CONTO TERZI DI SANT’AGATA
Giulio Terzi di Sant’Agata, diplomatico conto terzi, ha immediatamente impresso al Ministero degli Esteri da lui guidato una forte sterzata nella stessa direzione del suo predecessore. Anche lui avrà il suo palcoscenico internazionale dove manifestare gli inchini dell’Italia alla dottrina egemonica degli Usa. L’ex felucheo ha incontrato l’opposizione siriana riunita nel Consiglio Nazionale Siriano (CNS), un doppione del CNT libico col quale condivide integralismo, banditismo e sponsor occidentale, al fine di assicurare l’appoggio di Roma ai ribelli. In Libia eravamo i primi partner commerciali e adesso siamo fuori dalla partita. In Siria, dove occupiamo quasi la stessa posizione, grazie a Terzi, primo fattorino di Washington, ci dirà bene se non arriveremo ultimi. Anche in questo frangente un minimo di terzietà non avrebbe guastato, dati gli interessi nazionali in gioco, ma, come si può riscontrare, non sempre nomina sunt omina. Dopodiché toccherà anche all’Iran dove ugualmente i nostri affari saranno derubricati a malaffari per volontà superiore della Casa Bianca. L’ ambasciatore di lungo corso, d’altro canto, è stato scelto da Mario Monti proprio per dimostrare all’ingombrante padrone d’oltreoceano che la Penisola ha capito l’antifona e non si allargherà mai più nelle sue pretese senza farsi vidimare in anticipo l’autorizzazione atlantica. Se prima eravamo attenti ai diktat degli Stati Uniti adesso ne saremo succubi e agiremo sempre previo nulla osta. Saremo lo stuoino che raccoglierà la polvere e la terra dei loro stivali da guerra. “Sei tu forse meno schiavo perché sei amato e lusingato dal tuo padrone? Sei davvero ricco, schiavo; il tuo padrone ti lusinga, tra poco ti batterà.” (B. Pascal). E difatti, il nostro signore, ha già cominciato a percuoterci con la frusta della crisi e con quella della sua finanza speculativa, senza riconoscenza né pietà. A proposito, dove sono finiti tutti quei bravi pacifisti che nell’era Bush manifestavano contro ogni conflitto e sopraffazione sui popoli deboli ed indifesi? Sono spariti perché al capo dei capi pacifisti è stato assegnato il nobel. Ne deduciamo quindi che quando i rappresentanti della Pace raggiungono la Presidenza del Paese più armato del mondo diventano più feroci dei guerrafondai di mestiere. Eppure con Obama uccisioni ed esecuzioni mirate hanno insanguinato molteplici scenari planetari incrementando esponenzialmente i colpi sui civili che muoiono come le mosche per gli errori dei droni. Li chiamano danni collaterali perchè le stesse vite di questi sfortunati paria sono collaterali alla civiltà predominante. Dopo il riconoscimento ad Obama del principale premio del comitato norvegese vuoi che a Oslo non si siano già messi in fila, per ricevere l’ambita onorificenza, anche Jack lo squartatore ed Hannibal Lecter, i quali meno sangue di lui hanno fatto scorrere? Così mentre l’Italia seppellisce contratti e amicizie laddove veniva trattata con i guanti bianchi, il nostro nuovo reggente della Farnesina predispone tutto affinché i nostri occhi non incontrino più la luce del sole e della libertà. Si è inventato una struttura ministeriale ribattezzata “Direzione delle Globalizzazione” che, in seguito alle brutte figure in Libia, Siria, Iran ecc. ecc., avrà la funzione di globalizzare la nostra vergogna epocale di non contare più niente sulla faccia di questa terra. Ma per il 2014 Giulio Terzi, terzo occhio americano, prevede la possibilità di organizzare l’anno della cultura italiana negli Stati Uniti. Bravo Terzi, è giusto commemorare i cari paesi estinti.