. È successo, come milioni di altre volte nell’evoluzione, che un battere, un fungo o un virus sia riuscito ad attecchire in un’altra specie.” (Le medicine dell’utile idiota, Pietro Marini).
Difficilmente il virus può essere un’arma biologica in quanto tanto i cinesi che gli americani si sono fatti cogliere di sorpresa. Nessuno appronta un’arma simile senza cautelarsi e finendo per darsi la zappa sui piedi. Può essere sfuggito da un laboratorio? Per ora la scienza lo esclude e come scrive il Generale Mini su Limes ogni speculazione in tal senso ha obiettivi puramente politici:
“Il presidente statunitense non è molto interessato alle questioni biologiche e sanitarie legate al virus ma conta anche sui virologi cinesi e americani per dar corpo e «prove» alla narrativa del virus venuto dalla Cina, in particolare dal laboratorio di virologia di Wuhan. È una cosa diffcile, perché gli scienziati hanno più volte escluso questa eventualità. Anche la stessa comunità d’intelligence statunitense è restia a seguire il presidente in questa ricerca di prove che non esistono, perché si rischia la fgura già fatta con la questione delle armi di distruzione di massa degli iracheni. Si rischia anche che la Cina tiri fuori qualche asso proprio in merito al ruolo avuto dagli Usa nel fnanziamento di ricerche condotte nello stesso laboratorio e nella produzione e diffusione di armi biologiche in giro per il mondo. Ma la pressione di Trump sull’intelligence, che si estende anche ai servizi «collegati», è anche il modo di mettere con le spalle al muro una parte di quello Stato profondo che lo vuole ostacolare o eliminare dalla corsa alla rielezione. La narrazione trova invece sostegno tra gli apparati statali civili e militari della Difesa e tra i rappre- sentanti dei forti interessi privati (lobby politiche e industriali nazionali ed estere, come quelle di Israele, Arabia Saudita e Gran Bretagna) che dirigono stabilmente verso lo scontro Usa-Cina”.
Anzi, secondo Fabio Mini è più verosimile che siano stati gli americani a manipolare qualcosa piuttosto che i cinesi i quali, in passato, hanno subito attacchi di questo tipo da Washington per motivi commerciali (si parla di epidemie animali, non umane). Notizie da verificare ovviamente, ma meno abnormi della tentata strage umana a cui si lega la brutta faccenda della Covid-19. Barnard ha trovato, invece, il colpevole in un laboratorioo dì Wuhan, facendo contento Trump.
Continua a leggereL’orchestra nascosta
Francesco La Grassa, l’organaro, è il mio avo “primo conosciuto”, che ebbe 17 figli, fra cui il mio bisnonno e poi, ovviamente, da quello venne mio nonno e infine mio padre, tutti siculi; come mia madre e i suoi genitori e i genitori dei genitori, ecc. Un giorno racconterò meglio le mie origini. Qui chiedo ai mie “amici” di voler votare per l’organo, effettivamente speciale, che è a Trapani. Dal link spero vi renderete conto a cosa serve questo voto. Non credo sia una gran fatica votare, così come sembra sia invece leggere i miei scritti e vedere i miei video. Quindi mi auguro che si vorrà votare. Grazie
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Continua a leggereL’INCIVILTA’ DEI LIBERALI
Giampietro Berti, su Il Giornale, si chiede: “Perché in Occidente c’è più libertà che in Oriente?”. Perché gli orientali hanno altre superstizioni, verrebbe da dire scherzosamente. Ma Berti non si accontenta di sentirsi superiore all’Oriente e incalza: “In occidente […]
Continua a leggereDa Marx in poi
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Da Marx in poi. Ripensiamo nuovi possibili percorsi
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come annunciato, il 28 maggio è uscito “Da Marx in poi”, Mimesis. Per il momento è disponibile la versione elettronica. Tuttavia, ho già ricevuto le copie cartacee ordinate alla casa editrice. Dunque, è comunque già stampato. Spero sia presto disponibile anche quella versione. Capisco che chi nemmeno compra “La follia è vita”, non si farà vivo per questo che richiede certe competenze. Tuttavia, mi auguro che su oltre 4700 cosiddetti amici ci sia una discreta quota in grado di leggere un libro come questo. Quindi, compratelo altrimenti vi mando tutte le maledizioni possibili.
DA MARX IN POI, IL NUOVO LIBRO DI LA GRASSA – INTRODUZIONE E VIDEO DI PRESENTAZIONE
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