BUONA PASQUA DAGLI AMERICANI AGLI AGNELLI SACRIFICALI

ATT

 

L’America ama i banditi perché il suo atto di fondazione è una gigantesca rapina. E’ una constatazione fondata sulla realtà e sulla storia, cioè sui presupposti e sui risvolti di tale società, per la quale il risultato conta sempre più del mezzo e finisce per giustificarlo pienamente se utile allo scopo.

Machiavelli a Washington diventa Al Capone. Senza alcuno scrupolo o ripensamento vanno per la loro strada e guai a mettersi in mezzo. Chiedere ai pellirosse sterminati, ai giapponesi  bombardati con le loro atomiche e a tutti gli altri popoli colpiti. Diversamente non ci sapremmo spiegare il loro amore per i leader sanguinari sparsi per il mondo, che la democrazia non sanno dove sta ma sono amici della più grande democrazia realizzata.E tanto basta.

Il bene sta sempre nell’approdo e non nel modo che può essere rinarrato cambiando le carte in tavola. Il banco vince e decide. Ed il banco sono loro, gli americani. Nel raggiungimento dell’obiettivo c’è sempre la volontà di Dio. Chi vince è buono, chi fallisce è un demonio. Per questo nulla è veramente inaccettabile per l’americano. Anche un genocidio, nella sua coscienza volatile e à la carte, può essere condonato, se si tratta di preservare il suo diritto a vivere nella libertà delle (sue) scelte e di garantirsi le infinite maniere per arricchire.

La felicità scorre sul sangue e sui dollari. Il capitalismo americano, che non è quello borghese sorto in Europa, si nutre dell’assoluta spregiudicatezza del pioniere e del pistolero che cela i suoi interessi pragmatici negli alti ideali, fino a convincersene davvero. Ma chi si ferma al misfatto individuale è perduto, chi lo volge in forza spirituale di tutta una nazione diventa Presidente o qualcuno di ugualmente potente.

In ciò consiste la mentalità criminale che si emancipa, annettendo a sé la visione messianica del destino manifesto di questo popolo scelto dal cielo. Da questo seme transgenico sono nati gli Stati Uniti moderni e sono prosperati quelli contemporanei. I funzionari del Capitale. Belli e spietati. Il Grande Cinema d’oltreoceano ci ha spesso regalato uno spaccato di questa volontà predatoria senza freni applicata alla sfera politica e allo Stato, a sigillo della loro forza e convinzione. Gli eroi americani sono per lo più gangsters che hanno scelto la via politica per condurre meglio i loro affari e proteggere il loro tenore di vita.  Sono partiti dal proprio ego per rivenderselo quale possibilità collettiva di accedere, col duro lavoro del delinquente, ai medesimi privilegi. Esaltano l’amore, la pace e i migliori sentimenti ma il loro modello è un Attila civilizzato con manie di conquista sconfinate. I migliori farabutti ce la faranno. Sempre. La loro colpa, da cui sgorga la loro grandezza, consiste dunque proprio nel non avere sensi di colpa, nonostante i delitti e le sofferenze inflitte al resto del mondo.