COITI DI REGIME

L’intervento degli alleati occidentali in Libia non solo è andato oltre il mandato dell’Onu e la lettera della risoluzione 1973, ma si è rivelato di tutt’altro tenore rispetto allo spirito inizialmente dichiarato dalle parti che era quello di proteggere i civili nella guerra tra fazioni gheddafiane e gruppi ribelli.  Quindi un intento di equidistanza tra i disputanti che si è subito dissolto sotto i bombardamenti mirati (? ) francesi, inglesi, americani ed italiani i quali, come giudici di pace, hanno dimostrato di avere lo stesso equilibrio e la medesima imparzialità degli arbitri di calcio italiani nell’era Moggi. La Comunità internazionale come il WWF dice di voler proteggere i cittadini inermi dall’ “estinzione” ma per farlo li elimina come i panda, senza tante discriminazioni tra lealisti, insorti, donne, vecchi, figli e nipoti. Ordigni di tecnologica esattezza che colpiscono con la stessa precisione chirurgica dei disastri naturali. Ma WWF non è l’acronimo di World Wildlife Fund ed i volonterosi della coalizione non sono esattamente quegli attivisti solerti che ci mettono il cuore e la passione per ripulire le spiagge, segnalare gli illeciti ambientali, salvare l’habitat e le specie animali, donandoci un mondo migliore. Questi militanti della civiltà menano mazzate a più non posso come nella World Wrestling Federation‎ (WWF), spazzano per sempre le coste e le dune dalla faccia della terra e assicurano agli uomini la pace eterna mandandoli all’altro mondo. World (Deadly) Weapons Federation (WWF)‎, federazione mondiale delle armi letali, questo rappresentano lorsignori della guerra ma si spacciano per benefattori disinteressati del genere antropico. Tra un po’ verranno pure a raccontarci che puntare un missile Tomahawk, con più di 1400 kg di esplosivo, sotto la cintola di un presunto dittatore che si trova di spalle è meramente un atto di giustizia umanitaria e non una perversione bellico-sodomitica. Nel circuito mediatico ufficiale nessuna voce fuori dal coro si è levata per denunciare gli eccidi dell’alleanza civilizzatrice che sta annichilendo tutta la fauna libica per stanare un solo leone del deserto. Ma i portatori malsani di democrazia stanno sempre ben attenti a scegliere le aree paludose da bonificare perché non si deve alterare l’ "ecosistema geopolitico" che gli assicura la predominanza mondiale. Perchè con Gheddafi si sono scagliati in 15 contro uno mentre non si è trovato nessuno che vendicasse la libertà e i diritti civili violati in altri Stati (vedi Bahrein) dove iene ancora più sanguinarie stanno terrorizzando tutta la savana? C’è inoltre un’altra incongruenza che vorrei segnalare. Da quando sono iniziate le proteste in Siria (che non hanno carattere di massa come sostiene la stampa internazionale) si stende ogni giorno un bollettino di morti ammazzati dal regime. Già il primo giorno si parlava di cento manifestanti uccisi e così via fino a ieri con altri trenta sventurati che avrebbero tirato le cuoia. A questo punto in quella nazione dovrebbe essere rimasta in vita solo la famiglia regnate degli Assad e qualche umile servitore di corte  ma la Clinton è riuscita a dichiarare quanto segue: “La situazione in Siria è complessa e dolorosa, ma sappiamo che Damasco può ancora attuare le riforme e crediamo che ci sia un futuro possibile”. La signora ci ha preso tutti per imbecilli o, più prosaicamente, cerca di applicare il teorema Clinton (Bill) sulle relazioni di coppia alle relazioni internazionali. Infatti, l'illustre marito pizzicato ad amoreggiare con una stagista affermò di essere quasi vergine perché il sesso orale, del quale aveva libidinosamente usufruito nella “stanza ovaie”, non poteva essere considerato un rapporto sessuale. La mogliettina ragiona nello stesso modo: le mitragliate sulla folla non necessariamente sono un massacro, basta la volontà verbale di dichiarare delle riforme per rendere quest’ultimo parziale. E si sa che il massacro parziale, proprio come il coito orale, non è un rapporto completo, cioè è un peccato veniale al quale si può sempre rimediare. Hillary Clinton: ma vai al tuo paese!