Democrazia canaglia
Perseguitare è democrazia
La grandezza della democrazia consiste nella grandezza della democrazia. Questo significa che qualsiasi cosa accada nel fantastico regno di demolandia è sempre un bene per l’umanità. Anche un crimine efferato cambia di segno se a commetterlo sono dei sinceri democratici.Tutto ciò che la democrazia tocca diventa perfettibile ma inconfutabile, solo per non apparire troppo pretenziosi. Churchill diceva “la democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle altre forme che si sono sperimentate finora”. Appunto, come volevasi dimostrare. Facciamo qualche esempio. Da ieri sono incominciate le persecuzioni religiose in Ucraina contro la chiesa ortodossa. L’articolo 10 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea “riconosce a tutti il diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione”. L’ Art. 19. della nostra Costituzione sancisce che “tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume”.
Questo basterebbe a mettere in imbarazzo gli alleati di Kiev ma come si dice, in democrazia, a tutto c’è una soluzione. La stampa ligia al servire ha tracciato la linea: “Zelensky mette al bando la Chiesa filorussa”. Ecco un’ennesima dimostrazione della superiorità della democrazia su tutte le altre forme, basta interpretare la violazione di un diritto fondamentale come un delitto di chi esercita quel diritto. Avrebbero anche potuto sostenere che nella Chiesa ortodossa si praticano atti osceni in luogo pubblico ma l’aggettivo filorussa ha tagliato la testa all’orso.
Così è ugualmente successo con altri due casi che hanno riguardato la nostra televisione di Stato. Una giornalista della Rai, al seguito di truppe ucraine, entra illegalmente in Russia. È stato uno scoop per il circolo dei mentecatti mediatici. Sbagliato. Sarebbe stato uno scoop se l’inviata lo avesse fatto senza farsi proteggere da nessuno per raccontare la guerra degli uni contro gli altri. Invece, ha dato la versione di chi l’ha accompagnata in questo giro turistico senza visto nei luoghi per lei selezionati.
Un altro inviato, sempre della Rai, si rivolge ad un ss dell’esercito di Zelensky con le sue domande kantiane. Poi si accorge della cazzata e tira fuori il nonno partigiano. Si chiama…Nomen Omen. Sono stati solo pochi secondi di intervista dice. Giusto, pochi secondi di nazismo non hanno mai fatto male alla democrazia che al nazismo può dare lezioni di guerre e genocidi. La democrazia è il migliore dei mondi possibili perché ha reso il mondo un posto impossibile.
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Un tempo i politici erano mostri sacri. In estate, quando il paese mollava gli ormeggi e tutti erano più rilassati, al solo scopo di sembrare normali e meno distanti dal resto degli italiani, costoro si facevano immortalare in momenti di sobrio e misurato svago vacanziero. Scendevano sulla terra ma per poco, semidei tra i mortali ad apparire solo fugacemente tali. Foto a prima vista rubate alla privacy ma, in realtà studiate nei dettagli, perché nulla veniva lasciato all’improvvisazione, nemmeno in ferie. Moro incravattato in spiaggia per il compromesso solare, De Gasperi l’austro-ungarico in montagna vestito alla tirolese come il suo bacino elettorale, Togliatti su un gozzo in mare a veleggiare verso il sol dell’avvenire. Umani ma non troppo. Oggi i politici invece sono umani fin troppo umani. Non interpretano gli italiani per accorciare una distanza intellettuale ma li anticipano per far scendere tutto ad un livello sempre più basso. Selfie alla sagra di Paese dove non vanno come tutti a mangiare un panino ma a rinsaldare tradizioni comunitarie che non devono andare perdute, cena al ristorante speciale non per riempirsi la pancia di prelibatezze costose ma per assaporare cibo biologico dell’eccellenza territoriale, champagne al bar della spiaggia non per stare allegri ma per sostenere la causa dei balneari. Anche in mutande e a torso nudo perché la lotta è dura sotto la calura. Non si riposano mai soprattutto quando fanno finta di essere impegnati. Loro non vanno in mezzo al popolo a rendersi conto della realtà ma si ficcano in quel popolo di mezzo che rappresenta nella loro testa tutti gli scemi del villaggio che li votano. Ma l’urna è ormai semideserta perché i fessi stanno finendo, oltre certi limiti anche l’imbecille apre gli occhi e vede che c’è uno più idiota dal quale stare lontano. Così almeno il 50 percento della popolazione e anche qualcosa in più li prende in giro ma loro nulla, perseverano studiandosi l’ennesima frase epocale, da pubblicare prontamente su Facebook, sul prodotto artigianale che ci farà svoltare e alla quale un utente impertinente commenterà con un irriverente “andate a cacare”.