CONSULTUM DE BACCHANALIBUS

Secondo la magistratura, che ha inviato al Parlamento la domanda di autorizzazione ad eseguire perquisizioni domiciliari nei confronti del deputato Berlusconi, quest’ultimo sarebbe un pappone mascherato da leader politico, uno che governa per mettere a posto i fatti suoi ma preferisce più che altro scopare e darsi alla bella vita violando la morale e le leggi dello Stato.

Nulla di più nulla di meno. Le parole utilizzate dal Tribunale non lasciano adito a dubbi, il Cavaliere di Arcore ha tenuto un giro di prostituzione servendosi di giovani ed avvenenti donne, a volte anche minorenni, per sollazzare sé se stesso ed i suoi ospiti in riti orgiastici e festini a luci rosse. Ci mancano i sacrifici animali al dio Bacco e le pratiche sodomitiche nei confronti delle sue ministre-gnocche per dare più colore a questa indicibile puttanata giudiziaria. Queste donne, si legge nell’atto “si son prostituite con Silvio Berlusconi, presso le sue residenze, dietro pagamento di corrispettivo in denaro da parte di quest’ultimo”, mentre tutto il giro d’affari, ovvero la gestione e l’intermediazione del sistema di retribuzione dell’attività di meretricio, è in capo alla pidiellina lombarda Nicole Minetti con il concorso di Lele Mora ed Emilio Fede. Per scoprire questi presunti reati i giudici hanno tenuto sotto controllo per un anno le residenze del Premier e fatto seguire, attenzionare ed intercettare i suoi ospiti al pari di delinquenti incalliti o sicuramente in procinto di diventarlo perché non può essere altrimenti quando si hanno compagnie così pessime. Nemmeno ai peggiori boss mafiosi ed ai loro picciotti viene riservato siffatto trattamento. Anzi, con questi si scende a patti come dimostrano le vicende dei primi anni ’90 che hanno visto protagonisti alcuni ex-presidenti della Repubblica i quali persistono incautamente a spacciarsi per vecchi padri della patria laddove appaiono più simili a malevole eminenze grigie. E’ evidente l’atteggiamento persecutorio nei confronti di quest’uomo da parte di un corpo dello Stato ormai uscito del tutto fuori controllo. E’ dal 1994 che provano ad inchiodarlo ed è dai quei tempi che falliscono sputtanandosi di fronte al popolo intero il quale non essendo stupido gli conferma la stima ed il consenso. Altro che puttaneggiamenti di B.! Lo hanno accusato praticamente di ogni nefandezza (eccetto l’abigeato ma vedrete che prima o poi viene fuori qualche pastore sardo che lo additerà per furto di pecorelle, tanto per restare in tema…) ma B. è uscito indenne se non rafforzato da quasi tutti i processi, sbugiardando le toghe e i loro galoppini della stampa e dell’opposizione che ne amplificano i deliri. Lo abbiamo ribadito più volte, la colpa di B., quella per cui deve finire nella polvere, è stata di aver interrotto il coito di potere del partito dei magistrati (e dei soggetti nazionali ed internazionali che lo hanno sospinto) il quale lavorava per un regime change che gli avrebbe dato la preminenza sull’esecutivo e sul legislativo messi insieme, con buona pace di Montesquieu e dei suoi epigoni ingenui o in malafede. In ballo c’era una transizione di fase, un trapasso epocale e geopolitico che imponeva, dopo la caduta dell’URSS, l’affermazione di nuove condizioni storiche per l’allargamento della sfera egemonica americana. In questo contesto gli ex regimi dipendenti dagli Usa, quelli che avevano contribuito ad arginare il socialismo sovietico in Europa, perdevano la loro primigenia funzione “impiegatizia” e di concetto (che consentiva ancora di poter pensare con la propria testa) per essere ridotti al rango di servi senza volontà e privi di sovranità. La giustizia prestatasi a tali scopi non ha nulla di giusto essendo un mero punteruolo maneggiato da forze e persone poco per bene le quali pretendono di eliminare gli avversari politici per via processuale, instaurando in tal modo una clima di intimidazione e di terrore. E’ così che si manifestano le vere dittature e non di sicuro attraverso le immagini di un tubo catodico che si può sempre decidere di spegnere o accendere a piacimento. Il fatto che la sinistra abbia deciso di accodarsi ancora alla corporazione dei magistrati pur di far fuori il presdelcons attesta soltanto della sua assoluta mancanza di dignità e di visione politica. Con questa merce scadente non si conquista la gente nè il governo del paese. Peraltro, sono convinto che la giustizia ad orologeria prima o poi esploderà anche nelle sue mani.

B. ha il torto di aver fomentato la favola dei magistrati rossi che tali invece non sono pur essendo decisamente politicizzati. Adesso egli stesso scopre sulla sua pelle che le toghe si vestono all’occorrenza anche di nero, per esempio quelle che hanno garantito a Fini (nel frattempo divenuto fervente anticav. e quindi abbracciando il principio che monda da ogni peccato) il segreto sulle indagini che lo riguardavano ed una certa impunità su indebite appropriazioni ai danni del suo ex-partito. Così lo hanno salvato e lo tengono per le palle proprio come il ceto politico di sinistra scampato alla mannaia di tangentopoli. A questo punto non ci sono altre soluzioni per sbloccare la situazione che rischia davvero di far precipitare nel caos le istituzioni nazionali. B. deve rischiare e rivolgersi agli elettori per fermare l’orda barbara di chi, per disarcionarlo, farà andare allo sprofondo l’intero Paese. La difficile congiuntura internazionale può facilmente trasmutare in una congiura, infatti gli sciacalli della finanza (ben supportati da governi che solo a parole sono nostri amici) sono già pronti ad avventarsi sull’Italia per giocarle un brutto tiro e farle fare la fine della Grecia o, peggio ancora, quella della Tunisia. In un caso come nell'altro sarà un'ecatombe (economica, politica, sociale). Per combattere un uomo stanno devastando un popolo.