L’ARTE DEL DIRE NON DICENDO, DEL NON DIRE DICENDO
Riceviamo e pubblichiamo dall’amico Mario Schena.
La Presidente Meloni, però, è una marxista, forsealthusseriana, chissà…
https://www.lanazione.it/cronaca/mattarella-cortei-pisa-firenze-ypnvjuqn
«24 febbraio 2024 – “Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento“. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha voluto telefonare al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, dopo gli episodi di ieri a Pisa e Firenze. “Il Presidente della Repubblica ha fatto presente al ministro dell’Interno, trovandone condivisione, che “l’autorevolezza delle Forze dell’Ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni“, fa sapere una nota dell’ufficio stampa del Quirinale».
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https://www.open.online/2024/03/02/meloni-manganellate-pisa-mattarella-premierato-sardegna/
28 febbraio, la Presidente del consiglio Giorgia Meloni. “Penso che sia molto pericoloso togliere il sostegno delle istituzioni a chi ogni giorno rischia la sua incolumità per garantire la nostra, è un gioco che può diventare molto pericoloso”, ha detto Meloni rispondendo su Tg2 Post sottolineando che “non si può parlare delle forze dell’ordine solo quando qualcosa non funziona”.
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Quali siano i pericoli a cui andrebbero incontro coloro i quali si lasciassero ammaliare da “giochi molto pericolosi” non viene specificato. Il sapore di questo avvertimento, però, ancor più per l’indeterminatezza del suo retrogusto, avrebbe tutta l’aria d’una “freudiana formazione di compromesso”, ovvero il compromesso del “dire non dicendo”, e del “non dire dicendo” e disegnerebbe addirittura un’intimidazione noncerto bella e buona, ma brutta e cattiva ovvero… ovvero, a voler dire la verità, disegnerebbe un reato, quale che sia il soggetto che ponga in essere l’intimidazione.
Qui si può solo osservare come anche il P.d.R. Mattarella, ovvero la più alta carica dello Stato della Repubblica italiana, con la sua dichiarazione “con i ragazzi i manganelli esprimono fallimento”, si sarebbe dunque esibito in “un gioco molto pericoloso”, minando così il sostegno alle forze dell’ordine!
Un fatto, questo, che l’interpretazione “presunta” autentica della Presidente Meloni ha volutosubito contestare, perché Lei sa quel che dice.
(Ancorché la presidente Meloni abbia voluto definire quello con il Presidente Mattarella “uno scontro artefatto con il Presidente della Repubblica. Lei non ce l’aveva col Presidente. Ed infine dopo alcuni arditi fraseggi o arabeschi concettuali sempre Lei cala l’ancora in porto: “Ce l’avevo con la sinistra. Sempre capace di criticare quando le cose vanno male, ma mai capace di difendere le forze dell’ordine”. Ipse dixit|(https://www.youtube.com/watch?v=8bLHnDM-XkY).
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La Presidente Meloni, dunque, dice di avercela con la SINISTRA… e dunque, la Presidente ce l’ha con i fantasmi, ovvero con la sinistraistituzionalizzata, ce l’avrà forse con Elena Ethel Schlein? Ce l’avrà col facitore di barzellette Pier Luigi Bersani? O con i relitti del passato? Ce l’avrà con Massimo D’Alema o con Giacomo Matteotti? Ma di quella sinistra, tolto il grande Matteotti e la gente di sinistra, restano soltanto tanti gusci vuoti:
Che la verità può dirsi persino con piacere”
“Ma che cosa è successo? Ma chi è che parla? E come parla? Come stanno veramente le cose”
Sappiamo comunque, perché l’ha detto proprio Lei, ovvero la Presidente Meloni ha posto una certezza:
“Preferisco tagliare la spesa pubblica piuttosto che aumentare le tasse“.
Ma va a capire perché mai “tagliare le tasse sarebbe un gioco pericoloso e tagliare invece la spesa pubblica sarebbe un gioco, se nondivertente, molto meno pericoloso!
Si dice che la bugia sia una verità parziale. E che moltiplicando le bugie, insomma, la verità rischia di essere restaurata, e riapparire a disegno intero, come in un puzzle.
Ma chi è che parla? Chi sono questi personaggi di cartapesta? Saranno forse degli illuministi o irrazionalisti, progressisti o reazionari, dei pessimisti o ottimisti, conformisti o utopisti, difensori della repressione o liberatori dei repressi?
Il linguaggio umano non parla sempre e soltanto di ciò di cui parla la parte inconscia di esso, per quanto vasta la si debba metaforicamente immaginare: “vi sono più cose in cielo e sulla terra di quante non ne sogni il vostro inconscio”. Potremmo dire parafrasando Amleto: non in cielo forse, ma certamente sulla terra; non cose di cui l’inconscio non possa a suo modo sognare forse, ma cose la cui realtà certamente non si esaurisce nel suo sogno. Invece è più che lecito supporre che il linguaggio umano parli, se non sempre e soltanto, spessissimo e anche come parla per eccellenza la parte inconscia di esso.
