CON MOLTI SE E MOLTI MA
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Sono d´accordo che si pubblichino nel blog i testi di tutti quelli che hanno almeno capito (forse) che cosa sono destra e sinistra. Oggi io considero quest´ultima come nemico principale nonché il peggiore pericolo per le nostre miserevoli sorti; mentre ritengo l´altro schieramento politico una risposta sbagliata, oltre che una accozzaglia di anticomunisti e filoamericani particolarmente stupidi e fuori tempo. Comunque, se qualcuno vuol mettere destra e sinistra almeno sullo stesso piano, mi va (abbastanza) bene.
Sull´antisviluppismo del testo Badiale-Bontempelli è inutile che insista; chi mi legge sa che la ritengo una posizione aberrante e di programmatico ultraminoritarismo. Siamo tutti ultraminoritari, ma non tutti in modo programmatico. A meno di non essere maggioritari con la Goldman Sachs che si fregia del suo ambientalismo, ma è una potenza finanziaria americana condizionante l´intera Europa, e soprattutto la “serva Italia”. Una società che ama l´ambiente ma anche le svariate decine di hedge fund (fondi ad altissimo rischio) che possiede o controlla, di cui due hanno fatto bancarotta in 48 ore, mettendo in ambasce decine di migliaia di clienti; basterebbe ne saltassero meno di dieci in un colpo solo, e lo shock non verrebbe tanto facilmente riassorbito (e non so che fine farebbero molti fondi pensione e milioni di pensionati statunitensi).
Comunque, proseguirò nelle mie analisi senza minimamente tener conto di questi antimodernisti. Piuttosto, poiché un blog ha qualcosa di anche famigliare, dirò alla buona che io, essendo privilegiato, vivo in mezzo al verde, quasi in campagna. Riesco a trovare uova (perfino di oca, buonissime) fresche di giornata, frutta e verdura di orti privati, qualche bel pollo ruspante, ecc. I miei vicini di casa sono però insopportabili, un ceto medio (e medio-alto) orripilante; la gente (molta) che invece frequento sta in tetri e oppressivi condomini di periferia o in alcuni del centro, meno orribili ma in mezzo ad un inquinamento che non ti dico! Tuttavia che si debba fare qualcosa per migliorare una condizione ambientale certo indegna, lo credo; ma sull´antisviluppismo, a mio avviso, non ci siamo proprio. Lo ripeto: non debbo diffondermi qui sull´argomento perché continuerò a farlo in lungo e in largo dove, quando e come potrò.
Sono meno tenero sul formalismo giuridicistico dei due autori, che hanno ancora in testa l´icona della Costituzione. Se lo fanno i vecchi di Giustizia e Libertà, mi preoccupo ma so che si tratta di complici degli attuali sinistri al potere; non hanno più nulla a che vedere con Calamandrei o Parri (degne persone, ma che giudicavo già allora fuori del mondo). Se lo fanno persone che sembrano al mio fianco, mi preoccupo; non vorrei che, al momento opportuno, si ponessero dietro le mie spalle. Quando mi avvicinai (non mi iscrissi) al PCI negli anni ´50, litigai – non subito, ma quasi, non appena approfondii un po´ il marxismo – per questa “adorazione” formalistica della Costituzione. Con la classica doppiezza di quei tempi, che comunque fa parte della politica fino ad un certo limite, mi si spiegò che si trattava di tattica per allargare il fronte “antifascista”, che era nel frattempo divenuto antidemocristiano. Mi acquietai per pochi anni e poi ripresi a litigare, e questa volta arrivando infine alla rottura con il piciismo, sulla “via italiana al
socialismo”, inizio della “diversità” del PCI, di cui ho già spiegato la funzione enormemente negativa avuta in ultima analisi (vedi “Cambiare passo” sul sito).
