Come cambia il mondo, di GLG
buon articolo che riporto, anche se certo andrebbe (da me) riletto e discusso. Ma intanto è bene conoscerlo perché è senz’altro ben costruito. Dico solo che nel quarto di secolo successivo al 1945 esisteva un sistema bipolare, dove in un ognuno dei poli vi era uno Stato centrale e di fatto regolatore dell’insieme. Il confronto tra capitalismo (di un particolare tipo, sempre invece erroneamente declinato “in generale”) e presunto “socialismo” (socialmente “ingrippato”) produsse uno sviluppo ben maggiore nel primo polo. Oggi, siamo di nuovo in fase di crescente multipolarismo e si accentua nuovamente la s-regolazione dell’insieme. E non tanto per le “crisi economiche” (effetti, non cause) quanto per il riaffermarsi prepotente della politica in quanto serie di mosse strategiche per la conquista di una supremazia. Quindi si ripresenta la lotta per le sfere d’influenza, causa fondamentale degli squilibri in fase di disordinata manifestazione come nei decenni finali dell’800 (declino, allora, della potenza centrale inglese).
giudizio equilibrato e accettabile di un magistrato sempre stato poco in linea con il “coro” di quelli di “sinistra” fin dall’epoca di “mani pulite”. Questo però dovrebbe spingere una politica finalmente decisionista – e non semplicemente “elettoralistica” – a rivedere molte delle “meraviglie” del cosiddetto “Stato di diritto” e di una “democrazia”, che può essere non dannosa in situazioni di relativamente tranquillo “galleggiamento”. Oggi gli squilibri “multipolari” prima considerati – accompagnati da nuove divisioni sociali che producono uno scontro tra ceti assai diverso da quello ormai consunto “tra capitale e lavoro” – rendono urgente il radicale mutamento della politica “interna”, che deve mirare al conseguimento di un “ordine” adeguato al conflitto tra diversi paesi, che via via gettano la maschera della “globalizzazione mercantile”, ritornando sulla via delle nazioni.