“La fondamentale scoperta di Freud non è quella dell’inconscio, anche nel suo significato dinamico (pur così importante) ma quella di un mondo – che egli sfortunatamente chiamò l’inconscio – retto da leggi completamente diverse da quelle da cui è retto il pensiero cosciente.
Egli non fu il primo a parlare dell’inconscio, su cui molto già si sapeva, ma fu il primo a fare la fondamentale scoperta di questo strano “regno dell’illogico” sottomesso malgrado il suo essere illogico, a determinate leggi che scoprì con un colpo straordinario di genio. (Freud – compendio di psicanalisi vol. XI Boringhieri)”.
P.S.: L’anno 1600 e l’anno 1789- il rogo di Giordano Bruno e la presa della Bastiglia sono efficaci date simboliche per delimitare un periodo volendo rendere pertinente, di esso, soprattutto il fenomeno della persecuzione del libero pensiero.
La responsabilità resterà comunque il fulcro indiscusso dell’esperienza scenica fino a quando nel pieno della crisi novecentesca, Friedrich Dürrenmatt ne ha pronunciato l’epitafio: “Il menefreghismo del nostro secolo, questa danza macabra della razza bianca, ha abolito colpa e responsabilità. Non è colpa di nessuno, nessuno l’ha voluto, nessuno che c’entri. E nel terzo millennio non va meglio, anzi…
Siamo tutti, o quasi tutti, spinti da una pulsione libidica verso l’onnipotenza e verso la guerra. In quanti conoscono l’accordo del 24 febbraio firmato da Meloni e da Zelensky, grazie al quale l’Italia è passata al servizio, oltre che degli USA, anche della cricca nazistoide di Kiev? Questo accordo sfocia per l’Italia nella spoliazione della ragione e non potrebbe essere più connotato nella sua essenzialità.
Ritorniamo ora allo scontro (artefatto?) Meloni –Mattarella (con la condivisione del ministro Piantedosi):
“La lettura, che sembrava quanto di più rispettoso si potesse fare su di un testo, è diventata, invero, una parola molto sospetta da quando Althusser ha inventato la “lettura sintomale”, cioè la forzatura teoricistica: un’operazione che ci riporta, sia pure in un clima così mutato, al peggior neo-idealismo italiano del primo novecento, quando si era stabilito che ogni lettura è una ricreazione del testo, cioè si era travisato in senso soggettivistico un problema serio, quello della “contemporaneità” del passato, che per essere affrontato responsabilmente esige il momento preliminare dell’interpretazione oggettiva, storico-filologica.
Si può con tutta facilità raccogliere un florilegio di energiche prese di posizione di Marx e di Engels contro l’empirismo dell’economia volgare, che “si ferma alle apparenze”, si può ricordare che per Marx, nessun individuo e nessuna società divisa in classi è ciò che crede di essere. Ma quando partendo da queste affermazioni, si conclude che il marxismo è una dottrina “antiempirista” nel senso lato dell’odierno strutturalismo, cioè una ricerca dell’Altra Realtà che sta sotto ai fenomeni, si compie, in misura ancor più grave, un travisamento analogo a quello compiuto dai sostenitori di un presunto “platonismo” di Galileo.
Si dimentica che Marx non era in cerca di modelli astratti indipendenti dall’esperienza e applicabili allo “Spirito umano” in generale, ma di un modello astratto che aiutasse a capire quella formazione storico-sociale transeunte che è il capitalismo. ….
Solo se c’è nell’uomo una struttura spirituale assolutamente irriducibile all’animalità e all’automatismo, si può sperare che i manipolatori delle coscienze non avranno partita vinta.
(tratto da “Sul materialismo” di Sebastiano Timpanaro p.162 e sgg.)
Tutto questo per dire che la presidente Meloni è, forse, una marxista inconsapevole, o meglio, per la precisione, Lei sarebbe un’althusserianainconsapevole, per la sua lettura irrispettosa compiuta ballonchiando sulle affermazioni diMattarella e Piantedosi. Ed il ministro dell’Interno potrebbe anche testimoniare!
Eh sì, ha proprio ragione Gianni Petrosillo nel suo post del 5/3/2024: “I popoli non hanno mai deciso nulla, soprattutto quando si tratta di affari internazionali. Forse è proprio il libero pensiero quello che rappresenta meglio il popolo, il pensiero di chi non pensa niente e si fa trascinare nelle mattanze mondiali, spesso solo per troppo servilismo”.
Oronzo Mario Schena
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