BASTA MENZOGNE: QUESTA è LA “DEMOCRAZIA” ODIERNA, di GLG

gianfranco

La “democrazia” del voto (ormai alterata dai bisogni di “governabilità” per cui nemmeno esiste più il principio cardine di “una testa un voto”; ogni individuo che vota vale quanto un altro) è parte integrante della nuova formazione capitalistica, di impronta USA, affermatasi nel XX secolo; e solo dopo aver annientato, schiacciato senza tanti complimenti, i “cotonieri” del sud che avrebbero impedito ogni crescita di potenza. In questa formazione sociale i gruppi politicamente dominanti sono strettamente intrecciati con la criminalità più spietata. Questa viene combattuta, se ne dà una immagine (esatta) di tipo orrorifico, come qualcosa di feroce, crudele, disumano, aberrante. Mai però la si annienta perché il suo annientamento sarebbe la fine di questa forma sociale.

Non abbiamo mai capito che il capitalismo (in realtà, il modo di produzione capitalistico), trattato brillantemente da Marx che scoprì con precisione cosa stava “sotto” l’effettiva eguaglianza esistente nel puro scambio mercantile; cioè la differenza tra classi, quella che ha e quella che non ha la proprietà dei mezzi di produzione era quello inglese, nato dalla prima “rivoluzione industriale” (e ancor prima dalla “accumulazione originaria”, fase preparatoria): il capitalismo della “borghesia”, che non era un insieme di semplici “Arpagone” (l’avaro di Molière), bensì un gruppo di intraprendenti pionieri di un nuovo modo di produrre e che ancora si trascinavano dietro, pur ormai in fase di deterioramento, un certo senso dell’onore e della rispettabilità.

Nulla a che vedere con quello che chiamiamo nello stesso modo (capitalismo), affermatosi nel paese della “nuova frontiera”,caratterizzato dalla violenza omicida più spinta. Le gang non sono il prodotto delle cosiddette mafie – fra cui è brillata per un certo periodo quella italiana – ma il vero “succo” della formazione sociale americana (del nord America). Però, tale succo deve essere continuamente alimentato e nel contempo combattuto, indicato come il “male assoluto”. Da qui l’inganno di chiamare il “popolo” (concetto di qualcosa di inesistente) a esprimere la sua volontà detta, con immane ipocrisia, “sovrana”. E per conquistare le parti maggioritarie di questa finta “sovranità”, le varie gang “legali” (assassine quanto quelle indicate con tale nome e combattute in nome di “superiori principi”) non fanno altro, lo ripeto, che alimentare la criminalità e di combatterla.

Tale modalità è stata poi esportata anche all’estero, nei paesi che la potenza criminale statunitense ha inteso e intende dominare quale sua sfera d’influenza. Si crea il “male assoluto” (tipo, negli ultimi tempi, Al Qaeda e poi l’Isis e via dicendo) e poi si convincono, tramite servi ben pagati, i vari “popoli” dei paesi investiti e spaventati dal “terrorismo” di esserne la difesa. Si chiede quindi a tutti di accettare la dominazione statunitense e degli organismi politici (tipo quelli europeisti) che ne sono emanazione. Questa la nuova forma di dominazione, sostitutiva di quella coloniale del vecchio capitalismo borghese. Adesso, c’è uno scontro abbastanza acuto all’interno del potere criminale statunitense; il che ha creato sbandamento anche nei vertici dei “servi” europei. Tuttavia, ancora non sorgono in questa fondamentale parte del mondo, forze in grado di approfittarne per cominciare a liberarsi e a ridiventare sovrani. Non con l’ingannodel “popolo sovrano”; parlo proprio di nuovi gruppi dirigenti in grado di spazzare via le urne e, assieme ad esse, queste schifose accolite di dirigenti “europeisti”. Adesso queste non sanno bene chi seguire negli USA. E intanto continuano con la balla della “sovranità popolare” e vanno solo in cerca di manciate di voti in più per meglio avvoltolarsi nei loro giochi tipici della nuova forma di capitalismo pur sempre all’americana, cioè fondata sulla criminalità più spinta. O ci liberiamo di questa infame “democrazia” (che fotte continuamente le autentiche popolazioni, quelle composte di tanti strati e comparti) o entreremo totalmente in una notte cupa, in cui vedremo soltanto i bagliori del fuoco dei criminali: quelli “legali” molto più mortiferi di quelli “illegali”.