ECCO CHE COSA INFASTIDISCE (di GLG 4 dic ’10)
<<Affari, certo, ma per il bene di Italia e Russia. E non c’è solo il gas, con l’accordo siglato per South Stream tra Gazprom ed Eni per fornire energia all’Europa, a unire Roma e Mosca. Grazie all’incontro bilaterale di Soci, infatti, l’Italia darà il via con la Russia a una joint venture per produrre 2.500 veicoli tattici multileggeri, i cosiddetti Lince, la metà dei quali verrà assemblata proprio in Russia. Ad annunciare l’accordo è stato il ministro della Difesa Ignazio La Russa, ieri presente a Soci assieme ai colleghi Frattini, Maroni, Romani, Brambilla.
Per quanto riguarda il settore militare, una decina di mezzi che ora vengono utilizzati in Afghanistan dai nostri soldati verranno consegnati ai russi affinché possano essere testati. Ogni veicolo costa circa 300mila euro il che si traduce in un bel business. Ma non è finita qui visto che proseguono le trattative per fornire alle truppe di Mosca anche i blindati Centauro e Freccia. Il Freccia è un blindato per il trasporto delle truppe che costa circa 3milioni di euro. Il Centauro invece è pure dotato di torretta e cannone da 105/120 millimetri e quindi il suo valore è ancora maggiore rispetto al Freccia. Tradotto: un affare anche in questo caso. «Ci hanno chiesto alcuni esemplari – ha dichiarato il titolare della Difesa italiano – due Centauro li daremo subito per farglieli testare. Mentre per i Freccia aspetteremo qualche mese perché li abbiamo mandati in Afghanistan e non vogliamo sottrarli ai nostri soldati».
Non solo: Mosca sarebbe pure interessata alle nostre navi d’assalto anfibio. Collaborazione, cooperazione e amicizia anche in altri settori. Quello aereo per esempio. A benedire la joint venture (deteniamo una quota del 25%) tra la russa Sukhoi e l’italiana Alenia aeronautica (Finmeccanica), i due premier Berlusconi e Putin e il presidente Medvedev. I quali, al termine del vertice, sono saliti sul velivolo commentando positivamente il frutto dell’intesa. Si tratta di un aereo da novanta posti, utilizzato per tratte regionali, offerto anche ad Alitalia. E ancora. La Fiat, grazie agli ottimi rapporti tra i due Stati, ha da poco firmato un’intesa con la russa Sollers per realizzazione di una joint venture che dovrebbe portare alla costruzione in Russia di circa 500mila auto entro il 2016. E poi, di ieri, l’accordo sulle poste tra RussianPost, Posteitaliane e Finmeccanica. In pratica daremo una grossa mano per innovare i servizi degli uffici postali russi e anche in questo caso si tratta di business>>>.
Ecco che cosa infastidisce gli Usa e spiega questa selezione dei documenti Wikileaks, in cui una “manina sapiente” (come spiega benissimo oggi Bechis su Libero) ha tolto tutti i riferimenti alla “sinistra” (Prodi, D’Alema, ecc.) e a Fini. Ciò non esime affatto dal criticare Berlusconi e i “suoi” per eccessiva “timidezza”. Tuttavia, il sospetto è che il premier abbia assai poca libertà di movimento anche, e soprattutto, per l’insipienza (solo questa?) di settori economici (manageriali) che dovrebbero avere più sprint sul piano politico, interno come estero; il che esige maggior intervento e controllo di Servizi, corpi speciali, ecc. Com’è ad esempio possibile che accordi internazionali con la Russia di tale importanza (e quelli cospicui conclusi in passato, e anche con altri paesi) non vengano valorizzati sul piano dell’opinione pubblica e sbattuti in faccia ai traditori antinazionali del PAB (finta “sinistra” e finti ex fascisti)? Tanto, gli americani, e gli israeliani, sanno benissimo di che cosa si tratta. Sono gli italiani “medi”, soprattutto i parassiti della “sinistra” alimentati da una mostruosa spesa pubblica, a non capirlo abbastanza; occorre qualche “chiodo” per appuntarglielo in zucca.
E già che ci siamo, si ribadisce che sarebbe ora di mandare al diavolo qualche ministro, e soprattutto l’UE, cominciando a detassare milioni di lavoratori impropriamente detti “autonomi” che costituiscono l’ossatura (e la nervatura) fondamentale del paese. Si dovrebbe dare un colpo decisivo al settore “pubblico”, assistenziale e clientelare; e un colpo ancora più duro a scuola e Università, eliminando una caterva di insegnanti e insegnamenti (e intere Facoltà o Università) inutili e fucina di semplici teppisti e facinorosi (con dei genitori del loro stesso stampo). Ovvio che non si recupererebbero tutti i soldi necessari. Ovvio che si creerebbero scontenti. Proprio per questo sarebbe necessario che “qualcuno” capisca l’urgenza di dichiarare lo “stato di necessità” con tutte le misure del caso. Qui si sta fornendo ai sicari dei parassiti nostrani, e di prepotenti stranieri, l’opportunità di portare alla disfatta il paese. Occorre creare un bel blocco sociale che riconosca l’esigenza di un “governo d’emergenza” e appoggi misure draconiane contro possibili “speculatori” esterni, ma soprattutto contro le “quinte colonne” interne.
Ormai dovrebbe essere chiaro che si sta tentando di ripetere la manfrina del ’92-’93. Attacco della finanza esterna, connivenza da parte di nostri premier e ministri economici, che si sono fatti passare per esperti tecnici, spargendo il panico tra la “ggente”, derubandoci, portando l’Italia nell’euro (con un cambio a 2000 lire quando doveva essere di mille o poco più), coadiuvando “mani pulite” (con ciò tradendo anche i “loro commilitoni” del passato regime), ponendo in svendita tutto l’apparato strategico e di punta dell’impresa “pubblica”, da cui si sono salvate parzialmente Eni, Enel, Finmeccanica e poco altro, costrette però ad opporre resistenza mediante un personaggio non proprio adeguato. Adesso si scopre che si è anche traccheggiato con la mafia, nel mentre si accusano ancor oggi gli altri di farlo; tipico atteggiamento dei ladri che gridano “al ladro”. Su questo punto, non desista il centro-destra: che i premier di centro-sinistra di allora – fra cui quello che ci ha tolto una notte, di soppiatto, il 6 per mille sui conti correnti e quello che ci ha fatto lo scherzetto del cambio euro-lira – siano chiamati a chiarire che cosa è accaduto e non scarichino tutto sulle spalle del povero Conso. Ormai le loro responsabilità sono pesantissime; è inaccettabile che non paghino mai e vengano lasciati liberi di ripetere lo sconcio di allora.
Vedremo che razza di paese è questo. Ormai c’è da attendere poco. Quello che sta avvenendo, in entrambi gli schieramenti e nella classe (non) dirigente bancaria e confindustriale, non lascia sperare in bene. Vedremo!