CRIMINI VARI messo da GLG
CICR (Comitato Internazionale della Croce Rossa)
Gaza : L’esercito israeliano non presta soccorso ai feriti palestinesi, il CICR chiede d’urgenza l’accesso a questi ultimi.
Nel pomeriggio del sette gennaio quattro ambulanze della croce rossa palestinese assieme al comitato internazionale della croce rossa (CICR) sono riuscite ad ottenere per la prima volta accesso alle numerose case colpite dai bombardamenti israeliani nel quartiere di Zeitun a Gaza.
Il CICR aveva chiesto dal 3 di gennaio che le ambulanze potessero entrare nel quartiere in tutta sicurezza, ma solo il pomeriggio del 7 gennaio ha ottenuto l’autorizzazione da parte delle forze milititari israeliane. In una di queste case, le equipe della croce rossa palestinese e del CIRC hanno trovato quattro bambini vicino ai cadaveri delle loro rispettive madri. Tanto deboli da non potersi alzare da soli. Un uomo è stato recuperato ancora in vita anch’esso troppo sfinito per poter stare in piedi. In totale 12 corpi giacevano su dei materassi.
In un’altra casa sono stati trovati 15 sopravvisuti all’attacco, tra essi molti feriti. In una terza sono stati recuperati altri tre corpi. I militari israeliani che occupavano una postazione a circa ottanta metri dalla casa hanno ordinato all’equipe di lasciare la zona, cosa che i soccorritori si sono rifiutati di fare. Numerose postazioni delle forze di difesa israeliane e due tanks erano posizionate in prossimità dell’edificio…
«Questo fatto è scioccante», ha dichiarato Pierre Wettach, capo delegazione del CICR per Israele ed i territori palestinesi occupati. «I militari dovevano essere per forza al corrente della situazione, ma non hanno prestato soccorso ai feriti e non hanno fatto in modo che il CICR e la Croce Rossa palestinese potessero andare in loro aiuto».
I grandi Muri di terra innalzati dall’armata israeliana impediscono alle ambulanze di entrare nel quartiere. I bambini ed i feriti sono quindi stati trasportati con un carretto tirato da un asino per poter accedere alle ambulanze stesse. L’equipe di soccorso tornerà giovedì a cercare nuove spoglie.
Il CICR e stato informato che ulteriori feriti hanno trovato rifugio in altre case distrutte del quartiere. Ha chiesto all’esercito israeliano di permettere immediatamente a loro ed alle ambulanze della croce rossa palestinese di poter raggiungere in tutta sicurezza gli edifici per cercare altri feriti. Le autorità israeliane non hanno ancora confermato al CICR che autoirzzeranno l’’ingresso.
Il CICR ritiene che nel presente caso l’armata israeliana non ha rispettato l’obbligo di occuparsi dei feriti, evacuandoli, come è prescritto dal diritto internazionale umanitario e giudica inaccettabile il ritardo con il quale è stato dato accesso ai servizi di soccorso.
Israele sperimenta nuove armi non convenzionali a Gaza.
Israele sta sperimentando nuove armi non convenzionali contro la popolazione civile di Gaza. E’ la denuncia del New Weapons Research Committee, secondo il quale "si sta ripetendo nella Striscia ciò che è già avvenuto in Libano nel 2006, quando lo stato ebraico utilizzò nel conflitto contro l’organizzazione sciita Hezbollah il fosforo bianco, il Dense inert metal explosive (Dime) e gli ordigni termobarici, tre tipologie di strumenti di offesa riconoscibili per le caratteristiche delle ferite che provocano, nonché le bombe a grappolo e i proiettili all’uranio, che hanno lasciato tuttora sul terreno nel Paese dei cedri tracce di radioattività e ordigni inesplosi".
Si moltiplicano le evidenze dell’impiego di queste armi ora anche nella Striscia di Gaza anche se, precisa il NWRC, a causa del blocco degli ingressi ancora non sono state possibili verifiche dirette indipendenti. "Le immagini e le testimonianze che giungono dal conflitto – spiega Paola Manduca, professoressa di genetica dell’università di Genova e membro del NWRC – presentano significative somiglianze con quelle raccolte e verificate nella guerra di luglio e agosto 2006 in Libano". Mads Gilbert, medico norvegese dell’organizzazione non governativa Norwac, attualmente al lavoro nell’ospedale Shifa, il maggiore di Gaza, segnala che "molti arrivano con amputazioni estreme, con entrambe le gambe spappolate"; ferite, spiega, "che io sospetto siano ferite da armi Dime". Non solo, ma anche le immagini che arrivano da Gaza sembrano confermare i sospetti. Le ustioni riportate da alcuni bambini a Gaza, appaiono molto simili a quelle evidenziate nel 2006 dal dottor Hibraim Faraj, chirurgo dell’ospedale di Tiro e dal dottor Bachir Cham di Sidone. "Attualmente – sottolinea Manduca – ci arrivano report da medici e da testimoni informati che ci fanno ritenere che, oltre alle armi usate nel 2006, ulteriori nuove armi siano sperimentate oggi a Gaza. Questo rende necessario che ulteriori indagini scientifiche e tecniche siano intraprese".
In questi due anni il NWRC ha realizzato verifiche scientifiche con tecniche di istologia, microscopia elettronica a scansione e chimiche su biopsie da vittime della guerra del 2006 e insieme a dottori libanesi e palestinesi, ha raccolto casistica clinica e documentazione dalle quali emerge che bombe termobariche, Dime e armi a intensità subletale mirate sono state usate nelle guerre del 2006 in Libano, mentre Dime e armi mirate subletali sono state impiegate a Gaza. NWRC ha presentato una relazione di questo lavoro al Human Rights Council delle Nazioni unite, al Tribunale del popolo sui crimini della guerra in Libano ed è stato ascoltato dalla Commisione parlamentare di inchiesta sull’uranio impoverito del Senato. Inoltre ha collaborato con scienziati internazionali che hanno identificato l’uso di bombe a penetrazione con uranio, arricchito e impoverito, in Libano.
NWRC è una commissione indipendente di scienziati basata in Italia che studia l’impiego delle armi non convenzionali e i loro effetti di medio periodo sui residenti delle aree dove vengono utilizzate. Gli scopi della sua attività sono: ottenere prova delle armi usate; determinare i rischi a lungo termine su individui e popolazioni anche dopo la fine del conflitto; imparare a curare e proteggere i sopravvissuti attraverso indagini cliniche e predittive.
Fonte: Infopal