ECCO IL “FALLIMENTO” DI OBAMA, di GLG, 3 aprile ‘15
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E’ ovvio che a “botta calda” è meglio astenersi da commenti troppo lunghi e articolati. Tuttavia, ancora una volta sono lieto di aver intuito giusto che la politica degli Usa di Obama non era affatto di cedimento di fronte agli estremismi: né islamici né altri. E’ ancora una volta la politica del caos, ma non del caso; una politica “liquida”, in cui il flusso degli eventi non viene guidato conficcando gli speroni nei fianchi del cavallo e le briglie sono lasciate sufficientemente lasche. Non ci si è schierati nettamente e senza riserve da una parte; si sono sfruttate una serie di contraddizioni tra i “nemici”, in questo caso specifico tra gli islamici (sunniti e sciiti). Si è alimentato il “Male” – ad es, i jihadisti estremi e “feroci”, l’Isis tanto per gradire – proprio per poter condurre una parte dei “nemici” (della propria supremazia) verso posizioni ammorbidite e non più troppo favorevoli all’avversario principale di questa supremazia (in questo caso la Russia, che è il vero ostacolo alla preminenza mondiale degli Usa). E via dicendo. Avremo modo di parlarne. Ma si cerchi di capire qual è la politica “del giorno” e le sue differenziazioni. Tutti credono che si debba perseguire il bianco o il nero, con semplicità e supposta decisa efficacia. No, anche questo accade, certo, ma solo quando si rendono netti e limpidi i contorni del conflitto. Quando questi sono fluidi e “tremolanti”, è necessario il comportamento dell’ameba che, di fronte al “cibo” da inghiottire, muta forma, si adatta all’obiettivo, lo ingloba con modalità assai difformi e alla fin fine lo “digerisce”. Questa è l’epoca dell’ameba. Poi verrà quella dell’urto fragoroso tra le “biglie” scagliate le une contro le altre. Ancora non ci siamo. Abituatevi alla politica della fase attuale. Prenderemo abbagli a non finire. L’ameba è sorprendente nel suo mutamento di forma.