Chi siamo
Dopo un radicale percorso di ripensamento del marxismo (del quale avevamo accettato la matrice critico-teorica, ma in maniera nient’affatto passiva) il gruppo conflitti e strategie, ispirato dalle elaborazioni di Gianfranco La Grassa, è approdato ad un sistema analitico fondato sulla teoria degli agenti strategici e del conflitto interdominanti a livello geopolitico, al fine di cogliere le novità dell’attuale fase di riconfigurazione dei rapporti di forza tra le differenti formazioni sociali su scala globale e nazionale.
…. In definitiva, è ora di ammettere infine che non esiste più da molto tempo (ammesso che sia mai esistita nei termini pensati dai marxisti) la lotta di classe su cui tante speranze erano un tempo riposte…..Cosa invece si nota nettamente nell’attuale fase storica? …..I conflitti più acuti e più significativi sono quelli tra Stati….
…..Quindi ci si deve battere per il rafforzamento delle relazioni – non solo economiche, bensì proprio politiche e di collegamento tecnico-scientifico e di “Informazione” e magari anche militari – con i paesi che hanno maggiori prospettive “oggettive” di ergersi quali antagonisti degli Stati Uniti; e fra questi, a mio avviso, il principale è la Russia. Nessuna particolare simpatia per questa e nessuna particolare antipatia per gli Stati Uniti. Semplicemente, è necessario battersi per l’accentuarsi del multipolarismo e, dunque, per la nostra autonomia. Multipolarismo e indipendenza sono in relazione biunivoca. E sono il primo compito per la fase attuale……
…..Il problema centrale è la lunga subordinazione che, soprattutto i più sviluppati paesi europei (quelli “occidentali”), hanno dovuto subire rispetto agli Usa. Bisogna invertire questo processo – economico, politico, culturale – di subordinazione…..
… Cari “amici delle lotte sociali”, volete che possano essere ancora condotte almeno in un certo grado? Ebbene, battetevi per l’autonomia del paese rispetto all’attuale piatta subordinazione agli Stati Uniti. Battetevi per una diversa politica internazionale….
[Gianfranco La Grassa].