E Dio creò l’uomo, la donna e le Pussy Riot
Quando ci va di mezzo la Russia si può sempre sapere con largo anticipo contro chi abbaieranno i botoli mediatici e i cerberi istituzionali che stanno distruggendo presente, passato e futuro di questa Europa, giardino degli Usa e selva oscura dell’ intelletto collettivo, a prescindere da dove stia realmente la ragione e la verità.
Deve essere per forza così per partito preso e per antipatia conseguente, poiché dopo la caduta della cortina di ferro e la dissoluzione dell’Unione Sovietica è stata eretta una cortina fumogena ancor più spessa per isolare uno Stato non ancora rassegnatosi a cedere la sua sovranità nazionale e la sua dignità patriottica all’egemonia, politica, culturale, militare, occidentale.
Con la vicenda delle Pussy Riot si è davvero toccato il fondo. Si sono mobilitati cantanti, politici, asmatici, enfisemici, cardiopatici, ipertiroidei, logorroici ecc. ecc. a favore del dissacrante gruppo punk di fighettine infuocate dall’odio per il Cremlino e per la Chiesa ortodossa. Persino i muti hanno recuperato la parola ed i sordi hanno attizzato le orecchie, proprio mentre mezzo mondo diventava improvvisamente cieco di fronte ad uno spettacolo vergognoso in un luogo di culto, per non lasciarsi scappare un’occasione di critica al potere russo reo di spegnere la creatività sociale e di incarcerare la libertà individuale.Anche il Vice-presidente del parlamento europeo, nostro connazionale e mio conterraneo, senza timore di far scadere questa farsa in tragedia, non per l’apparato di comando russo ma per la nostra sensatezza, ha parlato di oltraggio alla democrazia contro il quale l’Ue deve mobilitarsi con tutta la sua moral suasion, in quanto saremmo di fronte a rigurgiti stalinisti di una oligarchia che mette a repentaglio i diritti umani e i principi di civiltà. Andate pure avanti in questa vostra battaglia perché non c’è niente di più divertente che vedere associato il vostro nome, e quello delle istituzioni da voi rappresentate, a quello delle fighe ribelli. Il Parlamento europeo al fianco delle fregne! Strasburgo per le topa! L’Europa contro la forca unita dalla sorca! E chi ce l’ha più grosso più le spara e più si compromette…
Strasburgo si mobiliterà in tutte le sedi possibili ed immaginabili per ripristinare le giuste proporzioni, non si sa se del pene o della pena (del resto, si sono già esercitati in passato con i piselli), si esclude però il ricorso al Paradiso dove il Padreterno ha fatto sapere di non aver preso bene gli insulti delle punkettare che gli hanno dato del merdoso, proprio a Lui che ha dovuto impastare fango e merda per creare l’uomo, la donna e le Pussy riot.Inoltre, all’indomani di questa sentenza spropositata, si invoca, soprattutto in Italia, un ripensamento della nostra politica estera ed un ridimensionamento dei rapporti con Mosca che non meriterebbe di dialogare con un paese civile, libero e sessualmente permissivo come il nostro dove il motto nazionale è sempre stato chiù pilu per tutti. Insomma, secondo costoro le autorità russe avrebbero dovuto seppellire questo episodio sotto una risata contravvenendo alle leggi dello Stato e quelle del decoro generale. Se in Italia qualcuno fosse entrato in una cattedrale urlando che il Papa è una puttana, che Dio produce merda e che il capo dello Stato è un pervertito, contorcendosi come un tarantolato, oltre allo scandalo sarebbero scattate ammende e manette (non sono un avvocato ma mi pare che così sia):Art.7 della L. n.85 del 24 febbraio 2006: Chiunque pubblicamente offende una confessione religiosa, mediante vilipendio di chi la professa, è punito con la multa da euro 1.000 a euro 5.000. Si applica la multa da euro 2.000 a euro 6.000 a chi offende una confessione religiosa, mediante vilipendio di un ministro del culto.
Art.8 stessa legge: Chiunque, in luogo destinato al culto, o in luogo pubblico o aperto al pubblico, offendendo una confessione religiosa, vilipende con espressioni ingiuriose cose che formino oggetto di culto, o siano consacrate al culto, o siano destinate necessariamente all’esercizio del culto, ovvero commette il fatto in occasione di funzioni religiose, compiute in luogo privato da un ministro del culto, è punito con la multa da euro 1.000 a euro 5.000. Chiunque pubblicamente e intenzionalmente distrugge, disperde, deteriora, rende inservibili o imbratta cose che formino oggetto di culto o siano consacrate al culto o siano destinate necessariamente all’esercizio del culto è punito con la reclusione fino a due anni.
art. 278 Codice Penale Chiunque offende l’onore o il prestigio del Presidente della Repubblica è punito con la reclusione da uno a cinque anni (2) (3).(2) Le offese possono riguardare la persona del Presidente della Repubblica sia nell’esercizio o a causa delle sue funzioni, sia nella sua individualità privata, anche in relazione a fatti anteriori all’attribuzione della carica.
(3) Per la consumazione del reato in esame non è richiesto che l’offesa diretta al Presidente della Repubblica avvenga col mezzo della stampa, essendo sufficiente la semplice comunicazione dell’offesa ad un terzo con qualsiasi mezzo.Allora, come la mettiamo? Dovremmo smetterla di fare i pecoroni alla pecorina, cioè dovremmo finirla di calarci le braghe di fronte al mondo solo per ingerirci negli affari di un Paese sovrano al fine di compiacere i nostri lenoni d’oltreatlantico, peraltro indispettendo un partner indispensabile per il nostro futuro energetico e commerciale, oltre che geopolitico.
Comunque, fossi stato un giudice russo avrei scelto una condanna alternativa per le Pussy Riot, alle quali la galera regalerà le stimmate immeritate del martirio. Io avrei costretto le ribelli del…la vulva a due anni di monastero e claustralità come forma di contrappasso per cotanto collasso intellettuale. Una pena dalla vita in giù per una rieducazione dalla bocca in su.