CERCHIAMO DI REAGIRE O RESTIAMO A MENARCELA? di GLG

gianfranco

 

 

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Schiumano ancora rabbia e livore da una parte all’altra dell’Oceano. La loro bile rimbalza come una pallina di ping-pong. Li vedi attoniti o furiosi, li leggi confusi e incazzati. Non sanno darsi una ragione, loro che pretendono di avere sempre ragione.
Annientati non da Trump ma dalla loro stessa arroganza; dalla stupidità travestita da sapienza; dalla convinzione di essere, di diritto, sempre dalla parte giusta della storia; e quando la storia li smentisce, è la storia a stare dalla parte sbagliata.
Avete capito di chi parlo: di loro, sempre loro, i fighetti radical-chic, gli elitari liberal come si auto-definiscono in America.”

 

Al di là dell’analisi sul voto, questa mi sembra la frase chiave dell’articolo, poiché descrive in poche, e senz’altro incisive, righe, quello che sono i semicolti “di sinistra”, i “politicamente corretti”. Per quanto mi riguarda rilevo anche l’ottusità di certuni detti “di destra”, anticomunisti di ignoranza abissale e che si dichiarano liberali mentre sono solo dei minuscoli miserabili (mai ho considerato i veri liberali con disprezzo; magari disaccordo, ma anche rispetto per la loro intelligenza). Occorrerà un lungo lavoro per ridare smalto al pensiero umano che ha conosciuto in passato momenti di gloria. Da alcuni decenni siamo in mano a questi “fighetti radical-chic”, venuti in massa alla ribalta con quel salto nell’abisso che fu il ’68. Dopo d’allora, il tutto è ulteriormente peggiorato. Adesso, forse, indipendentemente dal giudizio sugli ultimi avvenimenti (personalmente non sono disponibile ad entusiasmi a  mio avviso ingiustificati e assai prima del tempo), credo si sia resa possibile una controffensiva nei confronti di questi figli degenerati e ormai irriconoscibili dei vecchi cultori del comunismo, che hanno commesso errori gravi di valutazione teorica e storica, ma non univano superficialità abborracciata e presunzione sconfinata come quelli che negli ultimi decenni si sono impadroniti – grazie all’appoggio di ceti dirigenti servi e inetti – di tutto l’ambito della cultura, conducendola a livelli di evanescenza e inutilità mai prima conosciuti. Bisogna reagire, abbiamo perso un tempo incredibile.