Criminalità organizzata e Potere – Il caso mafia (di P. Rosso)
Riprendiamo dal blog di Antonio De Martini una doverosa polemica contro la dominante consegna del silenzio in merito al memoriale del Generale Mario Mori pubblicato su Il Riformista da Piero Sansonetti(https://corrieredellacollera.com/2021/10/29/concluso-il-caso-mori-si-riapre-il-caso-mori/#comments)
Più volte nei suoi scritti G. La Grassa ha sottolineato l’inevitabile intreccio fra criminalità organizzata e gruppi di potere politico (un esempio: http://www.conflittiestrategie.it/potere-e-criminalita-un-legame-conflittuale-ineliminabile). Sia come strumento per alcune operazioni finalizzate alla dominanza per loro natura non trasparenti, che come contraltare per la sua legittimazione: il Bene che “lotta” contro il Male.
Il memoriale Mori ci consegna, traendoli dalla cronaca descritta con stile asciutto e tagliente, una serie di episodi estremamente significativi a questo proposito: l’intreccio fra mafia, imprenditoria e politica e le diverse funzioni che la “politica giudiziaria” può svolgere.
Tra l’altro, il racconto di come non accadde che l’inchiesta “mafia-appalti” fosse in qualche modo connessa alla quasi contemporanea inchiesta “mani pulite” – come invece ritenevano corretto fare gli investigatori – ci dice qualche cosa su quanto poco importasse ai magistrati milanesi lo sgominare la “corruzzzzzione” e quanto invece contasse provocare un cambiamento di regime in Italia. Più conforme alle necessità dell’egemone statunitense nella nuova fase post-sovietica. Ma questa è storia nota ai nostri lettori(http://www.conflittiestrategie.it/la-vera-trattativa-stati-esteri-mafia).
Buon referendum sulla giustizia a tutti!