Alla larga da un “Partito della Costituzione”, un organismo realmente reazionario e che porterebbe le lancette dell´orologio ad un´epoca lontana da noi ormai qualche secolo. Se debbo fare ipotesi (poiché anche la terza forza è al momento una pura “finzione teorica”), le faccio tenendo conto del futuro e dell´epoca di policentrismo in cui stiamo entrando – e adesso i segnali si accumulano quasi ogni giorno – non tornando affatto ai formalismi pseudosociali di Giustizia e Libertà, magari nel pensiero (proprio “attuale”!) di Gobetti e dei fratelli Rosselli (degnissime persone, a quell´epoca!) oltre che dei già citati Parri e Calamandrei.
Incredibile poi che i due non abbiamo ancora capito quale sporchissima operazione sia stata “mani pulite”, da dove sia partita, che cosa abbia fatto, con quali intendimenti (per fortuna non tutti conseguiti) e quali esiti. Si è trattato di un tornante decisivo della nostra recente storia, responsabile del degrado e marciume della situazione politica attuale, della subordinazione agli USA tramite il subdominio di quella che indico come GFeID. Altro che degrado ambientale!! Se non si capisce questa manovra ignobile, subdola e da servi avvenuta nel 1992-93, è inutile nemmeno discutere con certa gente. Questa la mia opinione.
Io sono per la separazione delle carriere tra pm e giudice. Non ne faccio però una questione di priorità, perché non credo per nulla alla famigerata separazione dei (tre) poteri, cavallo di battaglia dei liberali. E´ una grossa menzogna ideologica. Lo Stato non sarà semplice macchina e strumento di una “classe-soggetto”; la sfera politica e i suoi agenti – riuniti in apparati vari – funzionano comunque per la riproduzione dei rapporti di dominio capitalistici. L´analisi dello Stato – al di fuori di considerazioni del genere, come fosse qualcosa da porre su un piedistallo quasi mistico – non mi interessa; la considero una concezione perniciosa, con la quale non si deve fare un´alleanza nemmeno tattica. I due, hegeliani, non possono capire che il disvelamento althusseriano della coppia (ideologica) “pubblico-privato” è uno spartiacque; per me lo è però, sia chiaro, e senza mediazioni di alcun genere.
Siamo dunque d´accordo su destra-sinistra; esiste però fra di noi (parlo per me, ovviamente) un fossato tale su cui non getto alcun ponte levatoio; temo che anche su destra-sinistra l´accordo sia solo formale, legato a qualche parolina di critica soprattutto moralistica. Malgrado gli insulti che rivolgo alla sinistra – e che qualcuno ritiene sia l´atteggiamento di un “fedele deluso” – io non faccio questioni morali di nessun genere. Sono contro la sinistra per la sua funzione economico-finanziaria e politico-culturale nell´attuale contesto italiano e, in generale, europeo. E´ meglio che ci si intenda, affinché non si ingenerino equivoci; ho il massimo di lontananza verso coloro che hanno sempre questioni “etiche” in bocca, diffido di loro. Qualche battaglia in comune la posso anche fare con certi intellettuali, soprattutto tenendo conto che siamo mille miglia lontani da una situazione di radicale cambiamento; non solo contro il capitale, ma anche dentro il capitale.
Non voglio però commettere, neppure come singolo, l´errore dei comunisti all´epoca della Repubblica di Weimar. Prima sostennero la scemenza del socialfascismo; poi, con inversione a 180°, si inventarono una alleanza antifascista con la sinistra (socialdemocrazia) di allora, completamente collusa con i grandi centri finanziari tedeschi subordinati a quelli americani. Così, il popolo – è ora di finirla di parlare solo della violenza nazista e di far finta che non ebbe l´appoggio popolare! – si schierò in buona parte con il partito della rinascita industriale (autonoma) della Germania, con la logica politica imperialistica di ogni rivoluzione dentro il capitale, e con tutti i disastri che ne seguirono per i tedeschi e per gli altri. Ma la colpa principale la attribuisco ai comunisti di quell´epoca, tanto “marxisti” da non svolgere alcuna analisi strutturale della situazione (eppure allora non c´erano ancora i pseudomarxisti di adesso che riducono una teoria, a suo tempo rivoluzionaria, a problematica del valore e delle sue “aporie logico-matematiche”).
Non seguirò mai quella strada. Con nessuno. Salutamme