Dopo l’Occidente cento fiori nuovi
Mai come in questo nostro tempo tra i più insignificanti e sanguinari si è tanto abusato di termini come fratellanza, solidarietà, pacifismo, lo diceva Carmelo Bene, ma possiamo aggiungerci anche altro, dal femminismo al dirittoumanismo, dalla democrazia alla società aperta, dalla libertà all’accoglienza, post-valori vacui e falsi con tutto il resto dell’armamentario incivile della civiltà cosiddetta superiore. Così muore l’Occidente per mano propria, dopo aver perso la testa sua e quella del mondo, prima ancora di esser stato messo alle strette dalle insidie esterne, quelle provenienti da società più vive e ribollenti che hanno mandato al macero le nostre porcherie etiche, e per questo veramente amorali, dietro le quali abbiamo malcelato epoche di prepotenza. La doppia morale e il doppio standard non incantano più nessuno. Il risveglio di alcuni popoli che trovano la loro via decreta il superamento del modello americanocentrico. Chi vuole importare l’odio per i libri e per le statue? Le idee che non ideano, i pensieri che non pensano, concetti che non concepiscono?
Machiavelli scacciato da Roma e dall’Europa, spodestato da un dittatore pseudo culturale in abiti transessuali, riappare a Mosca e Pechino, coperto da pelli di volpe e di leone, proprio come si conviene. Lì rinasce il mondo (come nel nostro Rinascimento) con tutta la sua forza storica mentre l’Occidente affonda in una debolezza feroce e femmineamente capricciosa che miete vittime inutili senza giungere a nulla. Il principe Russo o Cinese si avvia verso “un nuovo ordine di cose” che fa onore queati paesi, dopo essere “stati ridotti all’estremo” soprattutto la Russia con la caduta dell’Urss ma anche la Cina lungamente per altre cause, invasioni e guerre civili.
L’Occidente si fa scudo del caos per sopravvivere ma ha ormai mandato in cortocircuito quel suo briciolo di coscienza soppiantata da una turpe ideologia della decadenza venduta al prossimo come progresso. Denuncia il patriarcato e i femminicidi liberando in giro per la terra i suoi stupratori di bambine e tagliagole a fare ingiustizia contro tutto e tutti. Lascia che i suoi sgherri israeliani flagellino il popolo palestinese quasi disarmato senza muovere un dito e d’altro canto puntano il dito contro chi non arriva a tale ipocrisia per episodi meno eclatanti. Adora la sua finta democrazia ma finanzia l’oligarchia dove può e anche dove non può più (vedi l’Ucraina), blatera di libertà mentre briga per cancellarla quando viene scelta contro la sua volontà (vedi la Georgia). E usa sistemi ormai logori e consunti per tenere a bada i suoi popoli sempre meno disponibili a farsi spremere come limoni in nome di sciocchezze climatiche che rendono la vita invivibile. Guerreggia nascostamente dove vuole e condanna il conflitto sociale al suo interno mentre paga di tasca propria i sobillatori nelle piazze ai confini e dentro i territori dei suoi antagonisti. Ha perso il controllo della contraddizione e lancia strali all’impazzata pur non riuscendo a concludere nulla di buono nemmeno nei propri interessi. Accusa gli altri dei suoi stessi brigamenti ma la sua efficacia provocatoria è definitivamente perduta. La cultura del piagnisteo ha coperto ogni cosa e sul suo terreno non cresce nemmeno un filo d’erba. L’Occidente è eguagliato e oltrepassato anche nei campi scientifici e tecnologici in cui ha sempre primeggiato. Certo il crollo non avverrà domani ma il destino è segnato. Saranno tempi durissimi ma interessanti. Per una civiltà che si esaurisce nascono cento fiori nuovi.