Banditismo americano
Lo spirito americano è quello del bandito. Sotto sotto gli statunitensi non sono mai cambiati nonostante si presentino al mondo quali paladini della democrazia. Questi pistoleri che terrorizzano il pianeta con le loro scorribande, a cui noi sciocchi europei siamo piegati ormai da decenni, non conoscono altro linguaggio che quello della violenza e della forza. Con la violenza e con la forza impongono la loro visione sociale e si ingeriscono negli affari internazionali.
Dopo aver costretto l’Italia ad abbandonare il gasdotto South stream che ci avrebbe evitato la crisi energetica in corso hanno distrutto anche il tubo sottomarino del North Stream che era già sbucato in Germania.
Di fronte a quest’attacco, che è un atto di terrorismo, l’Ue ha chinato il capo e anziché sciogliere qualsiasi legame con Washington ha dichiarato guerra a Mosca.
Inoltre, tutta la comunicazione europea, invece di denunciare questa gravissima situazione, continua imperterrita con la sua campagna d’odio contro i russi. Fino a che i media non verranno azzerati e ripuliti, con metodi coercitivi, resteranno infiltrati dagli scagnozzi della Casa Bianca il cui compito è capovolgere la realtà dei fatti.
Lo stato servile dei nostri media è tale che non possono permettersi nemmeno uno scatto di orgoglio. Al contrario, la stampa americana può consentirsi qualche sparuta verità anche se sommersa da un mare di propaganda.
Accade così che da oltre atlantico ci arrivi una notizia di questo genere: “America e Norvegia hanno fatto saltare in aria il Nord Stream”
Si tratta dell’inchiesta di Seymour Hersh, giornalista di lungo corso il quale scrive che la decisione di sabotare i gasdotti sotto il baltico è stata presa da Biden dopo più di nove mesi di discussioni segrete con l’intelligence americana. La questione non era se eseguire o meno l’operazione ma come e quando attuarla. La Norvegia si è rivelata il luogo ideale dal quale far partire la missione. Servizi americani e norvegesi hanno lavorato gomito a gomito per realizzarla.
Ogni anno, a partire da giugno, la Sesta Flotta della Marina degli Stati Uniti organizza esercitazioni NATO nel Mar Baltico. I norvegesi hanno suggerito che questa potesse essere la copertura perfetta per piazzare gli esplosivi.
Il 26 settembre 2022, un aereo da ricognizione P8 della Marina norvegese ha effettuato un volo apparentemente normale e ha sganciato una boa sonar. Il segnale si è diffuso sott’acqua, prima al Nord Stream 2 e poi al Nord Stream 1. Poche ore dopo, un potente esplosivo C4 è stato fatto deflagrare e tre dei quattro gasdotti sono stati danneggiati.
Questo sabotaggio di una decisiva infrastruttura europea da parte di due paesi che non fanno parte dell’Ue ma sono membri della NATO richiederebbe una risposta immediata e congiunta degli organi centrali europei e di quelli nazionali. L’uscita immediata dalla NATO, dopo questa aggressione, avrebbe dovuto rappresentare la risposta minima collettiva degli Stati europei.
Ma nulla, tutto tace e viene messo a tacere per servilismo e codardia. Anzi, si alza ancora di più il livello di scontro con la Russia. Se non ci sbarazziamo di questa classe politica emanazione degli USA l’Europa è destinata a morire.