Craxi fu quasi un oracolo di G. La Grassa
Craxi: il regime violento della finanza
Spero che nessuno sia così cretino da restare sconvolto perché cito Craxi. Questo discorso – che, se capisco, è stato scritto o detto almeno vent’anni fa – è molto lucido e avveniristico. Potrei certo ricordare che forse non razzolava troppo bene nemmeno lui. Anche se sono stufo di sentir dire che era un ladro. Lo possono dire solo quelli che non sanno cos’è la politica. Un uomo politico di una certa levatura deve essere sempre pronto ad evenienze negative. E a Craxi infatti capitarono: fine della carriera politica ed esilio. Poteva restare in Tunisia tranquillo, senza correre pericoli (o comunque con sufficienti difese) se fosse stato nullatenente? Bisogna ungere ruote, eccome! Ci sono un mucchio di esiliati che hanno finto di essere privi di ogni sostentamento e protezione. Balle; altrimenti significava che erano delle nullità, ignorati da tutti. Non fu il caso di Craxi; e bisognava che non parlasse troppo. La lucidità qui mostrata gli derivava da conoscenze precise che non rivela. E del resto fa una “piccola” omissione. Anche lui si getta addosso ai “poteri forti”, finanziari, le oligarchie di qua e di là. Sapeva bene che tutto discendeva dai centri strategici Usa e da coloro che, in nome di questi ultimi, potevano emettere i comandi necessari. Esattamente del tipo di quelli che sono stati emanati quand’è venuto il momento di ridimensionare definitivamente Al Qaeda e di assassinare Bin Laden. Craxi mostra troppa lucidità per non sapere anche questo; ma lo tace, et pour cause!
L’unico rilievo vero che è possibile fargli è circa la sua convinzione che il crollo dell’Urss e del campo “socialista” fosse una vittoria di un socialismo come quello suo. Andreotti capì subito che la fine del mondo bipolare era anche la fine sua e della sua parte politica. Craxi si illuse? Mi sembra strano, eppure subito dopo l’’89 e fino a “mani pulite” sembrò veramente esaltarsi per la propria “vittoria”. Come non sapesse – e sapeva invece – ciò che andavano tramando i postpiciisti proprio con gli Usa (o almeno alcuni loro ambienti di rilievo). Non so che pensare. Credo che quegli ambienti americani lo abbiano ingannato, gli abbiano fatto delle promesse, mentre lavoravano – con personaggi socialisti alla Amato, ecc. – per liquidarlo. Andreotti non ci cascò. Lui sembra di sì. Non poteva non sapere che il Pci, con Berlinguer (quindi già almeno dal 1969), lavorava al cambio di campo. Il viaggio di Napolitano del 1978, il rapimento di Moro, ecc. non potevano non essergli chiari nel loro significato più proprio, quello mentito, nascosto, ancor oggi! E “mani pulite” lo fece fuori mentre salvava i postpiciisti. E sembra che solo allora abbia infine capito il doppio gioco dei vertici statunitensi in merito alla guida politica dell’Italia.
Tutto questo conta solo per cercare di capire quale gioco complesso, e tutt’altro che pulito, abbiano condotto i già ricordati ambienti Usa con al loro servizio i piciisti eredi di Berlinguer (lo ripeto per i semicolti: eredi di Berlinguer, il MORALISTA!). Qui possiamo comunque esulare dalla figura di Craxi e dal gioco politico di cui fu protagonista e vittima. Metto questo discorso perché è lucido, premonitore, dice a quale bassezza e meschinità sarebbe arrivato il personale scelto dagli Usa per servirli una volta messo in moto il meccanismo giudiziario. Dice tutto con esattezza; salvo, lo ripeto, il punto riguardante le oligarchie finanziarie. Qui si rassegna a tacere; anche lui esalta la funzione del dito, e tace della Luna che questo indica. Però, rispetto alle menzogne che abbiamo, salvo eccezioni, letto negli ultimi vent’anni….! La “sinistra” si è rivelata un’effettiva “infezione”; la “destra” ha mostrato inettitudine, incapacità di rappresentare una credibile alternativa, assenza di vera dignità nazionale. Che disastro la politica in questo paese! Quindi il discorso di Craxi sembra provenire da un Oracolo. E comunque ci arriva ormai dall’oltretomba.