Categoria: analisi di fase attualità
LA FINANZA NON E’ PADRONA DEL MONDO. INTERVISTA A LA GRASSA.
TROPPA INCOMPRENSIONE DEL PERICOLO, di GLG
http://blog.ilgiornale.it/foa/2017/05/04/dibattito-le-pen-macron-chi-ha-vinto-davvero/
riporto il giudizio di uno dei non molti giornalisti che stimo. Io non posso dir nulla perché non ho seguito, nemmeno per spezzoni, questo “duello”. La mia impressione è che non ci siano probabilità per la Le Pen. Penso che si verifichi una certa astensione rispetto al primo turno, immagino che lei superi il 40% dei voti (non quindi le percentuali che le hanno subito attribuito un paio di sondaggi seguiti alla prima votazione), ma ritengo sicura l’elezione di un presidente che rappresenta nei fatti la continuità della politica francese negli ultimi decenni; o perfino un ulteriore peggioramento. L’appoggio senza riserve di Obama è molto chiaro in proposito. In ogni caso, in qualsivoglia elezione ci sarà, continuo a ritenere tutto sommato meno peggiori quelli che vengono definiti, di volta in volta, fascisti o populisti. Semplicemente perché segnalano un sia pur piccolo mutamento della direzione del vento che ci sta portando verso la “morte”. Oggi come oggi, il sedicente antifascismo – che assomiglia tanto ad un funerale svolto per festeggiare la vita – rappresenta la suprema iattura per i paesi della UE. Tuttavia, non si potrà mai ovviare a simile disgrazia con semplici elezioni; ritengo inoltre un sostanziale sfoggio di ipocrisie e nullità verbali questi duelli per accaparrarsi i voti. Poche le cose vere e interessanti che si sentono.
Superfluo ripetere che cosa occorrerebbe. E’ a mio avviso talmente evidente che il non volerlo capire e l’insistere con simili atteggiamenti inutilmente “legalitari” è come se, mentre affonda il “Titanic”, si invitassero i passeggeri a mettersi tranquillamente in fila sul ponte (sempre più inclinato) e si procedesse con tranquillità “mortale” a fare l’appello. Sarebbe invece urgente decidere con metodi spicci chi deve affogare e chi salvarsi nelle scialuppe avviate su un mare procelloso a causa delle onde sollevate dal piroscafo mentre s’inabissa. Nel 1932 (pensate che anticipo!) il grande film Freaks (di Ted Browning) mostrava la fine che faremo:
https://www.youtube.com/watch?v=xaGjhx_jFDE
quella della donna messa in mostra come “strana creatura” dopo essere stata così trasformata dai freaks, i mostriciattoli. Allora non si sapeva bene chi essi fossero, si credeva a pure creazioni di fantasia; ci si poteva anche divertire. Oggi lo si dovrebbe sapere; ma la droga sparsa dagli attuali freaks ha rimbambito molte persone che continuano a starnazzare senza accorgersi della loro fine vicina. Svegliatevi e lasciate perdere i “confronti televisivi”. Il “Big one” non è proprio prossimo, ma nemmeno troppo remoto; e non avverrà alla “Faglia di Sant’Andrea”, bensì qui in Europa. Liberatevi dei freaks finché c’è ancora un po’ di tempo.
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Certamente è un periodo un po’ lunghetto in cui non sto niente bene, ma leggere i giornali o vedere la TV, insomma sentire gli opinionisti e gli intellettuali semplicemente disgustosi (salvo alcune lodevoli eccezioni, fra le quali mi ha sorpreso […]
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Guardando i servizi televisivi dove si parlava di Macron (e si udivano pezzi dei suoi discorsi), in un attimo mi è venuto alla mente un grande film di Buñuel, regista surrealista di altri tempi (meno incolti di quelli odierni), che amo moltissimo: Le charme discret de la bourgeoisie”, 1972. Metto in ogni caso metto il link per chi volesse goderselo:
Perché mi è venuto in mente? Il film parla di vuoti, superflui, borghesi, però raffinati (da sbrago la scena sul Martini: https://www.youtube.com/watch?v=3GcD-OnxlfM). Essi sono sempre interrotti quando stanno per pranzare o cercare di fare allamore, ecc. Se poi mangiano, quando dormono hanno incubi. Soprattutto, però, per 3-4 volte o forse più, il film li mostra en marche lungo un viottolo che si perde a vista docchio; sono inutili, senza una reale meta da raggiungere. Sono capaci solo di parole, parole, parole. Ma sono appunto en marche, di fatto verso un nulla, un inesistente, un vuoto assoluto. Una di queste marce mi sembra si possa osservare verso il 29° minuto. Comunque ce ne solo altre.
Pensate che è un film di 45 anni fa. Gli artisti precorrono i tempi. In effetti, larte è il ramo dello spirito umano che più si avvicina alla realtà. Purtroppo, io non avevo capacità artistiche e mi sono indirizzato verso un settore scientifico. Non sono però così cretino come quegli scienziati che pensano di possedere la capacità di raggiungere la verità. No, ci si avvicina di più con larte, la letteratura, la grande poesia.
E, comunque, adesso dobbiamo sopportare gli inutili sempre en marche giacché coloro, che sono ormai travolti dalla storia, si riverniciano con i vari Macron, Renzi e buffoni vari. Purtroppo, siamo ancora in mano loro. E tuttavia per capire come mai ciò accade, bisogna rivolgersi ad altro ramo della cinematografia: quello sugli zombi. Ma per il momento fermiamoci qui.