Distruggere l’agricoltura di L. Polastri
Riceviamo e pubblichiamo
Se si percorre l’autostrada A4 tra i caselli di Brescia e Desenzano si può osservare ad un certo punto della marcia che è stata appesa al collo, nel prato di una cascina agricola, una grande mucca di plastica dipinta con i colori dell’Italia. Sotto, sempre appeso ad un pennone c’è anche un piccolo maialino, sempre di plastica. E’ il comune sentire del cosiddetto movimento dei forconi che sta infiammando alcune piazze d’Italia. Una goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’intercettazione ai valichi di frontiera di derrate alimentari estere spacciate per italiane che ritornano nel nostro paese. Ma si sa in un paese ormai alla deriva questo è poca cosa. Mi ha fatto arrabbiare anche il fatto che a Prato le Poste Italiane abbiano aperto un ufficio postale per cinesi, con personale cinese in nome di una bislacca integrazione. Non si capisce se sono i cinesi che si devono integrare o noi diventare cinesi, mi sa la seconda.
Comunque sia, torniamo a questo movimento. L’agricoltura in Italia è ormai distrutta, oberata di tasse, illusa dai PAC, con personale straniero che ormai amministra di fatto gli allevamenti. Nel cremonese come nella bassa bresciana gli indiani hanno in gestione ormai moltissimi allevamenti. Probabilmente saranno i futuri proprietari terrieri in questo stato marcescente. L’Europa del resto non aspetta altro, i nostri vicini ( I francesi, per esempio) si fregano le mani quotidianamente vedendo che Letta e compagni vogliono essere i primi della classe in quest’opera di distruzione pianificata.
Mi disgusta Grillo che con la sua chiacchera cerca di farsi megafono di questa protesta. Ma Grillo mi ha sempre disgustato da quando, all’interno del M5S, ho visto la mentalità dei militanti. Sono tutte persone che apparentemente sembrano calme ma covano una rabbia interiore non secondaria. Spesso ipocrite e ben attaccate alla giacchetta del loro padre-padrone. Non sono mai riuscito a farmi togliere dal sito di Grillo, nonostante lettere, mail ecc. sia a lui che a Casaleggio dicendo loro che non ne volevo più sapere della loro sicumera. La gestione della privacy non è certo il loro forte.
Ieri ero a Brescia e mi sono avvicinato al presidio di Bs Ovest per raccogliere qualche opinione, che cosa pensano questi dimostranti. Sono molto arrabbiati, ce l’hanno con l’Europa, con i politici ed in genere si sentono truffati dallo stato italiano. Non hanno però, almeno per ora, idee chiare su cosa volere concretamente. E’ un movimento spontaneo che ha richiamato gente un po’ da tutte le parti. In certi casi la tensione e la disperazione si fanno palpabili. Sono brava gente, onesta, che sta vedendo la distruzione del proprio futuro. Penso che le forze dell’ordine si vergognerebbero a manganellare questa gente con la pelle spesso bruciata dal sole e le mani adatte a dissodare il terreno. Gente pratica, che i conti li sa fare e sa che ormai per questo paese è perduto.
Le rivoluzioni purtroppo non si fanno così né sfociano in qualcosa di concreto con queste premesse. Sono le élite che le governano e per ora le élite sono indaffarate a distruggere, annettere anche con movimenti subdoli nuove nazioni ad Est per espandere il più possibile il delirio american-europeo.