CREPINO I MANICHEI!
Una gran massa di coglioni, che sono della cosiddetta “destra”, di fronte alla morte di Castro si sono comportati da perfetti ignoranti, anticomunisti viscerali, livorosi. E hanno battuto qualsiasi semicolto e ciò mi dispiace data la mia antitetica posizione rispetto a questi ultimi. Personalmente, non ho tessuto le lodi del defunto, ho solo detto che era un uomo – buono o cattivo che fosse, generoso o crudele che fosse – di notevole spessore e la cui lotta per mutare la struttura di comando politica del suo paese – vedete, evito il termine di “liberazione” come usano fare i maiali che ci parlano sempre della “liberazione” dal fascismo e degli americani come i “liberatori” – è stata condotta in condizioni difficilissime a causa del pieno appoggio americano a Batista (che ovviamente per i maiali non era un “dittatore” e un “massacratore”, doti attribuite solo a Castro). Malgrado l’avversità della più grande potenza del mondo, questi è riuscito a condurre a successo la sua “guerra” e a mantenere in piedi, con tanta difficoltà e in proibitive condizioni economiche (dato un non certo debole accerchiamento dell’isola), un determinato ordinamento sociale non proprio amato né dagli Usa né dall’Europa filo-americana. E 25 anni fa cadeva anche il debole aiuto proveniente dall’Urss e dal sedicente campo “socialista”. I cretini, vissuti sempre nell’abbondanza e nella pace (ottenuta scaricando i conflitti altrove), credono che una lotta come quella condotta da Castro (e Guevara finché visse, molto poco), e poi il mantenimento di una certa organizzazione politica e sociale, possano essere caratterizzati da infinita gentilezza; quella usata dagli Stati Uniti, i massacratori per eccellenza in ogni angolo del mondo e fin dall’inizio della loro storia (il genocidio dei “pellerossa”).
Il sottoscritto, sottolineando la grandezza del personaggio, non ha minimamente nascosto che molto di quanto fatto (e non solo a Cuba) deve essere rivisto criticamente; non certo però seguendo l’insegnamento degli schifosi anticomunisti viscerali, incapaci di una qualsiasi oggettività. Io riconosco la grandezza anche degli avversari, anche dei nemici; e ho voluto, provocatoriamente, nominare perfino Hitler e Mussolini che fanno andare in convulsioni questi maiali anticomunisti tanto quanto antifascisti, ma sempre vermiciattoli incapaci di qualsiasi visione minimamente obiettiva circa le dimensioni e la rilevanza di dati processi che, come ogni altro processo messo in moto dagli umani, non finisce mai come lo si voleva e come lo si propagandava. Fate ribrezzo e nulla più; e non atteggiatevi a grandi democratici, falsi e violenti quanto siete in realtà. Solo che siete dei minuscoli omuncoli e di voi vedrete cosa farà la storia a tempi non infiniti. Io non inneggio a nessuno, non tesso le lodi di nessuno, cerco di afferrare le dimensioni e la valenza di determinati processi. Come tutti posso sbagliare, anch’io sono influenzato – senza nemmeno saperlo bene – da tutta la mia storia passata. Tuttavia, un minimo di lucidità tento di mantenerlo. Il disprezzo che spesso manifesto è proprio perché avverto il miserabile manicheismo di certi farabutti che si credono vincitori per sempre. Con chi ha atteggiamenti di ripensamento e di riflessione su ciò che è accaduto in passato e su quanto si sta sviluppando oggi non ho alcun atteggiamento di ripulsa. E soprattutto non l’ho con chi sa che, anche se si sceglie un fronte oppure il suo contrario, non ci sono i buoni dalla parte nostra e i perversi dall’altra parte. Bisogna scegliere e combattere, e quando è inevitabile si usano metodi di lotta poco “gentili”, ben sapendo però quanti mascalzoni ci sono pure tra le nostre fila e quanti in buona fede e onesti si battono contro di noi.