CHE PAESUCOLO! di GLG
http://www.huffingtonpost.it/2017/03/21/movimento-5-stelle-sondaggio_n_15508880.html?1490081232&utm_hp_ref=italy
Un altro sondaggio, commissionato da Mentana, dà invece fermi i “5 stelle” al 29,9% e invece pur sempre in caduta il Pd. Gli altri partiti restano a navigare nelle solite acque e, a parte Lega e FI, sono a percentuali risibili. Minimamente interessante è che per entrambi i sondaggi Lega e FI sono alla pari e con percentuali ben modeste rispetto a quanto aveva una volta il partito berlusconiano e a quanto sperava Salvini, un leader ormai sfiancato dopo un breve iniziale successo. Soprattutto, come già si è notato da tempo, l’incapacità di Salvini e Meloni di denunciare apertamente i continui tradimenti del loro falso alleato ha ricondotto in posizione decisiva quest’ultimo. Con la percentuale che gli è rimasta continuerà nel suo doppio gioco per poi finire in appoggio assai meno mascherato al Pd renziano. In effetti, da altri sondaggi risulta che l’ex premier piddino sarà appoggiato da almeno tre su quattro degli elettori del suo partito. Vincerà nettamente il congresso e al secondo posto risulterà Orlando, pronto a qualsiasi inghippo con lui, mentre Emiliano sembra confermarsi solo un trombone destinato a suonare da tromboncino, e per di più stonato.
Vi ricorderete come, dopo il referendum vinto nettamente dal NO, tutti i perdenti si siano messi a sostenere, con l’appoggio del presdelarep (e con Renzi che, per un po’, ha fatto finta di volersi sottomettere al giudizio del popolo contrario ai suoi intenti di riforma), l’impossibilità di andare a votare senza una seria riforma della legge elettorale, perché altrimenti si sarebbe ottenuta soltanto l’ingovernabilità del paese. Mentitori spudorati; una volta sfibrati i sostenitori del voto immediato e ottenuto che, se tutto va bene, si andrà alle urne fra un anno (e forse più), tutti hanno ormai messo da parte quella pantomima e accettano l’idea di andare ad elezioni con la proporzionale; anzi è evidente come proprio Renzi e Berlusconi (quest’ultimo in modo aperto mentre il primo è pur sempre furbescamente meno disponibile ad esporsi chiaramente in una precisa posizione) accettino simile prospettiva. Nessuno otterrà il 40% dei voti e quindi si straparla ormai della necessità di accordi fra partiti anche contendenti durante la campagna elettorale. I “5 stelle” non possono accordarsi con il PD; e sono così “incasinati” con la loro ormai ridicola “purezza” e “onestà” che non si rivolgeranno alla Lega. Resta l’opzione Renzi con un’accozzaglia di minimi gruppetti detti “centristi” e l’appoggio, magari “esterno” (ma non è detto) e pur sempre decisivo, di FI.
Lega e FDI possono essere pensati così sprovveduti da favorire di fatto un simile disegno? Perché inutile raccontarsela: lo stanno di fatto agevolando, non avendo condotto una netta campagna di denuncia degli innumerevoli voltafaccia e doppi giochi che il “viscido d’Arcore” sta conducendo dal 2011. Non credo siano così sciocchi; è evidente che pur essi avranno qualche vantaggio (di cosiddetto “sottogoverno” e di governi regionali) per mostrare tanta “ingenuità”. Poi magari grideranno al tradimento, cercheranno di rinsaldare le loro conventicole elettorali, ma sarà solo la recita di questi guitti in un paese di ceto politico assolutamente indecente, da “fiera rionale”. E questa popolazione si lascia ancora infinocchiare da una simile congrega di mille partiti e partitini in cerca di qualche voto per strappare sinecure a vantaggio di meschini pigmei quali sono i loro dirigenti. D’altra parte, questa è la “democrazia” elettorale. Negli Usa può ancora funzionare un po’ perché laggiù hanno una lunga e “gloriosa” tradizione di commistione tra politica e manifesta criminalità; sempre denunciata “con coraggio” (da pochi) perché un simile “impasto” è al sicuro da un’informazione che raggiunga veramente “le masse”. Qui da noi siamo dei miserabili perfino sul piano della delinquenza; quindi abbiamo i dirigentucoli di cui sopra. Il “povero Fini” ci è rimasto invischiato; ma quelli che l’hanno “sfangata” sono pari pari come lui. Nemmeno più furbi, solo le contingenze diverse li hanno per ora salvati. E va bene così: “questa è l’Italia, bellezza” (parafrasando Humphrey Bogart in un famoso film di quelli, sopra citati, della “verità”).