Buffoni comunisti
Franco Berardi Bifo diventa un ispiratore di Rifondazione e della sua trasformazione chiamata Potere al Popolo.
Questo guitto dava del pazzo a Lenin, sostenendo che le manie depressive del grande rivoluzionario russo fossero alla base dell’involuzione sanguinaria del bolscevismo e aggiungeva: “sono convinto che il ventesimo secolo sarebbe stato un secolo migliore se Lenin non fosse esistito”. Questo travestito che indossava il costume da indiano metropolitano scriveva contro la rivoluzione Sovietica: “Potremo affrontare il futuro soltanto se sapremo cancellare il ’17 dalla nostra immaginazione” ed anche “la rivoluzione sovietica è stata un colossale errore”; che si diceva dalla parte dei menscevichi e di Martov ( “vi prego di domandarvi sinceramente, a proposito del 1917: ebbe ragione Lenin a precipitare la crisi russa per realizzare la sua rivoluzione contro Das Kapital, oppure avevano ragione Martov e gli altri menscevichi a respingere il soggettivismo di quella rottura?”)diventa adesso il simbolo del comunismo. Come siamo caduti in basso. Vergognatevi tutti. Meno male che comunisti non lo siamo più da tempo ma senza rinnegare una grande tradizione che merita rispetto. Invece, chi si dice comunista è il vero rinnegato, il traditore che innalza bandiere rosse per insozzarle nel fango (parafrasando Mao).
Pensate che questi morti viventi di potere al popolo e di rifondazione si sono permessi di definire noi rossobruni. Simili farabutti devono essere spazzati via perché sono mucchi d’ossa nell’immondezzaio della storia.