CONTRO CHI DOBBIAMO VERAMENTE VACCINARCI
Se debbo essere sincero, trovandomi in periodo (ormai lungo) in cui viaggio troppo raramente (d’altronde viaggerei volentieri se stessi meglio, con tutte le persone che sarebbero da incontrare), non sapevo nulla dello sciopero di ieri, venerdì. Intanto, però rilevo già da anni che gli organi d’informazione non riferiscono quasi più nulla su simili eventi. Un tempo erano in prima pagina, adesso sembrano fatti (quelli minori, al massimo furti e qualche lite paesana) di cronaca nera o di gossip. Ieri sera, non sapendo che fare e non avendo sonno (come al solito), ho guardato “Linea notte”.
Una delle notizie di più vivo interesse – comunque date oltre mezzanotte e sempre con minore impatto rispetto alla solita Botteri che illustra l’odio del popolo americano per Trump e il possibile, e sperabile, suo impeachment – era il “terribile disagio” provocato da minuscole sigle sindacali. C’erano soprattutto due chiari (uno in particolare) “progressisti” e “politicamente corretti”, insomma due fottuti “sinistri”. Uno dei due faceva appello alla logica, per cui era del tutto insensato pensare alla possibilità di privatizzazione di certi trasporti; perché, a quanto ho capito, questo era uno dei principali motivi dello sciopero (mai comunque indicati con chiarezza e magari invitando qualcuno degli organizzatori sindacali). Invece, figuriamoci, il governo – di quei farabutti “sinistri” che hanno privatizzato a man bassa dagli anni ’90 del secolo scorso – difende l’interesse generale, non quello di incapaci imprenditori privati, la peggiore imprenditoria mai esistita in questo paese.
Il “loico” continuava a ripetere: è inaudito che piccole sigle sindacali mettano in disordine generale l’intero paese (poi però si sosteneva che il reale disagio si è avuto a Roma e, ovviamente, era anche colpa della Raggi oltre che dei “minuscoli” sindacati). Poi c’era un altro vecchiaccio, con una faccia da schiaffi che, ancor più “logicamente”, diceva: è mai possibile che magari questi “pochi” chiudano quattro passaggi a livello e mettano in ginocchio il paese? Un personaggio, che era indicato quale scrittore, si è permesso – molto timidamente, e lo capisco pure e lo giustifico essendo in quella compagnia – di obiettare che le sigle sindacali saranno state anche minuscole ma, se veramente avevano messo in crisi il paese, dovevano avere un buon seguito. Il che significherebbe, se tutto ciò è correttamente riferito, che i sindacati “ufficiali” sono ormai, e sarebbe anche ora, piuttosto sputtanati. Si tratta di organismi con vertici ben pagati, pienamente partecipi del furfantesco potere “sinistro” al comando in Italia. Da un quarto di secolo rompono solo i coglioni ai lavoratori; non sanno difenderli minimamente (salvo che con qualche mossa solo di facciata per non sputtanarsi del tutto).
Non capisco proprio perché alcuni, perfino degli amici (beh, forse un po’ falsi), continuano a dirmi e a pensare che sono troppo cattivo o comunque esagerato quando rivelo loro, ma non scrivo (non almeno ancora), la sorte che riserverei a questi “logici”. Io ritengo di essere molto umano, e perciò molto preoccupato per questa società che vede tutta l’informazione, ogni organo del potere (economico, politico, culturale), ecc. in mano ai risultati di una evidente degenerazione genetica. E siamo arrivati al punto che parlano e decidono solo questi “abnormi”. Altra voce non si sente o è del tutto flebile, salvo qualche lamentela di poveri torturati e distrutti nella loro vita da costoro; per cui di fatto chi li sente dice: sì certo poveretti, si capisce il loro rancore per le vicende vissute, ma non è giustificato perché queste che si vedono sullo schermo sono personcine pulite, azzimate, parlano bene (quasi, basta lasciar perdere il congiuntivo).
No, invece si tratta di “deviati”, di “infetti”. Stiamo attenti, perché sono portatori di malattie che non lasciano scampo; o sono mortali o provocano mutazioni genetiche degradanti, al 100%. Questo è quindi l’unico caso in cui è giustificata l’obbligatorietà del vaccino. Tuttavia, è mia impressione che alla lunga non ci si possa accontentare della creazione di anticorpi. Non basta difendersi, bisogna infine eliminare l’infezione e dunque i suoi germi portatori. Opera lunga e che sarà sempre più difficoltosa quanto più tempo si lascia passare. Fra l’altro, è molto grave vedere gli anticorpi che sembrano solo avere invertito la posizione delle parti malate: a destra ciò che nei germi dell’infezione è a sinistra, e viceversa.